Wet dream

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Quando Louis si sveglia è mattina presto, e la finestra di fianco al letto mostra un cielo azzurro pallido. Sbuffa assonnato e le sue orecchie memorizzano il ticchettio dell'orologio, costringendolo a una presa di coscienza per sporgere il collo e controllare la sveglia sul comodino alle sue spalle. Batte le palpebre per mettere a fuoco l'orario, scoprendo essere le sei, e rituffa la faccia sul cuscino (può permettersi di dormire ancora, oggi è sabato, non hanno alzatacce).

Il suo naso affonda nei ricci morbidi e le sue braccia stringono il corpo che ha di fianco.

Harry dorme beato, rannicchiato in posizione fetale con le lunghe gambe aggrovigliate. La sua schiena è premuta contro il petto di Louis, mentre quello allunga di più le gambe per avvolgerle attorno a quelle del compagno, sfuggite alla sua morsa durante la notte, e stringe ancora le braccia attorno al suo busto, formando un nido confortevole di corpi e coperte.

Dormire con Harry è terapeutico; quando ritorna a casa stanco dopo una lunga giornata, o incazzato con le persone che ha visto, per rilassarsi gli basta mettersi a letto con lui, abbracciarlo da dietro e tenerlo stretto finché non si addormentano.

Chiude di nuovo gli occhi, sentendosi scivolare nel dormiveglia, il profumo delicato dei ricci che gli solleticano il naso, dandogli un vago sentore di starnuto. Là dove le sue mani sono premute riesce a sentire il respiro di Harry, e il battito tranquillo del suo cuore.

«Umpff» mugugna, stringendolo ancora, alzando una gamba per ancorarla al suo bacino e trascinarselo contro. Il suo piccolo è così caldo e soffice, e così piccolo contro di lui, nonostante l'altezza notevole con cui deve fare a botte ogni giorno, ma quando dormono diventa un pulcino rannicchiato su sé stesso, in cerca di coccole che Louis non gli nega mai.

Ormai ha capito che i suoi pensieri sono troppo focalizzati su Harry per riaddormentarsi subito, così si porta cautamente seduto per guardarlo. Le tende schiuse lasciano filtrare abbastanza luce per rendere visibile la polvere galleggiante agli angoli dei muri, e illumina le ciglia di Harry facendo cadere qualche breve ombra sul viso.

Louis lo osserva senza fare rumore, accarezzando delicato la sua guancia, così che il suo piccolo ragazzo tenda impercettibilmente le gambe per spingersi di più contro il suo petto, ora che si è spostato.

«Non fare il broncio» commenta piano, a bassa voce, che di prima mattina gli esce estremamente roca, sapendo che comunque Harry non si sveglierà.

Ha sempre avuto il sonno pesante, è capace di dormire come una roccia per ore, e in più ieri sera era abbastanza stressato, così Louis gli ha preparato un bagno caldo con le bolle di sapone e l'ha messo a letto, leccandolo in mezzo alle cosce fino a farlo venire su un asciugamano.

Con quell'orgasmo della buonanotte, Harry si è assicurato un sonno da ghiro.

Ripensando alla sera prima il bassoventre di Louis si scalda, e mentre si sdraia e lo stringe di nuovo ripensa alla sensazione di avere Harry aperto sotto la sua bocca, così rosa e scivoloso.
Ha un fremito e si distrae in quegli adorabili ricci, le braccia che se lo portano contro, facendo in modo che il fondoschiena di Harry sia premuto contro il suo bacino.

Mugugna in approvazione, sentendosi soffocare dal calore delle coperte mano mano che si struscia, il più delicatamente possibile, sul culo del fidanzato. Le mutande prima comode diventano strette, e il respiro leggermente affannoso, e continuerebbe davvero così fino a venire, ma si obbliga a fermarsi e a non fare rumore.

Non vuole svegliarlo, non ancora, ma nel frattempo non rimarrà con le mani in mano.
Questa è una cosa che hanno iniziato a fare da poco e che Louis non pensava sarebbe piaciuto, ma dopo che Harry gli aveva chiesto di provare, imbarazzato e col viso rosso, si era dovuto ricredere.

Wet Dream | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora