CAPITOLO 2

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Pov's Rosa
Non tutti i veleni hanno un antidoto e lui mi ha iniettato dentro uno di quei veleni che senti fino alle ossa, dentro le vene e che ti consumano i pensieri ma io di quel veleno non sono mai riuscita a farne a meno. Anche ora che le sue iridi sono incastrate nelle mie e che ci siamo rivolti questo sorriso cortese, che in realtà dietro nasconde un mondo di parole non dette e la mia indescrivibile voglia di abbracciarlo e tornare a respirare il suo profumo o sentire il sapore delle sue labbra. So, però, che tutto questo è sbagliato. È sbagliato perché mi ha fatto soffrire, perché io sto con un'altra persona, perché ci sono tante cose dietro che non possiamo dimenticare da un momento all'altro e perché lui è andato avanti...eppure nei suoi occhi riesco ancora a vedere i miei, riesco ancora a sentire il suo cuore battere con il mio nonostante siamo lontani. Da quando ci siamo visti non mi sono mossa dalla soglia della porta ed esco dal mio stato di trans solo quando Giulia mi salta addosso abbracciandomi, interrompendo il contatto visivo tra me e Deddy. Saluto tutti i ragazzi, mi erano mancati tutti e non stavamo tutti assieme da tantissimo tempo
M: dove stanno le stanze?
D: di sopra, Aka si è portato avanti e le ha già divise
A: stranamente aggiungerei visto che non è mai così organizzato
L: stavolta ho pensato a tutto
R: dai ditemi dove è la mia stanza così poso le valigie e mi nutro che ho fame
L: vieni ti ci porto, sei in stanza con Serena
Sere: apposto andiamo allora
A: lasciate stare le portiamo noi su queste, Tancredi e Luca mi danno una mano
M: no io vengo con voi che voglio vedere la stanza
D: quindi posso mettere la pasta?
S: si donnina di casa
D: tu mi hai rotto il cazzo *dice ironico*
G: mi aiutate ad apparecchiare voi due? *dice a me e Serena*
R: tolgo il cappotto e arrivo
Io e Sere appoggiamo i nostri giubbotti sull'attaccapanni e aiuto Giulia ad apparecchiare mentre Deddy cucina e nel frattempo parla con Sangio. Mi fa ancora strano stare nella stessa stanza con lui con tutta questa tranquillità però credo sia giusto così, non voglio rovinarmi questa vacanza visto che sia io, che lui che gli altri siamo venuti qui per riposarci
D: se si degnano di scendere è pronto sennó mangiano freddo
G: si arrangiano Bambi
T: siamo qui
L: dai sedetevi
Sere: vuoi aiuto a fare i piatti De'?
D: no grazie apposto Sere
R: ditemi dove è il bagno
L: quella porta a destra delle scale
Vado in bagno a lavarmi le mani per mangiare ma quando torno noto una cosa che non riesco a capire se sia negativa o positiva, gli unici posti liberi sono vicini e gli unici in piedi siamo io e Deddy quindi significa che dovremmo sederci vicini. Con titubanza mi vado a sedere e quando anche Deddy quando nota che l'unico posto libero è vicino a me si blocca per un secondo per poi sedersi. Le nostre gambe si toccano e anche le nostre mani sono vicine, non ho un contatto fisico con lui da Aprile quindi quasi un anno ma nonostante questo averlo vicino mi fa sempre lo stesso effetto sembra non essere cambiato niente quando in realtà è cambiato tutto...
Passiamo il pranzo a ridere, scherzare e raccontare gli aneddoti di quando eravamo in casetta, non passavano del tempo così da tantissimo, sembrava come se il tempo non fosse mai passato e per quel momento mi sono sentita catapulta alla realtà in cui vivevano fino a un anno fa e mi manca tutto di quei giorni perché nonostante tutto è stato il periodo più bello e spensierato che io abbia mai vissuto.
G: Bambi ha tanti difetti ma in cucina è il migliore
D: grazie giugiulola
R: mi aspettavo la carbonara però *dico guardandolo*
D: mh non volevo essere ripetitivo *dice con il suo sorriso furbo*
Rimaniamo per una frazione di secondo a guardarci, entrambi con quel sorriso colpevole, furbo e sopratutto complice. La cosa più bella della nostra relazione è sempre stata quella: la complicità. Lui non era solo il mio fidanzato, era la mia spalla, la persona da cui andavo quando stavo male, la mia casa...lui era la mia casa. Il nostro contatto visivo si interrompe quando Luca inizia a sparecchiare
L: chi mi aiutata a lavare i piatti?
