In seguito abbasso lo sguardo sull'hamburger da asporto che abbiamo preso prima di venire qua, lo prendo in mano e do un morso, facendo fare le capriole alle mie papille gustative.

"Quanto vorrei che ci fossero dei Burger King anche nel mondo sovrannaturale" affermo facendo ridacchiare Luca.

"Potresti fondare la tua catena di fast food personale" propone e ora sono io a ridere.

"Mi ci vedi veramente a preparare hamburger?" domando indicandomi e l'uomo davanti a me alza le spalle.

"Beh, da preside a cuoca è un attimo, no?" domanda retorico facendomi ridere ancora.

"Quando si dice dalle stelle alle stalle" commento e ora è lui a ridere.

Successivamente riprendiamo a mangiare, io il mio doppio hamburger con formaggio e bacon e lui il suo con....praticamente di tutto.

Dopo circa una decina di minuti, Luca finisce il suo panino, mentre a me ne mancano ancora un paio di bocconi.

"Posso farti una domanda?" mi chiede e io, avendo la bocca piena, annuisco solamente.

"Cosa facevi prima di diventare preside? Da quello che ricordo, mi hai detto di avere moltissimi anni" domanda e a me per poco non va di traverso il boccone.

Ripensare al mio passato è una cosa che mi ero ripromessa di non fare, ma Luca mi piace, è una brava persona, quindi non si merita una non-risposta o una bugia.

"Ero sposata con un elfo ed ero incinta, ma un incidente mi ha portato via tutto. Prima di allora....ero un pessimo soggetto" affermo e nello sguardo di Luca riesco a vedere il dispiacere, dopodiché si alza, fa il giro della scrivania e si inginocchia davanti a me, prendendo le mie mani nelle sue.

"Tutti siamo stati dei pessimi soggetti da giovani. Io da ragazzo rubavo nei negozi del paesino in cui sono nato, mentre ora faccio il poliziotto" afferma cercando di tirarmi su il morale, ma magari io avessi solamente rubato da giovane.

"Io ho ucciso mia sorella" lo informo e il suo sguardo passa da dolce e comprensivo a sorpreso.

"Sorellastra, in realtà, stessa madre ma diverso padre. Era fuori controllo e io ho dovuto ucciderla" spiego a testa bassa, sentendo ancora il senso di colpa per non essere stata in grado di aiutarla.

All'epoca ero troppo egoista ed egocentrica per realizzare che Malis avesse bisogno d'aiuto e quando l'ho capito era ormai troppo tardi.

"Oh è così?" domanda Luca con un tono strano.

Rialzo la testa e vedo i suoi occhi brillare di viola.

"Da quanto tempo sorellona" afferma l'uomo, ma subito capisco che è stato posseduto e queste parole mi fanno capire anche da chi.

"Malis...." dico incredula che sia veramente lei.

"Non è facile liberarsi di me" risponde e intanto mi alzo, separando le mie mani da quelle di Luca, vedendo Malis far alzare anche lui.

"Ti aspetto di fuori per la resa dei conti" mi informa e in seguito gli occhi dell'uomo tornano normali e lui sviene, ma io lo prendo e lo poso a terra delicatamente.

"Amelia...." mi chiama lui.

"Tranquillo, resta qua" gli dico con tono autoritario e successivamente mi rialzo, guardando fuori dalla finestra e vedendo una persona nel giardino anteriore della scuola: Allyson.

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