story of my life.

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la mia vita, è sempre andata secondo gli altri mai come volevo io per questo è sempre andata una merda. ho un passato orribile, che però nessuno conosce se non colui che un tempo era il mio migliore amico, decise di voltarmi le spalle lasciandomi solo ero solo un ragazzino, non capì perché l'avesse fatto non mi diede mai una spiegazione finché un giorno, scoprì il suo segreto più oscuro da quel momento in poi capì perché aveva fatto quello che ha fatto. la mia rabbia era tanta, strinsi i pugni le lacrime ai occhi lui mi vide cercò di darmi una spiegazione ma io non volevo sentire ragioni, non ero in me quel giorno scappai via piangendo corsi a casa con mia madre ormai acolizzata mio pare venne a mancare qualche anno fa, rimasi solo completamente solo. non avevo più nessuno al mio fianco, mia madre morì poco tempo le mie sorelle si drogavano davanti a me, finché anche loro vennero a mancare quel giorno realizzai che di essere solo nessuno che tenesse davvero a me, l'unico era mio padre un giorno quando ormai era gravemente malato mi disse "sii forte, non avere paura di paura." mi sorrise per l'ultima volta, finché chiuse gli occhi per sempre. passarono anni, mesi giorni ed io tutt'ora fingo che va vada tutto bene quando dentro di me, c'è il caos più totale nessuno può realmente capirmi, oh aiutarmi. quando mi affezioni a qualcuno poi finisco col rimanere solo, nessuno vorrebbe un tipo come me nella propria vita sono un disastro un errore da cancellare. da qualche anno a questa parte, ho iniziato a farmi del male, ogni giorno prendo una lametta mi faccio dei piccoli graffi ma col tempo, diventeranno qualcosa di più.
quando hai vissuto un passato orribile, che nessuno vorrebbe viverlo. e dentro di te hai così tanta rabbia, rancore vorresti urlare al mondo intero come ti senti, ma nessuno ti ascolterebbe oh capirebbe.
nessuno ti aiuta.
nessuno ti ascolta.
nessuno ti vuole.
non vali niente.
sparisci.
errore umano.
quelle voci, ogni giorno mi frullano nella testa le parole fanno più male delle botte ti entrano dentro e non ne facile mandarle via, ti annullano ti fanno rendere conto che hanno ragione
cerchi di rialzarti, di essere forte ma in realtà sei morta dentro,
e nessuno se ne mai accorto.
da poco iniziai a lavorare in un bar come cameriere me la cavo abbastanza bene, l'avevo già fatto in precedenza ma mi lincenziarono perché litigavo sempre con tutti. ma questa volta sarà diverso, deve essere diverso. da un po' viene un ragazzo alto capelli castani occhi marroni mi guarda spesso ed io mi perdo nei suoi occhi. non mi era mai capitato di perdere la testa per un ragazzo, ma è successo. non abbiamo mai parlato vorrei farmi avanti, ma ho paura che se poi mi affeziono lui scapperà via.
come hanno fatto tutti.
flashback

"dai sul serio, devo dirti una cosa importante" esclamai felice
"dai dimmi, sono curioso" sorrise Louis
"beh.. sono gay" risi nervosamente
il suo sguardo cambiò improvvisamente mi guardò con aria delusa con rabbia non l'avevo mai visto così prima d'ora.
"stai scherzando vero?" urlò
"c-cosa, no.." balbettai
"mi hai davvero deluso." disse freddo
"a-aspetta Lou, credevo che mi avessi accettato che non sarebbe stato un problema per te.." dissi alzandomi dalla sedia
"invece lo è." disse con un tono duro
"sai che c'è? credevo che tu fossi davvero mio amico, oh ancora meglio eri il mio migliore amico." lo guardai con lo sguardo deluso per poi andare via
fine flashback

"ehi, va tutto bene?" mi chiese una voce sconosciuta mi voltai verso di lui
"s-sisi, va tutto bene.. non preoccuparti." arrossì
"sei diventato rosso" ridacchiò
"davvero? non c'ho fatto caso.." risi nervosamente
"ti vuoi fermare un attimo? perché sei così nervoso, è successo qualcosa?" mi domandò
"n-no, niente." abbassai lo sguardo
"sono Liam comunque"
"piacere di conoscerti Liam, io sono Zayn" gli sorrisi
"allora Zayn, da quando lavori qui?" mi chiese
"non molto, da qualche mese" risposi
"ah beh anch'io tempo fa lavoravo qui poi però mi sono dovuto trasferire per un periodo a new York avevo trovato lavoro lì inizialmente, solo che non mi soddisfava" disse lui con un filo di tristezza
"mi dispiace, e adesso che lavoro fai?" gli domandai
"al momento nessuno, quando si presenterà l'occasione si vedrà" rispose lui sorridendo
"adesso scusami, ma devo lavorare sennò il mio capo chi lo sente." risi timidamente
"certo lo capisco, allora ci vediamo dopo?" propose
"eh.. okay si."
"bene.." mi sorrise per poi uscire dal bar
è davvero carino. pensai
"Zayn, sei nei mondo dei sogni per caso? datti da fare non ti pago per perdere tempo." sbottò James
quanto lo odio. pensai

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