Sere: ti aiuto io
T: ottimo, io vado a fare il mio riposino pomeridiano
S: ma Raffa?
M: l'aereo atterra alle 16:25, quindi penso arrivi qui verso le 17
G: Sanjaun io vado su in camera, tu vieni?
S: si andiamo
Io, Giulia, Sangio, Deddy, Tancredi e Ale saliamo su nelle nostre camere mentre Martina rimane sotto a guardare la tv e Aka e Sere si mettono invece a lavare i piatti.
Appena entro nella mia camera noto le pareti di questo rosa pesca tenue con le lenzuola del letto matrimoniale dello stesso colore, la camera ha una scrivania in legno chiaro con alcuni libri sopra. Apro la valigia per mettermi qualcosa di più comodo, quando mi accorgo che stavo per indossare la felpa viola di Andrea ci ripenso e decido di mettermi un mio maglione anche perché non so che effetto potrebbe fare a Deddy vedermi con una felpa che prima apparteneva al suo migliore amico. Pensandoci da quando sono arrivata non ho pensato proprio a lui, non l'ho chiamato come eravamo rimasti e non gli ho nemmeno scritto. Quando ha saputo che dovevo venire qua e che c'era pure Deddy si è ingelosito e ha insistito per chiedere ad Luca se poteva venire pure lui, ma io gli ho detto chiaramente che non era il caso di fare tutto questo se si fidava di me e parlando sinceramente non lo volevo qui perché si sarebbe creata un'aria pesante e volevo solo riposarmi in questi giorni non avere altri problemi. Mi butto sul letto e avvio la chiamata ma dopo tre squilli noto che non risponde quindi gli scrivo un messaggio, lui risponde subito dicendo che sta a pranzo con un amico e non poteva rispondere che mi avrebbe chiamato lui dopo e mentre stavo sul letto continuando a pensare mi lascio andare alle braccia di Morfeo. Appena mi sveglio mi sento intontita e guardo il telefono per vedere che ore siano e noto che sono le 16:30 quindi ho dormito la bellezza di un'ora e mezza, il mio corpo sente il bisogno di lavarsi il viso per svegliarsi quindi prendo la mia asciugamano, esco dalla stanza e apro la prima porta che mi viene davanti ma mi accorgo di aver sbagliato stanza perché davanti a me c'è Deddy che sta dormendo beatamente come un bambino sul suo letto. Mi ricordo che quando eravamo in casetta io mi mettevo accanto a lui  mentre lui dormiva e gli accarezzavo il viso, gli toccavo i capelli fino a quando non si svegliava...era una cosa nostra. Il mio cuore mi sta dicendo di avvicinarmi a lui mentre la mia testa di chiudere quella porta e vedere dove sia il bagno, ma io, escluse alcune eccezioni, ho sempre ascoltato il cuore ed è quello che voglio continuare a fare. Mi avvicino lentamente a lui senza fare rumore e mi inginocchio davanti ai bordi del letto, inizio a toccargli i capelli e mille emozioni sto provando in questo momento di sentire di nuovo i suoi capelli morbidi tra le mie dita. Gli accarezzo anche il viso, soffermandomi sulle labbra dove inizio a disegnarne il contorno con il polpastrello del mio pollice. Mentre ero persa a guardarlo dormire non mi accorgo che Luca è rimasto sulla soglia della porta appoggiato con la spalla allo stipite a guardami, appena mi giro e lo vedo li scatto in piedi
L: vieni fuori un attimo sennò lo svegliamo
Esco dalla loro stanza e mi fermo davanti alla figura di Luca nel corridoio
R: non glielo dire
L: non potete continuare così, secondo te non l'ho notato?
R: cosa?
L: tra di voi non è cambiato nulla, c'è ancora quell'attrazione e complicità che vi ha sempre unito e fatto innamorare
R: Luca lo sai pure che è complicato
L: si ma non puoi negare quello che c'è ancora tra di voi. Tu quel cesso non lo vuoi sul serio, stai cercando solo di dimenticarlo appoggiandoti a lui perché in quel momento quando stavi male c'era lui che aveva questo doppio fine
R: ma anche volendo tu sai tutto quello che è successo, pensi sul serio che potrebbe esserci la possibilità di un ritorno?
