𝐄𝐄𝐑𝐒𝐓𝐄 𝐊𝐄𝐄𝐑 #𝟎𝟗 - 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲.

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9/08/2026

Atto 9: Il primo mondiale.


Il suo primo mondiale di formula uno Max lo ha vinto il dodici dicembre duemilaventuno, ad Abu Dhabi, dopo una stagione a dir poco strepitosa.

Fin dal primo weekend del campionato, Max si era ritrovato in competizione con il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, che gli aveva dato filo da torcere in ogni weekend, a partire dal giovedì fino alla domenica, senza esclusione di colpi.

Come l'incidente a Silverstone, o quello a Monza in cui le loro macchine erano finite l'una sull'altra, o gli spari a zero che si erano lanciati tutto l'anno, tra battutine e gesti poco carini, soprattutto da parte di Max.

Avevano sgomitato come dei matti, avevano camminato "ruota a ruota" per tutto il campionato, ed erano arrivati all'ultima gara con gli stessi punti e una sola occasione per dimostrare chi fosse il migliore tra i due, se il Re Nero o il leone Olandese.

In tutti quegli anni in formula uno, non ero mai stata così in ansia per una dannata gara.

Hamilton si era messo al comando già dalla partenza, con Max alle sue spalle che sembrava faticare a raggiungerlo, fino a quando, a cinque giri dalla fine, non c'era stato un incidente che aveva richiesto l'intervento della safety car in pista.

Da lì era iniziato un dibattito su come si dovesse procedere, su cosa dovessero fare le macchine doppiate, se dovessero superare o meno la safety car, mentre Max scalpitava con il suo team radio per far finire quell'angoscia di gara che stava correndo.

Il leone voleva vincere, e voleva farlo al più presto, per urlare al mondo che lui era il migliore.

Poi era arrivato l'ordine della FIA di far passare le macchine doppiate, perciò Max si era ritrovato di nuovo attaccato ad Hamilton, e quando la safety car era rientrata appena prima dell'ultimo giro, si era scatenato l'inferno.

Come per tutta la stagione, anche in quel momento, Max ed Hamilton si erano messi a sgomitare, a girare ruota a ruota, fino a quando Max non aveva perso la pazienza e aveva detto "questo mondiale è mio".

Aveva premuto sull'acceleratore, non gliene era fregato più di niente e di nessuno, e si era preso la prima posizione con cattiveria, quella che per anni aveva represso per non essere sempre lui, ma che quel giorno gli era servita per essere lui.

E poi, alla fine, con un'impresa quasi titanica, magistrale, Max Verstappen aveva tagliato il traguardo come campione del mondo, per la prima volta in carriera.

«Ha vinto! Max ha vinto, cazzo!»

Lo avevo urlato con tutta la voce che avevo in corpo, ero saltata in braccio a chiunque mi passasse davanti, ed ero corsa verso il muretto per abbracciare mio padre, che era in lacrime per la felicità.

«Max è campione del mondo, papà! Campione del mondo!»

«Campione del mondo.»

Io ero al settimo cielo, felice come se avessi vinto io stessa quel mondiale, per questo presa dalla foga avevo rubato le cuffie a mio padre e le avevo indossate, prima di premere il tasto della radio per farmi sentire da Max.

«Max, Max, sei campione del mondo! Campione del mondo!»

«Si, cazzo, si! O mio dio!»

EERSTE KEER | MV1Where stories live. Discover now