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non mi sento bene. è quasi un anno che sto nei braccialetti rossi. è quasi un anno che sto con Rocco. pensavamo di migliorare entrambi ma non è per niente vero. stiamo peggiorando di settimana in settimana. ci vediamo a malapena perché non riusciamo ad alzarci dal letto ma ci vediamo per videochiamata. cris è uscita di nuovo, sta meglio ma continua a venire da me per aiutarmi a fare la doccia o a fare qualche passo quando ho l'umore e le forze.
ora ho un'altra tac, anche rocco. quasi tutti i braccialetti sono qua, ci stanno accompagnando in sala tac. entrano con noi leo, vale e cris. la prima sono io. ma rocco ha chiesto di stare con me. mi terrà per mano. rimango nel tubo per circa mezz'ora mentre rocco mi racconta una storiella per distrarmi.
quando mi fanno sedere sulla carrozzina vedo le facce dei dottori serie e disperate, i ragazzi sono di spalle ma sembra che piangono. lo so, l'ho capito. sta arrivando la mia ora.
ora si sdraia rocco e cerco di trattenere le lacrime per mostrarmi forte per lui. lo devo tenere dai piedi visto che prendono il torace. gli canto una canzone che ho scritto per lui, non l'ha mai sentita. ma ho la voce rotta, mi fermo tra una frase e l'altra combattendo ancora contro le lacrime. appena finisce ci abbracciamo forte
rocco: grazie per essere al mio fianco
io: ti amo
rocco: ti amo baby
ci baciamo ma le lacrime iniziano a scendere
rocco: coraggio. siamo leoni, ricordatelo
annuisco insicura mentre con abbracciamo poi usciamo e guardiamo i tre ragazzi che cercano di sorridere
io: ragazzi, lo so
cris: no claudia, non devi pensarlo
arriva carlo serio e ci guarda
carlo: ragazzi, andate nelle proprie stanze, la lisandri e alfredi devono parlare, vi chiameremo quando siamo pronti
leo: ok
io: possiamo andare in radio?
carlo: ok ma non stancatevi troppo
in silenzio andiamo tutti in radio e ci mettiamo in cerchio a guardarci i piedi. penso che tutti stiamo pregando
io: ragazzi-
carlo: siamo pronti
lisandri: tutti fuori tranne claudia e rocco
leo: maria
alfredi: ragazzi è importante. prima parliamo con loro due poi vi diciamo tutto
vale: mh ok
leo: ragazzi, tutto fuori dai
flam: siamo qui fuori ok? siamo sempre vicini a voi
io: grazie ragazzi
aspettiamo che tutti se ne vanno dopo averci stretto la mano per darci coraggio.
alfredi: ok, la situazione è complicata per entrambi
rocco: prima io, non può essere migliore della sua
lisandri: tesoro, tu hai bisogno assolutamente di un nuovo cuore. si sta affaticando molto, stiamo chiamando ogni ora il centro trapianti per aspettare un cuore compatibile per te
io: e io?
lo vedo dalle loro facce, è molto peggio. guardo rocco, gli prendo la mano
io: rocco. puoi uscire?
rocco: perché? sicura?
io: si, ho bisogno di saperlo da sola
rocco: ok
mi stringe la mano e me la bacia. poi esce guardandomi
io: andate, dritto al punto. non voglio il solito discorso. quanto manca?
lisandri: tesoro
mi tocca le mani che tengo sulle gambe
io: ditemelo!
alfredi: meno di un mese
tengo duro, non piango.
alfredi: se non facciamo niente
io: in che senso?
lisandri: abbiamo cercato soluzioni ma l'unica è operare
io: rischio?
alfredi: è un'operazione difficile.
io: percentuale, voglio la percentuale
dico con la voce dura
alfredi: 50 e 50
io: cazzo
sussurro girandomi con la carrozzina, mi muovo per la stanza a pensare
io: facciamolo
lisandri: sicura?
io: si, manca meno di un mese. vale la pena rischiare
alfredi: ma-
io: quando? dove firmo?
