Julia's pov
Aia..che dolore alla testa, maledetta cervicale.Apro gli occhi a malincuore e mi preparo alla giornata che mi aspetta. Una giornata di merda per giunta.
Ieri è stato il compleanno di Margot, la mia migliore amica, e l'unica cosa che ricordo è di essere svenuta ad un certo punto, credo mi abbia riportata a casa lei.
Non ricordo letteralmente niente, ma quanto ho bevuto?
Esco dalla mia camera e ritrovo quell'idiota dai capelli rossi dormire sul divano.
Oggi il sole sembra particolarmente splendente, il che non potrebbe darmi più fastidio.
<<Ehi bella addormentata, datti una mossa che siamo in ritardo, Jenny sarà già incazzata con noi>> le tiro un cuscino in faccia ed entro in bagno, pronta a farmi una doccia che mi risvegli.
Il getto caldo mi colpisce il corpo, non ho lividi visibili, fortunatamente, sarò caduta bene almeno.
Mi prendo un paio di minuti per spazzolarmi i capelli, una volta asciutta, questi capelli così rovinati, li odio.
<<Sei pronta?>> mi domanda Margot dall'altra stanza, prendo la mia borsa beige ed entrambe andiamo verso la nostra morte:Jenny.
Entrambe lavoriamo come stagiste, e diciamo che il nostro capo (Jenny) non è la più paziente delle persone, odia i ritardi, odia chi fa ritardi, odia chi profuma eccessivamente e anche chi non si veste bene, odia chi è in disordine, in pratica odia tutto.
E su quella lunghissima lista di cose che odia ci siamo anche noi:io e Margot.
<<Guarda guarda chi ha deciso di alzarsi dal letto, Anastasia e Genoveffa si sono fatte vive!Siete fortunate che non vi licenzi!>> ecco appunto, Jenny parte all'attacco.
Come se ci pagasse come due essere viventi...
<<Anastasia?>> mi domanda Margot.
<<Si Genoveffa?>> le reggo il gioco.
<<Andiamo a torturare qualche Cenerentola>>
Jenny sbuffa prima di allontanarsi, e io e Margot ne approfittiamo per mandarla a fanculo mentalmente.
<<Domani abbiamo l'esame di biologia, sei pronta?>> le chiedo sedendomi, e lei annuisce.
<<Quell'esame andrà malissimo>>
<<Nah>>
Apro la borsa,in cerca del mio pacchetto di Winston blue ma non lo trovo, l'avrò scordato a casa.
<<Vado a comprarmi un pacchetto di sigarette, fai un buon lavoro Margot!>> la saluto e scendo nuovamente le scale.
Fortunatamente il tabacchino non è lontano dall'ufficio, e Jenny passa la maggior parte delle sue ore chiusa in ufficio.
Mi fermo al semaforo, pronta ad attraversare.
Raggiungo la mia destinazione e dopo aver comprato ciò che mi serve esco.
Mi siedo su una delle panchine al parco, adoro questo posto, ci sono bambini che giocano con i propri genitori, ragazzi che portano i cani a giocare, ragazzini che giocano a palla, è un ambiente surreale, oggi più del solito, tutto sembra più lucente.
Quando accendo la mia Winston blue, ed aspiro un paio di tiri, una figura si posiziona al mio fianco,sulla panchina.
<<Permetti un tiro?>> mi chiede il ragazzo sconosciuto.
YOU ARE READING
Don't forget me
ChickLit"Mike?Dove..sei qui?" Ho appena compiuto diciotto anni, ho appena iniziato il college, sono così felice di poter dire di essere qui, da sola, con la mia migliore amica in un appartamento di New York.