La maledizione del fenicottero

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"Puoi scordartelo! Ho registrato il video di scuse, esattamente come volevi tu. Non sono mancata a nessuno di quelli stupidi eventi pubblici, come volevi tu. Ho fatto quell' enorme donazione in beneficenza, perché tu me l'hai richiesto" Mi vidi allo specchio e mi ordinai di mantenere la calma: tra tutto ciò che mi era capitato, le rughe erano l'ultima cosa che desideravo. Al primo posto c'era, ovviamente, il licenziare Al.

"Tu non ti rendi conto, è l'unica possibilità per evitare la fine della tua carriera."

"Ci vorrà ben altro a finirla."

Ero arrabbiata, molto arrabbiata, non mi ero neanche resa conto di aver camminato per tutta la casa, fino a raggiungere il giardino. Sentivo l'erba solleticarmi i piedi scalzi mentre mi avvicinavo verso la piscina.

"Andiamo Nat." Feci un passo in avanti.

"Devi ascoltarmi." Presi la mira.

"Ehi, riesci a sentirmi?" Lanciai il telefono in acqua.

Rimasi ad osservare il mio riflesso distorto e bluastro fino a quando il mio fenicottero gonfiabile non prese fuoco. Gettare un cellulare in acqua era pericoloso, ma non avrei immaginato che i volatili finti fossero infiammabili.

***
"Stupida! Stupida! Stupida!"

Affondai la testa nel cuscino e mi nascosi tra le coperte, sperando che così quei telegiornalisti smettessero di parlare. Mi misi a sedere e osservai la mia camera. Era un disastro, come sempre, ma l'adoravo.

Col telecomando in mano iniziai a cambiare meccanicamente canale, parlavano tutti della stessa cosa, come se fosse un affare di stato. Per di più ero sulle copertine di tutte le riviste di gossip. Insomma, gli orsi polari senza casa non interessavano più a nessuno?

-Natalie Thomas picchia un paparazzo: Un momento di follia o una reazione adeguata?-

-Attrice non accetta le critiche dei giornalisti: Una première sconvolta dalla violenza.-

-Tacchi alti e borsa Chanel, le armi in tendenza nel web-

Soffocai un grido esasperato ed ordinai alla televisione di spegnersi.

Quello di cui avevo bisogno era di una lunga dormita, ma avevo troppi pensieri nella testa, quindi rimasi a fissare il soffitto. Speravo di trovare un' altra soluzione, non avrei mai accettato quella proposta.

Sentii qualcuno bussare alla porta, non avevo alcuna intenzione di aprire, non volevo parlare con nessuno. Ero sconvolta e concentrata ad osservare le pareti della camera. Quando avevo preso quel quadro? Era davvero orrendo.

Avevo finalmente chiuso gli occhi quando mi ritrovai sul pavimento. "Si può sapere che ti prende? Fai irruzione in casa mia e mi butti giù dal letto?"
"Non hai risposto a nessuna delle mie chiamate, eri irraggiungibile."
" Sei licenziato Al."
"Per l' ultima volta, io sto cercando solo di aiutarti! E di sicuro non mi licenzierai, saresti persa senza di me."
"Ti prego lasciami dormire, ne riparliamo dopo Al."

Evidente un sonnellino non era fra le opzioni, dato che mi trascinò fino in bagno. Avevo provato ad aggrapparmi al letto con tutte le mie forze, ma il mio manager era molto più forte di me."Dovrai parlare con il mio avvocato, questo è tentato omicidio con sequestro di persona."
"In effetti faremmo meglio a contattarlo. Hai presente il paparazzo, quella signora col cappello che ti ha insultata e che tu hai provato a strangolare? Beh ti ha denunciata."

Allontanai il viso dal pavimento e mi alzai di scatto. "Cosa? Quando l'avrebbe fatto?"

Si grattò la testa scompligliandosi i capelli scuri pettinati con cura.
"Da pochissimo, appena l'ho saputo mi sono precipitato qui. Ho anche provato a contattarti, cosa è successo?"

Indicai il giardino e il fenicottero in fiamme: "Credi che dovrei spegnerlo?"

"Nah, abbiamo altro a cui pensare, devi prepararti- rispose ispezionando i miei vestiti nell' armadio ed aggiunse esclamando- Si va a fare un provino!"

Alzai gli occhi al cielo e tentai di soffocarmi tra i cuscini.

Non ho mai invidiato tanto quel fenicottero finto.

***

Scendere da una limousine in corsa è una cosa fantastica, quando sei comodamente seduta su una sedia dietro le quinte ed una controfigura lo fa al posto tuo.

Sembrava un ottima idea quando stavo pianificando il mio salvataggio, ma purtroppo, anche i geni sbagliano a volte.

Il mio piano consisteva in pochi semplici fasi sintetizzabili nei seguenti punti:
1 aspettare un tratto di strada deserto (perché la disperazione non si é ancora trasformata in tendenze suicide, per adesso);
2 distrarre Al e il guidatore;
3 slacciare la cintura;
4 aprire la portiera e scaraventarmi fuori dal veicolo in corsa.
Per far sì che il piano avesse successo il tutto si sarebbe dovuto svolgere in circa un secondo, sperando che quel il lasso di tempo non fosse sufficiente ad allertare i riflessi del mio ancora-per-poco-manager.

Evidentemente a farmi credere di poter fare una cosa del genere sarà stata l'adrenalina causata dalla rabbia o da qualche mia fase maniacale dovuta ai film d'azione in cui ho recitato.

Tutto ciò che ricavai da questo mio tentativo di evasione é stato uno strattone ed una bella ramanzina, che se la sentisse mia madre si inchinerebbe dinanzi al valido contendente per il posto come braccio destro di satana e chiederebbe venia per non essere stata più crudele con me.

Mi sentivo come una merda sciolta su un marciapiede, potevo dire lo stesso di Al, tanto valeva che si tatuasse in fronte 'lurida carogna infame'.

Feci un respiro profondo per calmarmi ed evitare un'altra denuncia.
"Polpettone romantico non ti temo, vedremo chi finirà per essere mangiato".
"Eh? Ma mi stai ascoltando?" Chiese l'imitazione in giacca e cravatta della mia genitrice.

Fu così che dichiarai guerra ad un ammasso di carne mista e tritata.






hola!
questo é il primo capitolo del primo libro che pubblico qui su wattpad.
fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuto lasciate una bella stellina.
ps. lasciatela anche se vi ha fatto sanguinare le palle degli occhi
pps. ei ti ho ipnotizzato, sei obbligato a lasciare una bella stellina, perché il libero arbitrio é sempre apprezzato.

baci baci

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2023 ⏰

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