2. Capitolo (sei davvero tu?)

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Iniziò a parlare e all'inizio anche la sua voce mi era familiare.

 J: <Ciao Jane>, capì subito chi era, non ci volevo credere, volevo morire, cosa ci faceva li, chi erano quelle due ragazze vicino a lui? 

Io gli risposi molto arrabbiata: <che cazzo vuoi da me ancora, Joseph>, anche se mi metteva molto timore, addirittura mi faceva quasi paura, non era cambiato per niente, il suo solito sorrisetto e il modo in cui mi guardava come se fossi ancora una piccola ragazzina incapace, per non dimenticare anche della sua aria di superiorità.

Lui, dopo che finalmente stavo bene, finalmente stavo riuscendo ad andare avanti è ritornato il mio Enigma,  ormai ero convinta che con lui fosse finita che non sarebbe mai ritornato, invece era qui difronte a me, non posso negare che da una parte ero felice di rivederlo, mi è sempre mancato così tanto, nella notte sognavo che ritornava e piangevo sempre, prima di andare a dormire e anche quando mi alzavo, ogni fottuto giorno di tutti quei mesi.

Non capivo cosa voleva da me pensavo che il passato ormai era passato ma mi sbagliai. 

Lui dopo la mia risposta cambio espressione diventò più cupo e nervoso, anche se alla fine dovevo essere io quella nervosa e arrabbiata non lui, fatto sta che mi rispose con il suo fastidiosissimo sorrisetto: <non ti conviene parlarmi così, stai zitta> mi incazzai sentendo quelle parole non lo ricordavo così fastidioso, gli risposi ancora più incazzata: <ma come ti permetti, stai zitta lo dici a qualcun'altra, ma chi ti ha dato tutta questa confidenza, non so cosa vuoi ancora da me, ma lasciami andare farò finta che non è successo niente, se volevi parlarmi bastava scrivermi, cos'è questa messa in scena ridicola?!>

 Joseph si avvicino a me irritato sempre di più, mi accarezzò il mento dicendomi: <tu ancora non sai chi hai difronte a te, smettila subito di parlarmi così, non voglio farti del male, ma se non mi darai altra scelta dovrò fare il cattivo, devi ascoltare quello che ti dico senza fare polemiche, non sai da quanto aspetto questo momento, finalmente sarai mia>.

 Quando disse quelle ultime parole rimasi scioccata e nello stesso tempo mi avevano terrorizzata, non sapevo più cosa dire, ma non potevo rimanere zitta non gli avrei dato questa soddisfazione, allora gli risposi con voce tremante: <cosa significano queste parole, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo, spero stai scherzando, sappi che non avrai niente da me, lasciami stare, perché te ne sei venuto dopo che sei sparito, tutti questi mesi, perché, cosa ti ho fatto, non ti pare di avermi preso in giro abbastanza, che cosa vuoi davvero da me?>.

Il passato ritornaWhere stories live. Discover now