Entravo in studio con una tranquillità che faceva paura anche a me.
Stava andando bene, il rapporto che stavo costruendo con entrambi era in evidente crescita.
Avevo scelto infatti di vestirmi un po' più sbarazzina, selvaggia per rappresentare il mood.
Avevo optato per un vestito lungo a maniche lunghe e con la stampa leopardata con la particolarità di avere uno spacco sulla coscia sinistra, le scarpe erano dei stivali neri laccati con un tacco molto fino.
I capelli li avevo raccolti in uno chignon alto e avevo aggiunto dei gioielli oro con un trucco molto leggero ma d'impatto.
"Oggi mi sento selvaggia" dico accavallando le gambe, ridendo poi con Gianni.
"Sei molto bella" dice Maria, unisco le mani a ringraziarla "Come stai?" aggiunge sempre comodamente seduta sul suo gradino.
"Maria, oggi mi sento bene" rispondo con un sorriso che sprizzava felicità "Le esterne sono andate bene, il rapporto con i ragazzi cresce" aggiungo "Non vorrei dire troppo ma sembra che abbiamo trovato un buon equilibro" concludo annuendo.
"Allora" dice Maria in un tono un po' diverso e questo mi fa preoccupare "C'è un ragazzo che vorrebbe conoscerti" conclude, rimango fortemente spiazzata perché arrivati a questo punto non pensavo che continuassero a chiamare per venire a conoscermi.
"Come dicevi? L'equilibrio?" interviene Tina provocandomi una risata.
"Lo facciamo scendere?" chiede Maria, mi schiarisco la voce visibilmente confusa "Pensaci con calma" aggiunge raggomitolandosi in se stessa poggiandosi il microfono sulle gambe.
Mi guardo intorno cercando aiuto dal pubblico ma anche da Gianni, Tina e Roberta.
"Prova" mi dice Roberta "Magari ti rendi conto che vuoi solo Federico e Nicolò o uno dei due o scombina tutte le carte" aggiunge.
Sospiro, Nicolò e Federico non erano in studio quindi neanche potevo captare qualcosa dai loro occhi.
Non nego che ero maledettamente curiosa di capire chi fosse il pazzo che voleva conoscermi dopo aver visto due percorsi del genere.
"Facciamolo scendere" dico mentre Piero aveva sistemato la sedie al centro dello studio.
Il jingle parte e dalla passerella vedo camminare a passo deciso un ragazzo.
Aveva un bel portamento, era vestito bene con un completo fatto da pantaloni, giacca e camicia e delle sneakers per spezzare.
I capelli erano laccati all'indietro e aveva una mascella molto definita.
"Beh Maria, che dire!" esclama Tina senza parole mentre lui mi saluta dandomi due baci sulle guance.
Effettivamente aveva lasciato tutti senza parole.
Era un ragazzo che non passava inosservato.
"Ciao a tutti" dice con voce molto sicura, poi si siede davanti a me e mi guarda. Aveva anche dei bei occhi, sinceramente non riuscivo a trovargli un difetto "Sono Dušan Vlahović, ho 22 anni e gioco a calcio" aggiunge.
"Tutti quasi calciatori eh" dice Gianni, allungandosi con le gambe e visibilmente preso da questo ragazzo.
"Non sei italiano?" chiedo facendo riferimento al suo nome particolare.
"Sono serbo ma sono qui da quando sono piccolo" risponde e poi sorride, annuisco con comprensione sorridendo a mia volta.
"Posso farti una domanda?" gli chiedo, sporgendomi leggermente in avanti mentre con le mani mi tenevo salda al seggiolino della sedia "Cosa ti ha spinto a scendere adesso? A questo punto del percorso?"
"Partiamo dal presupposto che sei bellissima" dice, sento le guance prendere fuoco ma non lo do a vedere "E poi preferisco dirtelo in esterna il perchè" aggiunge con nonchalance.
"E chi te lo dice che ti ci porto?" chiedo alzando un sopracciglio quasi sfidandolo.
"Te lo dico io" risponde con tono saccente.
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Sei tu, sei tu
RomanceL'amore? Non si cerca. Non si aspetta. Non si sceglie. Nasce per caso, quando meno te lo aspetti. Arriva quando hai perso le speranze e non lo desideri più. L'amore non avvisa mai.
