1 - Fuochi lontani
Era l'imbrunire e il caporale Ler saliva la vecchia e
traballante scaletta di legno che portava sul camminamento
della palizzata e poi sulla torretta di legno, dove l'unico
soldato di guardia probabilmente dormiva. Ma del resto che
importava? Erano tutti a fare la guardia a che cosa? Da più
di cento anni nessun pericolo era mai più venuto dall'altro
lato delle montagne Wallhorns. Anzi non era venuto proprio
nessuno. Non un visitatore. E nessuno era mai andato al di
là. Non per nulla le terre oltre le Wallhorns erano chiamate
Terre Ignote. Beh, non era una buona ragione per venire
meno al proprio dovere. Oltretutto ora che il sergente
Pavnel era in licenza e aveva lasciato il comando a lui,
valeva la pena approfittarne e abusare a piacimento.
Ler salì lentamente, tenendo la spada accostata al corpo con
una mano, per non far rumore. Sorpassò il bordo della
palizzata e continuò a salire. Lentamente, evitando
scricchiolii. Si infilò il copricapo con paio di corna di toro
che si era portato appresso. Sarebbe saltato fuori nel buio.
Sarebbe sembrato un orco. Gli avrebbe fatto prendere una
bella paura a quel lavativo! In mensa avrebbero tutti riso
per giorni. E avrebbero riso per tutti i giorni di punizione
che gli avrebbe dato costringendolo a scavare la nuova
latrina. Ecco. Era giunto al livello del pavimento della
torretta. Vide il soldato acquattato nell'angolo che, come si
aspettava, dormiva. Una nube copriva la luna. Si rizzò nel
varco della porta. Sghignazzando sotto i baffi, il caporale
Ler balzò in centro alla torretta ringhiando e brandendo la
spada. L'ombra del soldato non si mosse. Un secondo. Due.
Ler ringhiò più forte. All'ora l'ombra si divise in due. Parte
rimase al suolo bocconi. Parte si alzò. Si alzò. Si alzò
ancora. La nube si spostò, liberando la luna e
consentendogli così di emettere il suo fioco bagliore. Una
visione fugace. Il corpo del soldato giaceva a terra
sventrato, senza il fegato con gli intestini sparsi. Ler, con la
bocca secca, deglutì; poi, rallentato come nuotasse nell'olio,
cambiò inquadratura. Ora vedeva un essere gigantesco con
zanne e bava, con in bocca parte del fegato del soldato che
ancora colava sangue. Lentamente il sorriso morì sulla
bocca del caporale Ler. La spada tremò. Nella gola salì un
urlo di puro terrore che però non uscì mai dalle sue labbra.
Si perse nel gorgoglio del sangue che usciva dalla sua gola
squarciata da una mano artigliata. Prima di morire ebbe
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L'origine del Male la formazione di un mago - Cap.1
FantasyUn mago costretto a interrompere gli studi, un mezzelfo in esilio, una ladra costretta a cambiare città, un mezzo nano dalla dubbia moralità, un soldato ubriacone con il suo somaro più intelligente del padrone. Magia, amore, episodi comici, si intre...