L: Rosa tutto passa ma non certe emozioni, non certe intese e certe complicità. Quelle tornano sempre, insistono e resistono a tutto anche alla ragione e tra di voi è tutto come prima perché vi ho visto come vi siete guardati appena sei arrivata, quando eravate a tavola e come lo guardavi ora
R: Luca per tanto tempo il mio cuore si è chiesto quando sarebbe tornato e quando l'ha fatto io non ero pronta, perché ero ferita. Non mi ha mai detto il perché mi ha lasciata quel giorno al telefono e me lo sono sempre chiesto *dico sull'orlo delle lacrime*
L: Rosa tu ti fidi di me?
R: si certo
L: allora ascoltami quando ti dico che se lui avesse avuto possibilità di scelta, avrebbe scelto te tra tutto e tutti
R: me lo dici sempre e continuo a non capire
L: non posso essere io a dirti il reale motivo, deve essere lui ma non ha mai smesso di amarti
Io a quelle parole rimango di sasso, Luca mi ha sempre detto che lui non voleva lasciarmi in realtà ma non mi ha mai detto una parola in più, però quel "non ha mai smesso di amarti" mi ha smosso un mare dentro perché era esattamente quello che mi volevo sentir dire da tanto tempo.
R: dove è il bagno? *dico per cambiare discorso*
L: la terza porta dopo la tua camera
R: grazie
Appena entro in bagno metto le mani sul lavandino e mi guardo allo specchio e vedo degli occhi pieni di lacrime che vorrebbero uscire ma non lo fanno perché è successo già troppe volte oppure perché dopo quella frase si è riaccesa in me quella speranza, che puntualmente però succede qualcosa che la fa spegnere di nuovo. Uscita dal bagno vado giù al piano di sotto e vedo Serena e Giulia che parlano sul divano e Marti che smanetta con la televisione
G: ben svegliata
Sere: sono entrata in camera e dormivi a sonno pieno *dice ridendo*
R: si penso che il viaggio mi abbia stancato
G: che succede perché hai quella voce rotta?
Io mi siedo sul letto con le gambe che porto al petto e un cuscino tra le mani, Marti che prima era attenta a sistemare la televisione ora si è girata verso di me
M: è successo qualcosa?
Sere: dai racconta
R: quando mi sono svegliata stavo cercando il bagno ma ho sbagliato porta e sono entrata in camera di Deddy e Luca
M: immaginavo
R: cosa?
M: che c'entrasse Deddy, dai continua
R: io ho sentito il bisogno di avvicinarmi a lui e così ho fatto, gli ho accarezzato il viso e i capelli ma Luca ha visto tutta la scena
Sere: ah
R: si poi grazie a Dio Deddy non si è svegliato sennò non avrei saputo come giustificare questo mio gesto
M: poi cosa è successo?
R: Luca mi ha detto tante cose tra cui che tra noi è palese che non sia ancora finita e che Deddy dal canto suo non ha mai smesso di amarmi
G: come te d'altronde
R: eh? Cosa?
G: ti conosco Rosa, non mi mentire. Lo so che anche per te è lo stesso
Sere: io non ti conosco bene come loro ma penso sia palese agli occhi di tutti
M: perché ti ostini a dire che non è così?
R: perché sono rimasta ferita una volta, non voglio esserlo anche la seconda
Sere: ma è peggio perché ti rimane il rimpianto di non averci riprovato
G: è inutile negarlo, lo amerei sempre. Non importano i ragazzi che verranno, tu lo amerai in silenzio. Continuerei ad amarlo, ogni volta che incrocerai i suoi occhi sentirai sempre quella sensazione di vuoto al petto. Cercherai di autoconvincerti e ti urlerai contro che non lo ami, ma tu lo amerei sempre in silenzio.
Giulia mi ha letto dentro, è riuscita a capire quello le sensazioni che da 9 mesi mi accompagnano costantemente perché per quanto mi abbia fatto soffrire, per quanto ho cercato di autoconvincermi e di soffocare questo sentimento non ci sono riuscita perché io lo amo...io l'ho sempre amato.
M: io credo che Giulia abbia proprio azzeccato a giudicare dalla tua espressione
Sere: Rosa non c'è niente di male in quello che provi, non decidiamo noi di chi innamorarci
G: dovete parlare una volta per tutte
Io mi metto le mani tra i capelli perché non è così semplice aprire una conversazione di questo tipo, poi tra l'altro c'è anche Andrea di mezzo.
R: che cazzo di casino *dico stringendo il cuscino*
M: ehi sciripí stai tranquilla, quando te la sentirai affronterai questo discorso anche con lui
Sere: dai ora cambiamo argomento
G: si infatti, che facciamo stasera?
