Percy

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Al campo mezzosangue regnava la pace, la guerra con Gea era da poco finita e tutti i semidei del campo erano all'opera con le riparazioni, compreso Percy che stava sistemando la propria casa da solo, perché non era fortunato a tal punto da avere un fratello o una sorella che lo potesse aiutare.
Mentre puliva fu interrotto da qualcuno che stava bussando alla porta con molta insistenza, aprì la porta e trovò Annabeth, aveva appena finito il suo turno di guardia quindi indossava ancora l'armatura, era bellissima e letale nello stesso momento, -Ehi, testa d'alghe-
Percy sorridendo rispose -Ti ho sempre detto che non mi devi chiamare in quel modo-
Lei lo guardò ignorando ciò che le era stato detto -Andiamo a farci un giro per il campo-
Percy non era contento di andare, perché aveva paura di incontrare Nico e dopo ciò che gli aveva detto non era ancora pronto a parlare con lui, però acconsentì.
Erano tre giorni che non usciva per vedere il campo, e doveva ammettere che c'era stato un grande cambiamento, tutte le case che erano state distrutte dalla guerra, erano di nuovo lì come per magia, ed erano anche migliori di quelle di prima. C'erano anche delle case nuove, forse Jason si era messo veramente al lavoro per mantenere la sua promessa, questo comportava anche l'arrivo di nuovi semidei al campo e cavoli se ce n'erano.
Dopo aver finito il giro, Percy trovo Chirone che lo aspettava e allora capi tutto, Annabeth lo aveva fatto uscire con l'inganno per farlo parlare con lui.
Chirone lo guardò e disse -Era da un po che non avevo l'onore di parlarti, finalmente ora ci possiamo confrontare, per ora la guerra è finita ma non del tutto. Quando Urano fu ucciso una forza al di là di qualsiasi immaginazione si iniziò a svegliare, ed ora con la morte di Gea questa forza si è svegliata del tutto, non sappiamo ancora se si tratta di una forza benevole oppure maligna, dobbiamo lo stesso prepararci, perché ci potrebbe essere un'altra battaglia-
Percy dopo aver sentito quelle parole si sentiva a pezzi, era da poco finita una battaglia che aveva quasi distrutto i due campi e dopo tre giorni c'è già la possibilità di una nuova guerra contro una forza quasi impossibile da sconfiggere, Percy cercò di calmarsi e schiarirsi le idee, dopo un po chiese a Chirone -Cosa dice l'oracolo, ci sono alcune profezie-
-No purtroppo questa forza sta oscurando il potere di Apollo e quindi non ci sono profezie- disse Chirone.
Percy non poteva rimanere lì a sentire tutto ciò, non poteva pensare ad un'altra battaglia dopo solo tre giorni, non poteva veder morire altri suoi amici dopo aver perso già Leo.
Lasciò li Annabeth e Chirone e andò nell'unico posto dove si sentiva a suo agio, nell'oceano.
Calò la notte e Percy torno nella sua casa, apri la porta, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi, allora successe ciò che lui voleva evitare.
Si trovava in una caverna, forse un vulcano, non riusciva ad esserne sicuro, inizio a camminare fino a quando non vide una luce che proveniva da una piccola fessura, la attraversò e si ritrovò in una specie di laboratorio ovale, però non c'era nessuno si vedevano solo due piccole figure dall'altra parte della stanza. Queste due figure si iniziarono ad avvicinare e appena furono abbastanza vicini, Percy noto che avevano sembianze umane non sembravano spaventosi, però qualcosa dentro di lui li diceva di scappare e di correre più forte che poteva, ma lui rimase lì e una delle due figure iniziò a parlare -Ho sentito parlare di te piccolo e inutile semidio, tu hai distrutto Gea, hai sconfitto i giganti, hai combattuto contro il titano Crono e l'hai sconfitto, sai da una parte ti devo ringraziare sei riuscito a risvegliarmi e soprattutto grazie a te sono tornato nella mia forma iniziale, prima ero solo un misero creatore di divinità, ma ora che ho acquistato forza dalla sconfitta di Gea e Urano sono pronto per tornare l'unico e solo sovrano dell'universo.
Io sono 'Caos', il vuoto primigenio, personificazione dello spazio e ora posso anche regnare su questo misero pianeta-
Percy non ci credeva, la prima divinità per eccellenza era lì davanti a lui pronto per spodestare gli dei e distruggere i semidei, come potevano opporsi alla forza da Caos, era impossibile solo pensare di potersi difendere.
I suoi pensieri si interruppero quando si rese conto che la seconda figura stava parlando -Ehi semidio, ti ricordi di me, ci siamo incontrati già una volta, io sono Tifone- se non si trattava di un sogno Percy sarebbe svenuto, aveva davanti a lui, Caos e Tifone -Tu avrai un solo compito in questa battaglia, avvisare i tuoi amici semidei e gli stessi dei che la fine è vicina, tutto il mondo sarà nelle nostre mani il 1 Gennaio, nessuno potrà opporsi alle nostre forze, neanche Zeus-.
Percy si svegliò, era ormai giorno e non credeva a ciò che aveva visto, Caos era pronto a conquistare il mondo e nessuno poteva opporsi.
Uscì di corsa dalla sua casa per avvisare Annabeth oppure il primo che si trovava davanti, ma trovo uno scenario diverso, davanti a lui c'era una grande drago meccanico che sputa fuoco verso l'alto come una spirale, vicino a lui c'era una ragazza bionda vestita con una maglietta bianca attillata e un semplice jeans, la guardò bene era Calipso, ma come aveva fatto ad uscire da Ogigia penso Percy, poi vide un gruppo di ragazzi che si erano sistemati in cerchio e stavano parlando con qualcuno, Percy si avvicinò vide Annabeth che abbracciava una ragazzo mingherlino e riccio, era Leo, non sapeva cosa provava in quel momento, un amico che pensava fosse morto, era appena tornato dal regno dei morti. Lo abbracciò forte e per un secondo dimenticò tutto ciò che aveva visto.
Poi arrivò Chirone, con uno sguardo preoccupato, disse -L'oracolo ha parlato, non ha dato una profezia precisa però ha detto che c'è un semidio nato da uno dei tre Dei maggiori che potrebbe salvare il mondo oppure farlo cadere.

Percy jackson: la storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora