La smetti di ballare?
La smetti di ballare senza di me?
Mmh.
E non ti piace restare.
Però ti piace fregarmi.

Cazzo. Alex.
Lui non doveva essere qui, non era nei miei piani. Volevo solo staccare la spina, respirare aria fresca per un secondo. Perché la mia vita è sempre così difficile?

<<Vedo che ti piace il mio regalo.>> sì, è inevitabilmente tanto bello, il più bel regalo che io abbia mai ricevuto. Perché regalato da lui, ha decisamente tutto un altro valore.

<<Sì, mi piace molto.>> chiara e fredda, in tutti i sensi perché sto gelando. Ma soprattutto non riesco a sopportare lo sguardo di Alex su di me, quindi mantengo il viso verso il basso.

<<Magari i segnali sono evidenti ma non siamo in grado di interpretarli...>> incominciamo molto male. Perché tutto quello che dice dev'essere così tanto contorto è complicato da decifrare?

<<Cosa vuoi dire?>> detesto ammetterlo, ma mi interessa davvero.

<<Quello che ho detto.>>

Magari i segnali sono evidenti ma non siamo in grado di interpretarli.

<<Giulia, posso farti una domanda?>> non riuscirei mai a dirgli di no.

<<Sì.>> a tuo rischio e pericolo, Giulia.

<<Cosa vorresti, per Natale?>> cosa vorrei...

<<Vorrei non avere sempre l'impressione che manchi qualcosa a questa vita, a questo cuore, a tutto quanto.>> riprendo fiato prima di continuare.

<<Vorrei sentirmi a casa insieme a una persona. Quando ogni pezzo sembra combaciare e il presente si fa più leggero, e il domani fa meno paura.>> lo sto per dire, sto scoprendo le carte.

<<Vorrei aver significato di più per te.>> merda.

Noto un suo avvicinamento pericoloso, cesso di respirare. Non so perché, come sia possibile, ma le sue labbra sfiorano le mie. Anziché sussultare di sorpresa, al primo contatto con quella bocca morbida e calda, reagisco schiudendo la mia per dargli, come dire, il benvenuto.
Lo lascio fare, consapevole del fatto che sia sbagliato, che la sua fidanzata sia nell'altra stanza, che non mi riprenderò così facilmente. Che ne vorrò ancora.

Anche il mio corpo reagisce al bacio, stringendosi al suo, premendosi contro il suo petto, cercando il massimo contatto. L'ho desiderato così tanto, il resto in questo momento non conta nulla, per me.

Mentre le nostre lingue continuano ad assaporarsi, una consapevolezza mi spezza il cuore. È fidanzato, dopo questo bacio non ci sarà più niente. Nemmeno quell'amicizia, per la quale ho lottato tanto.

Allora inizio a lacrimare.
Alex sembra essersene accorto, perché la sua mano morbida passa sulla superficie delle mie guancie come per asciugarne le lacrime. Ma quella consapevolezza ancora c'è, nessuno può mandarla via.

E per quanto complicato possa essere. Per quanto io non voglia lasciare le sue labbra calde, morbide. Devo andare, per rispetto verso una compagna di squadra, per rispetto nei miei confronti.

Alex, il suo sguardo è ancora incredulo quando io lascio il giardino e rientro in casetta. Le sue labbra sono socchiuse, rosse, esattamente come le mie. E questo potrebbe essere un problema.

<<Sei sparita! Dov'eri?>> ma sai, il ragazzo con il quale prima mi scannavo, mi stava baciando fino a due minuti fa in giardino...

<<Fuori, a prendere un po d'aria.>> Carola non le ha detto niente, immaginavo non mi avesse sentito.

<<RAGAZZI VENTI SECONDI...DIECI, NOVE..>>

<<TRE, DUE, AUGURIII!>> una baraonda, in pratica. Grida, abbracci e tanta euforia, ma non riesco a godermi il momento per colpa di un malinconico che si è improvvisamente impossessato della mia anima. Non credo di essere l'unica.