dico girandomi a guardarli, li vedo in piedi rigidi, sanno che sto prendendo una scelta azzardata senza pensarci un po'
io: sono sicura. ho 19 anni, sono autonoma da 6. mi manca poco, non posso non provarci. solo una domanda?
lisandri: tutto quello che vuoi?
io: posso donare gli organi?
li vedo stupiti, io li invoglio a parlare
lisandri: dobbiamo fare degli esami ma penso di sì
io: sono compatibile a rocco?
guardano i documenti e mi guardano
alfredi: si, ma cosa vuoi fare?
io: promettetemi che se morirò sotto i ferri non dovete fermarvi, dovete aprirmi il torace e dare il cuore a rocco
mi guardano più stupiti ma anche tristi
lisandri: sicura?
io: si, ho il 50% di vita e di morte. sono compatibile a lui e se non cambia cuore muore quindi non voglio sprecare il mio cuore. se muoio lo date a lui. ma non dovrete dirgli che era il mio fin quando si sveglierà col mio cuore
alfredi: tutto questo se sei sul 50%-
io: si, dovete promettermelo però
si guardano poi si avvicinano a me
lisandri, alfredi: va bene. lo faremo
io: quando l'operazione?
lisandri: domani sera
io: ok
rimaniamo così per qualche secondo finché non realizzo veramente quello di cui abbiamo discusso
io: cazzo, porca puttana
inizio a piangere finalmente e mi aggrappo alla lisandri che so che le trattiene perché è un medico, vedo carlo sullo stipite e gli dico di abbracciarmi e lo fa.
dopo una buona mezz'ora di pianti, urla e lanci di cuscini e altro esco dallo studio impassibile, raggiungo i ragazzi che mi guardano incuriositi e anche tristi per rocco. li guardo per qualche secondo ma me ne vado
rocco: claudia!
leo: lasciala sola, poi parlerà
ringrazio mentalmente leo e vado in neonatologia e piango ancora
x: mi scusi, è tutto ok?
guardo questa ragazza incinta che cammina avanti e indietro respirando a fatica, tiro su un piccolo sorriso
io: si certo. lei? sta per arrivare?
x: dovrebbe, mi sta torturando, non vuole uscire
mi guardo intorno ma è da sola
io: il padre?
x: morto in un incidente
io: ah cazzo, mi dispiace
x: tranquilla, ci conoscevamo poco
rimaniamo qualche secondo in silenzio, mi distrae, mi aiuta
io: hai già scelto il nome?
x: no, so solo che è una femmina. non ho avuto tempo di pensare al nome. tu come ti chiami?
io: claudia
x: bel nome...posso sapere che ci fai in neonatologia?
io: è il mio paradiso diciamo. vengo qua per liberarmi delle cose negative
x: ho visto che piangevi, sei ricoverata qua?
io: si, ho appena scoperto una cosa brutta
x: vuoi sfogarti un po' con me? solo se vuoi, così cerco di non pensare al dolore
vedo che ne ha bisogno e forse mi potrebbe aiutare parlare con una sconosciuta. mi avvicino a lei con la carrozzina e inizio a parlare fin quando ha contrazioni importanti. guardo i bambini dalla vetrata fin quando arriva un batuffolo nuovo, è una femminuccia, dovrebbe essere lei. scrivono sul cartellino della sua culla "claudia" e data di nascita. piango dalla felicità. chiedo all'infermiera se posso entrare e mentre mi guardano con dispiacere mi fanno entrare, vado da claudia
io: piacere claudia, benvenuta sulla terra piccola. ho conosciuto la tua mamma, è forte, carina e molto simpatica. mi raccomando, non far andare fuori di testa la mamma eh. trattala bene. e porta avanti il nostro fortissimo nome, claudia.
la accarezzo poi sospiro e vado nella mia stanza. sparo musica nelle orecchie e mi metto a scrivere delle lettere.

Braccialetti Rossi 4Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