Capitolo 1: Pochi minuti.

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CAPITOLO 1:
Pochi Minuti.

 

 

 

Ogni anno stessa procedura: ragazzi da una parte e ragazze dall’altra.

Guardo la folla dei bambini e un’onda ti terrore mi pervade tutto il corpo quando vedo Prim tra loro, tutto il corpo mi trema, ma … no, non può uscire il suo nome, lei ha solo un biglietto.

Anche Gale è preoccupato come me perché quest’anno anche suo fratello Rory dovrà partecipare alla Mietitura.

Come Prim, anche lui ha solo una nomina e so per certo che Gale non permetterà mai che i suoi fratelli prendano le tessere. Preferisce tenersi quarantadue nomine lui, che darne cinque in più a suo fratello.

Ad un certo punto vedo salire sul palco il Sindaco Undersee, il padre di Madge, seguito da Haymitch, il vecchio vincitore alcolista che vinse la Seconda Edizione della Memoria. Barcolla e non si regge in equilibrio, infatti, appena Effie Trinket si avvicina al microfono, lui cade dal palco, guadagnandosi l’attenzione di tutti.

Nel frattempo Effie Trinket dà due colpetti al microfono e inizia a parlare con il tipico accento Capitolino che tanto detesto, scrutando i nostri volti spaventati con un sorriso smagliante.

«Benvenuti! Benvenuti! Benvenuti!» esordisce, per poi far iniziare al nostro sindaco un discorso sui Giorni Bui. Come ogni anno siamo costretti a ricordare il vero motivo per cui siamo qui, in attesa di essere mandati al macello dentro un’Arena.

Dopo che il padre di Madge finisce il discorso, Effie Trinket si avvicina al contenitore alla sua sinistra, per estrarre il nome di chi dovrà andare incontro alla morte.

«Prima le signore!» esclama estraendo un foglietto.

Guardando quel bigliettino, il mio cuore inizia a battere come un matto, come se volesse uscire dal petto e privarmi della vita; vengo assalita dal terrore che lì dentro ci sia il nome di Prim, o il mio.

La donna Capitolina apre il biglietto con un sorriso così orrendo e controverso da far venire il vomito, e poi recita a voce alta il nome del Tributo femmina di quest’anno.

«Delly Cartwright!»

Tiro un piccolo sospiro di sollievo: Prim è salva. Io sono salva.

Conosco un po’ Delly Cartwright, è una ragazza da i capelli biondi che vive in città, la vedo spesso a scuola e sta sempre appiccicata al figlio del fornaio del villaggio, credo che si piacciano.

La vedo salire sul palco tremante di paura, con gli occhi persi e pieni di lacrime. Effie Trinket sorride disgustosamente, mentre infila la mano nel contenitore che contiene i nomi dei ragazzi.
Fa che non sia Gale.
Fa che non sia Gale.
Fa che non sia Gale.

Dopo aver estratto il biglietto, Effie lo apre e lo legge con voce disgustosamente soddisfatta, come se la persona che corrisponde a quel nome riceverà un grosso privilegio.

«Rory Hawthorne!»

Il mio cuore perde un colpo, non posso crederci: Rory aveva solo una nomina, è ancora piccolo e … non può essere vero! Com’è possibile che tra tutti quei biglietti, la mano della Capitolina abbia preso proprio l’unico che apparteneva a Rory?

Mi giro verso Gale e vedo il suo volto irrigidirsi, chiude gli occhi per non far scendere le lacrime che probabilmente premono per uscire dagli occhi, guarda il suo fratellino salire spaventato sul palco, consapevole del destino che lo attende.

Cenere e Pane.Where stories live. Discover now