Auguri, baci e mentre gli altri festeggiano ancora, io raggiungo camera mia. Sono esausta, ho bisogno di buttarmi sul letto, a peso morto.

Sono voltata verso il muro, ancora vestita da festa, con i tacchi e il mascara colato. A volta anche i più forti, piangono. Ma io non sono forte, quindi è ancora più facile vedermi piangere. Cerco solo di trattenermi in pubblico, perché se c'è una cosa che mi hanno insegnato è di non mostrarsi debole davanti a nessuno. Mai.

<<Auguri...>> Alex. Ancora lui. Non gli basta già torturarmi ogni giorno, da settembre. Deve farmi concludere questa giornata sotto una doccia bollente.

<<Auguri.>> và via, ti prego.

E mentre provo a chiudere gli occhi, con la speranza che torni dagli altri, lo sento sdraiarsi di fianco a me.
Resta per un po così, poi mi obbliga a voltarmi verso di lui. Non oppongo resistenza perché so che riuscirebbe a vincere.

Non dice niente, strofina delicatamente le sue dita sulle mie guance, macchiate dal mascara. Forse con l'intenzione di toglierlo, ma la vedo dura.

Mi guarda, ha uno sguardo perso e un viso molto triste, credo di non averlo mai visto in queste condizioni. Che situazione bizzarra.

Giusto il tempo di socchiudere gli occhi, che vengo sorpresa da una leggera pressione sulle mie labbra.
Mi sta baciando, di nuovo. Ma stavolta nessuno dei due intende staccarsi, è un bacio pieno di disperazione. Che dura molto a lungo. Non c'è la preoccupazione che qualcuno possa irrompere nella stanza. Solo noi, le nostre labbra unite, il nostro bacio.

<<Dai, alzati.>> mi dice improvvisamente, porgendomi il suo braccio.

<<Non ho le forze di tornare di là, vai tu. Sono...>> sono in piedi, pensavo di poter vincere con lui? Stupida Giulia.

<<Cambiati, ti scelgo qualcosa di più comodo.>> eseguo gli ordini, indossando ciò da lui scelto.

Raggiunto il bagno, munita di dischetti e detergente, faccio per struccarmi. Ma riesco per poco, poiché inizia a farlo lui. Alex, che mi strucca. Roba da non credere. Rivedo Carola e Luigi per un attimo, ma la nostra è una situazione più critica.

Tutto questo in silenzio, senza dire una parola. Guardandoci negli occhi, desiderando un altro bacio, ma in silenzio.

Poi la sua mano incontra la mia. Mi trascina e porta dagli altri, ci incrociamo con Cosmary, subito porta le nostre mani unite dietro la schiena. Ma non molla la presa.

<<Dove eri finito?>> le chiede lei.

<<Stavo cercando Giulia, sapevo che non si sentiva bene.>> scampata. Perché è così tutto sbagliato, ma quasi non mi importa più?

Il secondo bacio, è stata una spinta a pensare meno e godermi il momento. Anche se quello che verrà, mi spaventa e non poco.

Camminiamo, nascondendo le nostre mani ancora unite, fino ad arrivare in cucina.

<<Vuoi?>> mi chiede, porgendomi un succo davanti alla faccia.

<<No, ma di solito si chiede prima di versarlo nel bicchiere.>> e successivamente, beve anche il mio succo.

<<Io adesso vado, sono veramente molto stanca...>>

<<Senza buonanotte?>> eh?

<<Ehm, buonanotte?>> sono confusa. Come sempre quando è con me, d'altronde. Mi sento ridicola.

<<No, intendo...>> e prendendomi per i fianchi, mi avvicina a lui pericolosamente, non ponendosi alcun problema.

<<Alex, no. Ti prego, basta. Lasciami andare a dormire, te lo sto chiedendo per favore.>> e invece di alterarsi, come pensavo accadesse, mi dà un bacio sulla fronte.

<<Sogni d'oro.>>

Magnifico difetto// Alex WyseWhere stories live. Discover now