capitolo 18: "cuore e cervello fottuto"

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-ragazza mia- Pansy si avvicinò a me -credo che ti sei presa una bella cotta- mi sorrise e mi abbracciò ridendo, e ricambiai notevolmente.  

Dopo  dieci minuti i ragazzi ci raggiunsero sul divano e JJ mi salutò, normalmente, con un bacio sulla guancia per poi sedersi di fianco a me e subito dopo si sedette Mattheo a lato, Draco sulla poltrona da solo, Pansy e Blaise insieme. Blaise portò le gambe di lei su di lui e si sorrisero... credo che stanno insieme. li sorrisi. E ricambiarono. 

-allora che hai combinato ieri- mi chiese JJ sorridendo. sapeva che io alle feste non reggo, purtroppo.  

-le solite cose che faccio ad una festa JJ, tu che mi dici della corvonero?- chiesi, girando le carte in tavola. 

-aaa... Bel, be' lei è intelligente, furba, sveglia e anche molto bella- disse sognante con la mano sotto il mento e lo sguardo perso, sicuramente ripensando alla serata precedente. 

cazzo  non sono l'unica ad essersi innamorata. Sorrisi. 

-ma non eri con una tassorosso?- chiese Draco non capendo, sicuramente, la sua tattica.

-per farla ingelosire perchè era con un serpeverde... così ho invitato la prima ragazza che mi è capita e si è ingelosita- sorrise e si porta una mano ai capelli -poi abbiamo parlato e la sera abbiamo scopato- finì diretto 

sputai l'acqua che stavo bevendo sopra qualcuno difronte a me. che ha fatto JJ? 

-in che senso scusa- dissi guardandolo male -oh, scusa Tom hahaha- aggiunsi guardando il ragazzo a cui avevo sputato, per poi scusarmi con Tom 

-delicata come sempre Elle- disse portandosi un tovagliolo sulla faccia. 

-eh me lo dici cosi!? cazzo che migliore amico- dissi facendo la finta offesa incrociando le braccia al petto 

-ma non è verooo; sarai sempre la mia piccola peste gelosa- sorrise, mi abbracciò e ricambiai 

-basta troppa dolcezza- dissi poi e mi misi a ridere, facendo una scenetta.

In tutto ciò Mattheo era in silenzio e non fiatava, da quando si era seduto di fianco a me. Non so se era geloso o non se ne fregava niente, però decisi di fare qualcosa. Portai la mia mano sullo schienale della poltrona e gli feci dei grattini sulla nuca, si girò, mi sorrise per poi tornare a finire di parlare con li altri. Che li prende ora? 


Io ero tornata in camera... erano ormai le 20 ma volevo andare a fumare sulla torre di astronomia. Misi una felpa più calda, una di Mattheo che lasciò qui, e potetti sentire la sua acqua di colonia e il tabacco. Me la strinsi di più a me e sorrisi, ma prima di aprire la porta si aprì da sola. Vidi meglio ed entrò.... Mattheo? 

Parli del diavolo e spuntano le corna

che detto di merda.

-ciao(?)- chiesi non capendo cosa ci facesse qui, con il sorriso per non essere atipatica. 

-ehi dove vai?- mi chiese osservandomi, dalla testa ai piedi.

-a fumare sulla torre che ti serve?- li dissi, questa volta non capendo cosa volesse.

-vengo con te- disse e afferrò la felpa. Nemmeno il tempo di obbiettare che uscì dalla stanza aspettandomi. Sbuffai e mi arresi. 

Andammo sulla torre e iniziai ad accendere la sigaretta, per poi appoggiarmi sulle sbarre. Inalare quell'aria di nicotina, per poi buttarla fuori immischiandosi in quella serata fresca. Mentre fumavo Mattheo se ne stava lì a fissarmi come un serial killer prima di agire.. la cosa metteva molta ansia. 

Dopo un po' finì la sigaretta e la buttai, mi girai verso di lui e mi fissò. 

Prima che potessi aprire bocca si buttò sulle mie labbra, in un bacio bisognoso e pieno di foga, dopo un po' ci staccammo e sorrisi . Non capì il gesto, ma mi piacque. 
Lui sorrise e dio quanto lo adoro. Aveva quei lineamenti fini e delicati, i suoi occhioni dolci che rimanevo solo imbambolata osservarlo. 

-ti sta bene la mia felpa- disse accarezzando ai lati, per poi infilare le mani dentro e toccare i fianchi nudi -ma staresti meglio senza, sotto di me- sussurrò all'orecchio, procurandomi la pelle d'oca. 

inutile dirvi la cascata di zoo nello stomaco. Me lo scoperei in questo momento, giuro.  

-Theo?- dissi e solo ora mi resi conto della cazzata che avevo detto. Si capiva dallo sguardo, ma non ci feci caso -cosa siamo veramente io e te?- chiesi mentre il mio cuore batteva peggio di una Nimbus 2000 a una partita -dalla sera del lago... non ne parlammo più e io prima di ricorrere a qualche cazzata vorrei sol- 

Ma delle labbra, dolci e carnose, m'interruppero. 

-parli troppo, troppo Perez- disse, prima di mettermi con le spalle al muro della torre e baciarmi con foga.

Salì a cavalcioni su di lui, misi le mani dietro la nuca e le sue mani mi tenevano saldi i glutei, mentre le nostre bocche desideravano ancora e ancora, Spingevo il bacino verso di lui e lui spingeva la sua bocca verso di me. eravamo una cazzo di bomba orologeria. 

Ma una voce interruppe il momento 

-chi c'è lassù?- chiese Gazza al piano di sotto, con la sua voce irritante.  

-odio... vieni- mi prese Mattheo per mano e ci smaterializzammo nella mia camera, dove mi lasciò un bacio sulle labbra 

-buonanotte piccola- disse e si smaterializzò in un secondo, senza lasciarmi il tempo di capire cosa fosse successo precedentemente. 

una cosa ne ero certa più del dovuto... avevo il cuore e il cervello fottuto. 

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora