Baby it's cold outside | Elippo

Calzini

Inizia tutto da un pacchetto blu scuro sotto l'albero la mattina del 25 dicembre.

Filippo non è mai stato un grande amante del natale, a dirla tutta. Di solito ama le feste, ama l'atmosfera gioiosa e rilassata, ama bere e ridere e scherzare e giocare. Ma il Natale è una mezza eccezione alla regola. Forse perché la magia non la sente più da un bel po' nel suo cuore, forse perché il Natale è bello solo se hai una famiglia unita e sorridente come quella delle pubblicità del panettone, e lui non l'ha mai avuta una famiglia così.

In ogni caso, lui la magia del Natale non l'ha mai sentita, e meno ancora la sente da quando Eleonora è in America con Edoardo e lui si ritrova a passarlo solo con quel disastro di sua madre. Una gioia proprio.

C'è da dire che quest'anno è stata meno brutta del solito, però. Probabilmente è stato tutto merito del suo coinquilino, che è la persona più cinica che lui conosca -dopo se stesso ovviamente- ma che al Natale proprio non sa resistere. Vedere gli occhi del ragazzo più piccolo, che sono troppo spesso più cupi di quanto Filippo vorrebbe, illuminarsi grazie alle mille lucine colorate del supermercato, è stato il suo personale regalo di Natale.

Le cose tra lui ed Elia sono... Diciamo particolari. E con questo naturalmente si intende che il moro vede in lui un amico ormai, mentre lui nutre nei suoi confronti una segreta venerazione. Ci ha provato ad evitarlo, naturalmente, ma al cuore non si comanda, e il suo cuore deve volergli proprio male.

Così, quest'anno ha scalpellato una fessura nel muro di ghiaccio che si costruisce intorno da anni ad inizio dicembre e si è lasciato trasportare dal suo coinquilino in una danza frenetica fatta di addobbi, cene natalizie e corsa all'ultimo regalo.
I regali che si sono fatti a vicenda se li sono scambiati il 22, prima che Elia tornasse da suo padre per le feste e che sua madre arrivasse a Roma. Filippo crede che Elia abbia apprezzato il plettro e la cinghia per il basso quasi quanto lui ha apprezzato la confezione da cento di tisane, ma qualcosa nel profondo del suo animo continua a insinuare che il più grande regalo che avrebbe potuto fare ad Elia quel natale sarebbe stato tenerlo con sé.

In ogni caso, ora il ragazzo è a casa del padre con la nuova compagna di quest'ultimo, probabilmente è pure stato trascinato a messa, mentre Filippo si è appena svegliato -e sono le 11.25- e ora si prepara ad affrontare il Natale e soprattutto sua madre.

E, ancora peggio, i regali di sua madre.
Sì, perché Daniela Sava è universalmente nota per i suoi regali di merda, specialmente quelli fatti ai suoi figli. D'altronde, sono probabilmente le persone che conosce meno in tutto il mondo.

Quel pacchetto blu scuro con un fiocco argento lo fissa, quasi a prenderlo per il culo.
"Aprimi, guarda quanto sei un estraneo per tua madre!" sembra dire, beffardo. Filippo quasi è curioso di sapere cosa sia. Sarà forse un libro di cucina, per lui che sa a malapena scaldare i sofficini? Oppure una sciarpa particolarmente orribile? O forse un pregevolissimo set di bagnoschiuma Tesori d'Oriente? Chi può dirlo!

Sospirando si decide dunque a stracciare la carta tanto temuta e a scoprire quale sarà la sua annuale delusione.

Un paio di calzini.
Seriamente?

Un paio di calzini di lana, di quelli con le renne e i pupazzi di neve disegnati sopra. Quelli che ti fanno sudare il piede anche solo a vederli.
Un paio di calzini, proprio per lui che i calzini se potesse non li porterebbe nemmeno sotto le scarpe, figurarsi poi in giro per casa.

Non riesce nemmeno a fingersi felice questa volta, perché questa dei calzini è una fissa che lui ha sempre avuto, fin da quando era un bambino piccolissimo. A tre anni ricorda che già si rifiutava di indossarli, sfilandoseli ogni volta che gli era possibile per correre a piedi scalzi in giro per tutta casa, in ogni stagione.
Il fatto che sua madre non si ricordi nemmeno questa sua peculiarità significa che nemmeno quando era solo un bambino lei si è mai curata di lui.