- Capitolo 2 -

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Quando Chloe e Michael entrarono in camera allarmati, io ero ancora in preda a forti spasmi dovuti al pianto. Travolta da tutte quelle emozioni disorientanti, quando i miei amici si sedettero sul letto preoccupati per me, non seppi come iniziare.

«Cosa succede?» domandò Chloe con voce tremante.

«Hai avuto un altro incubo?» Michael poggiò delicatamente la mano sulla mia caviglia per attirare la mia attenzione.

Avrei voluto dire di no, ma la voce non rispondeva ai miei ordini.

«Era tantissimo tempo che non succedeva» sussurrò Chloe voltando lo sguardo su Michael.

Feci un grande respiro e d'un fiato risposi: «Nessun incubo. Ho fatto un sogno bellissimo».

I due mi guardarono accigliati. Chloe si portò la mano sul petto sospirando sollevata mentre Michael non riusciva a distaccare gli occhi verdi da me, perplesso. Probabilmente si chiedeva che problemi avessi nell'essere così sconvolta per un bel sogno.

Essendo più calmi, Chloe si concentrò sul nostro amico che era piombato in camera mia solo con i boxer. Il fisico prestante che aveva, però, non riuscì a distaccarmi comunque dalle sensazioni che continuavo a provare nonostante il sogno fosse sfumato.

«E vatti a vestire! Ti sembra il modo di presentarti?» disse Chloe stizzita.

«Non vado di certo a pensare di mettermi un paio di pantaloni se sento gridare il mio nome!»

«Voi...ricordate per caso che io sia stata lontana per un po' di tempo quando ero adolescente?» domandai poi trovando coraggio.

I due si zittirono portando l'attenzione su di me.

«Di che parli?» domandò Michael confuso.

Osservando i loro volti ricoperti da un velo interrogativo nei miei confronti, tutto ciò che stavo provando in quel momento iniziò a scuotermi non poco. Forse ero impazzita di colpo?

Il continuo rifiutare appuntamenti, il non essere andata da Joshua per la terapia più volte mi stava portando a una psicosi bella e buona?

«Ho sognato questo ragazzo, ero giovane...in realtà erano giorni che sognavo i suoi occhi...»

«Gli occhi blu di cui mi hai parlato?» domandò Chloe. Michael ci guardò incuriosito.

Annuii. «Era una persona reale e mi sono resa conto che io mi ricordo di lui. Ricordo tutto, come ci siamo conosciuti, come stavamo insieme, i sentimenti che provavo...o provo...» dissi l'ultima parola sussurrandola.

«Dacci qualche indizio, magari il nome» Chloe sembrava particolarmente interessata alla faccenda, Michael invece pareva sempre più preoccupato a ogni parola da me pronunciata.

«Non lo ricordo, è come se lo avessi sulla punta della lingua» portai una mano alla fronte fissando il vuoto in cerca di quel nome. «A...Ar...» scossi la testa infastidita e picchiai i pugni sul materasso. «Perché non lo ricordo?!» urlai esasperata.

«Ok, ok calma» Michael si alzò in piedi e si avvicinò a me scansando malamente Chloe. Mi prese le braccia stringendole delicatamente. «Ora cerca di calmarti e ragioniamo» si sedette sul comodino spostando la lampada che al suo tocco aumentò la luminosità.

«Spiegaci bene questo sogno e come ti senti a riguardo, poi, non dimenticare di scriverlo sul quaderno. Così domani mattina potrai parlarne con Joshua.»

Iniziai a raccontare, dalle foto che avevo visto, al ricordo di quel compleanno che avevo festeggiato, alla parete rocciosa a picco sul mare, al bacio. All'amore che provavo e come i ricordi avessero spaziato prepotenti dentro di me una volta sveglia. Loro mi ascoltarono in silenzio e attenti, aspettando che finissi.

The Loop of DestinyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora