L'erede di Tir Na Nog

Gli eventi del 2 marzo (parte seconda)

Oggi

Parigi

Scesero dal taxi nel piazzale della Gare de Lyon, una delle stazioni ferroviarie più famose della capitale transalpina, e mentre Stella conversava amabilmente con l'autista (probabilmente anche per invogliarlo a portare le sue tre valigie fino al luogo dell'appuntamento, vicino all'entrata) Bloom consultò sullo smartphone l'itinerario che avrebbero dovuto seguire e che Tecna aveva calcolato e scaricato per tutte loro dall'app apposita, poi il tutto condiviso sul loro gruppo WhatsMagic.

Stando a quanto avevano deciso insieme a Faragonda in precedenza, il viaggio in treno verso Fontainevert, una tranquilla località turistica (che in quel periodo dell'anno era poco popolata, con l'estate ancora lontana e le vacanze pasquali ad oltre un mese di distanza) a sud-est della metropoli e distante circa quarantacinque chilometri, sarebbe durato all'incirca un'oretta; avevano preferito evitare di prenotare per i treni superveloci (sempre più affollati), e sebbene la scelta più saggia sarebbe forse stata quella di dividersi tra due o più corse, alla fine le Winx aveva richiesto di poter stare tutte insieme durante quella delicata missione.

Le due terrestri incaricate personalmente dalla direttrice di Alfea per scortarle non si erano dette, stando a quanto aveva riferito Griselda, particolarmente entusiaste di quella decisione, ma non avevano protestato; da lì in poi però sarebbero cessate le concessioni.

In primo luogo, avrebbero viaggiato divise a coppie e due di loro sarebbero state in compagnia delle due agenti in incognito; secondariamente, non sarebbero state ammesse magie di nessun tipo, se non quelle strettamente necessarie per la diretta sopravvivenza di una di loro o di un civile coinvolto per errore nelle loro operazioni.

A quel punto Tecna, venendo a conoscenza di quelle inderogabili disposizioni, si era messa sotto per riuscire a produrre, nella settimana o poco più che aveva avuto a disposizione, dei sofisticati marchingegni tecnomagici insieme a Timmy, oggetti simili a tiare per capelli ispirate da un progetto della miglior università di Zenith e che avevano la straordinaria capacità di stimolare l'apprendimento e la memorizzazione istantanea grazie ad un sapiente connubio di scienza e pietre magiche di proprietà della scuola per fate. In quel modo tutte loro, eccetto Bloom, avevano potuto apprendere nel sonno la lingua inglese e quella francese alla perfezione, e non ci sarebbe stato nessun bisogno di utilizzare gli incantesimi linguistici di livello base che solitamente i nativi di Magix adoperavano sulla Terra per poter comunicare con i suoi abitanti.

A parte ciò, alle Winx era stato reso noto che ogni iniziativa individuale era fortemente scoraggiata: in quelle circostanze non sapevano bene quali pericoli avrebbero potuto presentarsi e quali nemici le fate ribelli di Tir Na Nog avessero intenzione di mettere eventualmente sulle loro tracce, per cui si sarebbero affidate alle due persone scelte da Faragonda, Saladin e la Griffin.

<< Ecco finalmente Tecna e Flora che arrivano, temevo che fossimo le uniche ad aver capito dove bisognava andare per l'appuntamento!>> scherzò Stella mentre le due amiche si facevano strada verso la panchina su cui avevano momentaneamente appoggiato tutte le loro cose. La fata del sole come sempre aveva esagerato: ben tre valigie stracolme, laddove Bloom si era limitata ad un borsone e uno zainetto sportivo; anche la guardiana di Linphea e quella di Zenith si tiravano dietro due trolley e avevano soltanto pochi altri effetti personali nelle borsette.

<< Io invece temo che tu abbia esagerato con tutto l'armamentario che ti sei voluta portare dietro, quale parte di "dobbiamo viaggiare leggere" non ti è chiaro?>> ironizzò la rossa, inarcando un sopracciglio e gettando un'occhiata eloquente ai bagagli dell'altra.

<< Oh ti prego, non ti ci mettere anche tu! Ho solo preso lo stretto indispensabile per un soggiorno di circa due settimane, non pretenderai che usi due volte gli stessi abiti?!>> ribatté la bionda con una smorfia di disgusto alla fine.