M: allora o andiamo a cena fuori o stiamo qui in casa e magari guardiamo un film
R: mh non mi va di rimanere a casa
Sere: se magari i ragazzi si svegliano ne potremmo parlare anche con loro
A un certo punto sentiamo suonare il campanello e Marti va subito ad aprire rivelando la figura di Raffaele
R: focu meu sei arrivato
Raff: ciao donna rosa *dice con il sorriso*
G: come stai?
Raff: bene voi?
G: bene bene
Raff: i ragazzi?
Sere: dormono come i bambini
M: la nostra stanza è di sopra
Raff: allora salgo amore così porto queste
M: si vengo con te
G: io vado su a svegliare Sangio perché sennò qua non facciamo niente
R: si pure noi andiamo a svegliare gli altri
Sere: io vado da Ale e Tancredi *dice con un sorriso furebetto*
R: ma c'è Aka che lo sveglia
Sere: vabbè tu vai a controllare comunque se sono svegli
Saliamo tutti al piano di sopra, busso alla porta di camera di Deddy e Luca ma nessuno apre quindi apro la porta e noto che entrambi dormono, quindi mi avvicino a tutti e due e li scuoto un pochino
R: Luca, Deddy svegliatevi
Deddy inizia a svegliarsi stropicciandosi gli occhi come un bambino mentre Luca continua a dormire
D: che ore sono?
R: le 17:20
D: cazzo, ho dormito due ore
R: già, mi aiuti a svegliarlo? *dico indicando Luca*
D: Akaaa svegliati *dice alzando un po' la voce*
Luca finalmente si sveglia e appena vede che Deddy l'ha svegliato gli tira un cuscino addosso e Deddy ricambia, a me scappa una risata perché sembrano dei bambini dell'asilo che giocano
R: non fate 2 anni in due *dico ridendo*
L: sentila la signorina, ora parlando di cose serie perchè c'hai svegliato?
R: è arrivato Raffaele, dobbiamo decidere che fare stasera ed è già tanto tempo che dormite. Vi aspettiamo giù
Chiudo la porta alle mie spalle evitando pure una loro possibile replica o lamentela, scendo al piano di sotto e vedo tutti gli altri li e gli unici che mancano sono Sangio, Giulia, Luca e Deddy che scendono dopo più o meno 5 minuti
S: ehilà, come stai? *dice andando verso Raffaele*
Raff: bene Sangio tu?
S: bene
Dopo che anche Deddy e Aka lo salutano, ci sediamo alcuni sul divano tranne io e Tancredi che ci sediamo nelle due poltrone
G: stasera andiamo a mangiare fuori?
R: si a me non va di rimanere a casa
T: per me possiamo fare quello che volete
L: se le ragazze vogliono andare a mangiare fuori per me possiamo andare
D: si però dobbiamo trovare un ristorante, prenotare e poi andare a preparaci perché sono già le 17:30 e finché ci prepariamo tutti è un casino
M: si infatti
Ale: io avevo visto qualche ristorante carino dove possiamo andare
Sere: chiama ora e vedi se c'è posto
Ale ci fa vedere alcuni ristoranti che aveva visto e alla fine tutti assieme decidiamo di chiamare e prenotare in uno di quelli che ci piaceva di più
L: apposto raga, ho prenotato per le 20:30
M: bene, allora io e le ragazze andiamo su a decidere cosa mettere mentre voi potete già iniziare a farvi la doccia perché sennò noi perdiamo tempo
Io, Giulia, Marti e Serena andiamo in camera mia e di quest'ultima.
M: che vi mettete?
S: non lo so, ho portato qualche vestito ma non so quale mettere
R: io penso di mettere un pantalone con un top carino più appariscente
Io inizio a controllare nella mia valigia qualcosa da mettermi e ho scelto diverse opzioni. Dopo più o meno una mezz'ora in cui abbiamo provato decine di abbinamenti, decidiamo cosa metterci
R: ok ora che abbiamo scelto, io vado a farmi la doccia
Prendo l'asciugamano per il corpo, il mio beauty con dentro le cose per il bagno, l'intimo e anche una maglia oversize da mettermi quando esco dal bagno per non uscire in intimo. Senza neanche pensare se ci fosse qualcuno, entro nel bagno e noto molto vapore ma non ci faccio più di tanto caso. Mi lego i capelli in una crocchia e inizio a spogliarmi per rimanere solo con il reggiseno e le mutande addosso, quando sento una strana presenza dietro di me infatti mi giro e mi ritrovo Deddy con il suo viso a pochi centimetri dal mio e con solo una asciugamano attorno alla vita. Rimango per almeno un minuto senza muovermi e senza parlare perché non saprei cose dire, siamo chiusi in bagno io intimo e lui praticamente nudo.
