Chainsaw Man - Aki x Reader

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<...va bene, accetto>

Il Diavolo sorrise dolcemente, tanto che quasi ti sembrò umana.

"Brava bimba"

A tua grande sorpresa, ti baciò, e quando riapristi gli occhi, era già sparita. Nemmeno il tempo della sorpresa, che un nodo in gola iniziò a farti mancare il respiro, iniziasti a sentire il corpo caldo, troppo caldo e finiti con lo svenire.

"Ho dimenticato di chiederti come ti chiami, cara"

<...t/n. Mi chiamo t/n>

"T/n...io sono il Diavolo Succube, Himeros"

Al tuo risveglio, ti ritrovasti in una stanza d'ospedale e dopo un brave attimo di stordimento, ti alzasti per andare in bagno.
Lavasti il viso e ti guardasti allo specchio, ma qualcosa non tornava.
Ti iniziasti a tastare il viso perplessa, eri cambiata, eri diversa. Ti precipitasti davanti allo specchio a figura intera che avevi intravisto passando dal bagno e quello che vedesti, ti sconvolse:
Il tuo viso non era particolarmente cambiato, ma sembrava più fine, le ciglia lunghe e lucenti, le guance morbide e lievemente arrossate, i capelli setosi e molto più lunghi di prima. Anche le pieghe che la veste ospedaliera aveva sul tuo corpo, non ti erano familiari, così l'alzasti scoprendoti letteralmente perfetta. Il seno tondo, sodo e abbondante, un giro vita da vespa, il sedere alto e formoso, i fianchi morbidi a clessidra. Tutte le tue caratteristiche erano state elevate all'estremo della bellezza, ma non sapevi davvero come sentirti. Passasti svariati minuti a fissarti allo specchio, sentivi una forte tensione sessuale al guardarti, fino ad eccitarti, ma c'era qualcosa, qualcos'altro che ancora non capivi.
Facesti giusto in tempo a coprirti prima che qualcuno aprisse la porta, una giovane donna dai capelli scarlatti ti sorrise.

M: <T/n chan, giusto?>

La donna si presentò come Makima, capo della Quarta Divisione Speciale dei Devil Hunter di Tokyo. Ti disse che ti avevano trovata incosciente fra cadaveri palesemente uccisi da un Diavolo e che per questo avevano richiesto la sua consulenza.

M: <Sei un ibrido, non è così? Ho un ottimo olfatto e non odori né di umano né di Diavolo>

"...mi ucciderà, devo scappare" pensasti.

I Devil Hunter uccidono i Diavoli.

M: <Non posso lasciati a piede libero ora che non sei più umana, ma se deciderai di collaborare, non ti ucciderò. Dimmi, con che diavolo hai stetto il tuo patto?>

Per qualche motivo, non potesti fare a meno che fidarti delle sue parole.

<...il- Diavolo Succube...>

M: <Interessante. A te la scelta t/n chan, vuoi vivere?>

<...voglio vivere>

La donna parve sorridere.

M: <Aki>

Un uomo di circa la tua età, aprì immediatamente la porta della stanza, entrando. Ti accorgesti subito di quanto forte sentissi il suo odore e soprattutto, di quanto lo trovassi attraente, imbarazzandoti.

A: <Makima-san>

M: <Da oggi questa ragazza farà parte della tua squadra e vivrà con te, sotto la tua sorveglianza. Allenala e fanne un buon Devil Hunter, i suoi poteri potrebbero tornarci utili>

Chiedesti a Makima-san di dire a tutti che il tuo diavolo fosse il Diavolo pipistrello, perché ti imbarazzava troppo far sapere ad altri della Succube, e tutti ci avevano creduto, date le ali e i canini appuntiti che ti spuntavano quando ti trasformavi per combattere, anche se sapevi che la coda destava di sicuro sospetti....
Inizialmente la situazione fu davvero imbarazzante: sentivi intensamente l'odore di tutti gli uomini che ti passavano accanto e percepivi la lussuria nei loro occhi, ma in qualche modo con loro riuscivi a reprimere gli istinti da Succube, mentre col Senpai, era davvero complicato. Il suo odore ti inebriava totalmente e le prime settimane in casa con lui le passasti a scappare in camera per masturbarti pur di poterti calmare, inoltre, sapevi che ti guardava, ma mai da lui avevi percepito intenti particolarmente lussuriosi, o meglio, quello che ti trasmetteva era qualcosa di più della sola lussuria, ma anche questa era unacosa che non riuscivi a spiegarti.
Scopristi che l'uomo era freddo solo all'apparenza, ma in realtà, una volta imparata a cogliere la gentilezza che celava dietro quel muro gelido, era impossibile pensarla allo stesso modo.
Cucinava per te tutti i giorni, assicurandosi sempre di scegliere cibo sano e nutriente, si prendeva cura bene della casa e tu lo aiutavi come potevi. Dopo non molto, iniziasti ad ammaliare giovani uomini per farti toccare e sfogare i tuoi istinti, ma ancora non bastava, e ti rendesti definitivamente conto che non volevi un uomo qualunque, volevi Aki, sempre di più. Quel senso di malessere dentro di te cresceva ancora e ancora, fin quando un giorno, dopo una missione, collassasti. Aki ti prese giusto in tempo, tenendoti stretta. Aveva già il telefono in mano per chiamare soccorsi, respiravi a fatica, sudavi, il suo collo ti attirava come una calamita e senza avere alcuna chance di poterti fermare, lo mordesti. Iniziasti a succhiargli il sangue e il ragazzo si irrigidì, perse la presa su di te e si lasciò cadere a terra, così ti ritrovasti sopra di lui. Ti sentisti letteralmente ubriacata dal suo sangue, fino a quando lui ti poggiò una mano sul fianco.

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