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I suoi passi erano delicati contro le scale in legno rivestite dal tappeto ed un sorriso finto piegava le sue labbra mentre le scendeva, tenendosi alla ringhiera con una mano guantata. Suo padre le aveva rivolto un sorriso affettato, guardandola mentre raggiungeva il fondo della scalinata. Al suo fianco sua madre e i signori Black davanti alla porta d'ingresso.

Il suo sorriso era diventato più sincerato quando i suoi occhi avevano incrociato quelli di Regulus che aveva inclinato il capo in un cenno di saluto, le sue mani strette dietro la schiena mentre rimaneva fermo. Il suo completo azzurro scuro risaltava contro la sua pelle chiara ed il gilet che indossava era del medesimo colore con dei ricami dorati.

Entrambi sapevano perché le loro famiglie si erano incontrate: la discussione sul matrimonio annullato comportava delle ripercussioni per la famiglia della ragazza ed era inevitabile un risarcimento da parte della famiglia Black. Il disgusto sul volto di Walburga mentre percorreva il complesso disarrangiato di suo padre non poteva che promettere venti di tempesta in quella casa disordinata. Sua madre non era più quella di un tempo ed era lei a gestire gli elfi domestici, come era lei a punirli se provavano a disobbedire ai suoi ordini.

Lo aveva visto con i suoi occhi quando aveva provato a chiedere loro di riordinare l'ambiente e, dopo quello a cui aveva assistito, non aveva più provato a cambiare le direzioni che da lei venivano impartite.

Non capiva come in passato fosse stato possibile arrangiare un matrimonio tra lei e uno degli ultimi eredi uomini della famiglia Black. Ed ora sembrava impossibile anche solo pensare ad una soluzione accettabile.

-ciao, cara- aveva detto Walburga, abbracciandola per un breve istante prima di allontanarsi, posandole le mani sul volto -ti vedo pallida. Non preoccuparti di nulla, non fa bene al tuo volto- aveva aggiunto prima di sospirare, oltrepassandola per rivolgersi ai suoi genitori.

-buongiorno- aveva sussurrato Regulus, rivolgendole un sorriso mentre si chinava verso di lei in una finta riverenza che le aveva fatto alzare gli occhi al cielo -non rendere tutto ancora più imbarazzante, ti prego- aveva detto, premendo una mano sul suo braccio, stringendolo lievemente. -basta così poco? - aveva chiesto, inclinando il capo di lato -pensavo che la tua pazienza fosse più allenata- aveva ribattuto, schioccando poi le labbra per evitare di ridere.

-Alhena, porta Regulus in soggiorno al secondo piano. Noi discuteremo in quello qui sotto- aveva detto il padre della ragazza che aveva annuito, utilizzando la presa sul braccio del ragazzo per guidarlo lungo le scale, rivolgendogli uno sguardo annoiato quando lui l'aveva scenicamente fatta passare davanti, seguendola poi lungo la scalinata.

-non sei del giusto umore oggi- lo aveva sentito dire mentre attraversavano il corridoio. -no, Regulus, non lo sono- la mano di lui si era stretta intorno al suo braccio, facendola voltare, incontrando i suoi occhi chiari -mi dispiace, Alhena. vorrei poter fare qualcosa per aiutarti- lei aveva scosso il capo davanti alle sue parole -non puoi fare nulla, non preoccupartene. Non è colpa tua- aveva detto e Regulus aveva riso, le sue sopracciglia alte sul volto -sappiamo entrambi di chi è la colpa-

Era rimasta in silenzio davanti alle sue parole, non volendo né infierire né sminuire la situazione ma non potendo negare le sue parole. -come stai? - gli aveva infine chiesto quando avevano varcato la porta del soggiorno, guardandolo mentre si toglieva la giacca, piegandola con cautela prima di abbandonarla su una poltrona nella stanza. Era bello vederlo così a suo agio a casa sua, il pensiero la faceva sorridere ogni volta.

-bene, Alhena, non preoccupartene- aveva ripetuto le sue parole, facendole schioccare annoiata le labbra mentre si dirigeva verso un piccolo tavolo al fianco dell'ampio camino al centro della stanza -Whisky? - gli aveva chiesto e lui aveva annuito, stendendosi sul divano se non per lasciare uno dei suoi piedi toccare il tappeto. -non mettere le scarpe sul divano- lo aveva rimproverato, spostando la sua gamba mentre si sedeva sul divano, porgendogli il bicchiere e tenendo il suo tra le mani.

Le Sacre Ventotto- Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora