Eppure andava bene, andava tutto bene.

I farmaci nuovi, il nuovo medico consigliato da Spera. Persino Elia, esterno a tutto, gli aveva detto che lo vedeva meglio.

E quando sembra che tutto vada bene, quando tutto è bellissimo è proprio quello il momento in cui il mondo gli crolla addosso.

Martino fa un brusco passo indietro andando a conficcarsi lo stipite della porta nella schiena, il fiato gli si mozza nella gola quando Niccolò si fa vicino, troppo vicino e il suo viso è distorto, non è il suo amore, l'unica persona nel mondo che lo fa stare veramente bene, non è quel ragazzo dolce, gentile, sempre sorridente.

Quanto vorrebbe vederlo sorridere.

"Esci! Lasciami in pace, vattene subito!"

Le mani di Niccolò lo stringono forte ma non come quando lo abbraccia, come quando lo bacia, è un movimento convulso, come se in realtà si volesse aggrappare a Martino ma riesce solo a spingerlo via.

"Esci esci esci esci", e forse c'è una parte, una parte remota del cervello di Niccolò che lo sta salvando, lo sta buttando fuori perché vuole salvarlo dalla sua stessa furia, dal triste spettacolo a cui deve assistere.

E Marti, all'improvviso, si ritrova con la schiena contro la porta, buttato fuori dalla sua stessa camera e sente Nicco dentro che prende a pugni la porta, lancia cose, strappa fogli, piange, grida.

Sa che non si può fare del male, in camera non c'è nessun oggetto contundente.

Li ha tolti tutti quella mattina, ha preso un qualsiasi cosa potesse rappresentare un pericolo e la ha nascosta perché Martino sa, Martino lo sente quando la tempesta sta arrivando.

E sentire quel rumore, sentire quelle lacrime, quel pianto disperato e non poter fare nulla gli strappa il cuore dal petto, lo fa morire.


"Vuoi la pasta? In casa ho solo quella"

Niccolò continua a tenere la testa infossata nel cuscino del divano, Martino lo osserva nel suo pigiama e sembra così piccolo, così fragile, sembra che con una sola mano lui lo possa sollevare.

E neanche lui può descrivere quanto vorrebbe che Niccolò fosse leggero, leggero come un palloncino, libero da qualsiasi peso.

Ma non può, non può liberarlo dai suoi pesi.

Può aiutarlo a portarli, però.

"Non ho fame, grazie", la voce di Niccolò è appena un sussurro ovattata dal cuscino del divano.

Martino sospira tornando in salotto e avvolgendo il ragazzo nelle braccia, Nicco è semplicemente inerme come un pupazzo e si fa fare di tutto.

Lo stringe forte, inspira il profumo dei suoi capelli neri, poggia la testa sul suo petto e sente un suono stupendo, lo stesso suono col quale si era svegliato la prima notte che avevano passato insieme e dopo essere stati a Bracciano.

Il cuore di Niccolò che martella contro la cassa toracica.

E finché quel cuore batte ci sarà sempre qualcosa da fare, un modo per rimettere a posto le cose, un modo per tornare insieme.

In fondo, glielo ha detto anche Niccolò no?

Sono innamorato di te.

Il solo pensiero di quel messaggio gli fa chiudere lo stomaco, gli fa battere il cuore a mille e si sente investito da un sentimento mai provato.

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⏰ Last updated: Sep 25, 2022 ⏰

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