uno: "cerco tata disperatamente"

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La piccola si sporgeva in avanti cercando di afferrare il barattolo di vetro mentre il papà si contorceva nei modi più strani pur di non far finire il contenitore nelle grinfie di Julia.

Non appena la bambina si calmava un po', Charles si dirigeva velocemente in cameretta dove trovava Pascale intenta a passare un panno bagnato di acqua fredda sul corpo di Hervè, di modo da abbassargli la temperatura.

Quel passaggio sembrò risultare efficace, Hervè aveva smesso di urlare e sembrava più tranquillo di prima; mamma Pascale allora si era messa a fare una lezione completa di come gestire un bambino con la febbre.

Non prima però di essersela presa con Carola. Il discorso verteva su Carola che non era stata in grado di sopportare l'essere madre, Carola che non era lì a prendersi cura dei suoi figli, Carola che poteva marcire nelle profondità dell'inferno, Carola che era sempre stata una poco di buono.

Carola Carola Carola...

Charles era rimasto ad ascoltarla senza dire una parola e così aveva deciso di fare tutte le volte che Pascale avesse tirato fuori il discorso. Il metodo risultava efficace quindi aveva preso la decisione di non modificarlo mai.

Questa volta, però, Charles la vuole scordare completamente.

Ora la colpa non è sua. È lontana da ormai sei anni e ormai non fa più parte del loro universo, quindi al momento non ha bisogno che la madre riversi la sua rabbia nei confronti della sua ex moglie mentre lui deve prodigarsi alla ricerca di una tata.

-Ti prego mamma non parlare così- supplica Charles prendendo un altro sorso della sua tisana, Pascale inclina leggermente la testa per poi proferire duramente:-E che dovrei fare? Adularla? Ti ha lasciato qui, con due figli da crescere mentre lei si gode la vita in qualche posto esotico bevendo margarita e facendo dio sa che altro-

-I miei figli non sono come lei. A parte i capelli di Hervè nessuno dei due le assomiglia neanche lontanamente. Torniamo sul problema attuale per favore? Non ho una tata e tra una settimana devo partire di nuovo- chiede il pilota, Pascale si tranquillizza e rimane in ascolto del figlio.

-Prima che tu possa dirlo, so che potrei lasciarli a te ma mi sembra di chiederti troppo. Se non sono da te, sono da Lolo o da Arthur quando non abbiamo tappe, non voglio appesantirvi anche se so quanto vi piaccia stare con i gemelli- espira Charles per poi prendere un altro sorso della bevanda calda dalla tazza.

Pascale serra le labbra in un'espressione che vuole significare disapprovazione ma cerca di non far trasparire l'orgoglio che prova per il figlio ormai adulto.

-Te lo ripeto, tra meno di una settimana sarò su un volo diretto a Singapore e non posso portare i bambini con me. La cosa che mi fa più male è non potergli essere abbastanza vicino, vorrei davvero tanto esserci nei loro primi passi a scuola non può andare così. Non sai quanto mi senta un pessimo padre in questo momento- confessa il monegasco passando le mani attorno la superficie della tazza.

-Ed è per questo che ho bisogno che tu mi aiuti. Non perché non voglio che stiano da te, anche se so quanto si divertono quando cucinate insieme. Voglio che sappiano quando cresceranno che ho fatto tutto ciò che potevo per dargli la vita più bella che potessi. Appena concluso a Singapore tornerò qui e poi partirò ancora ma appena terminato il weekend, sarò sempre da loro- butta fuori il pilota, attendendo un cenno qualsiasi da parte della madre.

Pascale tende una mano verso il figlio e la stringe nella sua, se circa dieci anni prima le avessero detto che suo figlio sarebbe diventato un padre single che tiene ai suoi gemelli più della sua stessa vita, sarebbe scoppiata a ridere.

Non riusciva a immaginare quello scapestrato del figlio che aveva deciso di praticare uno sport a dir poco mortale, occuparsi di due piccole creature che giravano per casa schiamazzando e facendo disastri. Per giunta da solo.

COUP DE COEUR||CL16Where stories live. Discover now