R: non sapevo ci fossi tu qui *riesco a dire*
D: eh ho notato *dice con ironia*
Non gli rispondo perché mi limito a guardare il suo ciuffo di capelli bagnato con le goccioline d'acqua che gli scendono nel viso e nell'addome, fino a quando a un certo punto inciampo sui miei stessi piedi e per non cadere mi aggrappo a lui mettendogli le mani sulle spalle
D: attenta *dice vicino al mio orecchio*
R: torno quando hai finito
D: no ho già finito non ti preoccupare, vado in camera
R: così?
D: si perché? *dice con un filo ironico*
R: sei solo con l'asciugamano
D: e che fa? Tanto appena arrivo in camera mi vesto
R: no niente chiedevo
Lui sa perfettamente perché gliel'ho chiesto quindi me l'ha chiesto perché vuole sentirselo dire, mi conosce e sa che sono gelosa perchè quando lui girava per la casetta in boxer o a petto nudo mi dava fastidio che le altre lo guardassero anche se era senza malizia.
D: non mi vede nessuno, sono tutte in camera stai tranquilla
R: sono tranquilla
D: mh si *dice con un sorriso furbo*
R: togliti quel sorrisetto dalla faccia perché non è proprio quello che pensi, ora esci che mi devo lavare *dico nervosa*
D: non cambi mai *dice ridendo*
R: la devo prendere come una cosa positiva o negativa?
D: positiva, assolutamente positiva *dice con tono calmo e dolce*
Mi guarda con quegli occhi verdi per cui io ho sempre avuto un debole, riesce a ipotizzarmi solo guardandomi negli occhi e ogni volta penso che mi sono soffermata su tanti sguardi eppure mi sono persa solo nel suo.
D: ti lascio a farti la doccia
Esce dal bagno chiudendo la porta alle sue spalle e io affondo le dita tra i capelli per la disperazione che sto provando in questo momento, perché deve sempre farmi quest'effetto? Perché deve sempre lasciarmi senza parole quando i miei occhi incontrano i suoi? Decido di entrare in doccia per affogare i miei pensieri sotto l'acqua calda che mi cade sul corpo. Prendo la mia mini-size del bagnoschiuma alla vaniglia e me lo passo nel corpo, sto un po' sotto il getto dell'acqua calda cercando di scacciare tutti i pensieri ma non funziona quindi mi arrendo ed esco dalla doccia. Avvolgo il mio corpo in un asciugamano e dopo essermi asciugata e vestita esco dal bagno e vado in camera mia dove trovo Giulia, Serena e Martina
G: vado a fare la doccia ora che Rosa ha finito
R: voi due vi siete già lavate?
Sere: io no ora vado
M: io si, nell'altro bagno
R: avete deciso che mettervi?
Sere: io metto una gonna con un top
M: io un vestito mentre Giulia mette come te un pantalone un top
Mi siedo di fronte alla specchio poggiato sulla scrivania e inizio a farmi le onde ai capelli e a truccarmi e dopo più o meno un'ora e mezza siamo tutte pronte, truccate e pettinate. Serena indossa una gonna color tabacco, con un maglioncino nero e gli stivali neri al ginocchio, Martina un vestito corto e stretto nero di velluto con dei tacchi color cipria, Giulia un pantalone a zampa nero con un top viola e dei tacchi neri mentre io un pantalone nero stretto con un top azzurro e dei tacchi neri. Dopo che siamo tutte pronte scendiamo al piano di sotto dove i ragazzi già ci stavano aspettando già pronti, appena scendo le scale sento lo sguardo Deddy addosso come se mi stesse consumando solo con gli occhi
A: che siete belle
Sere: grazie
R: grazie Ale
Lo sguardo di Deddy ancora non si è spostato dalla mia figura, lo sento addosso che mi perfora e mi brucia la pelle
T: abbiamo già chiamato i due taxi
M: non sono pochi?
L: no siamo 10, 5 in uno e 5 in un altro
G: va bene dai andiamo
Saliamo sul taxi che ci poeta dritto dritto al ristorante, appena entriamo davanti a noi si presenta un locale molto bello e moderno. Una ragazza ci controlla i Green Pass e poi ci porta a sederci al tavolo
Ale: mazza che bello sto posto
R: si è vero
Mentre eravamo al tavolo a parlare mi soffermo Deddy e solo ora noto come è vestito, ha un completo blu con una maglietta bianca sotto, ad un certo punto alzo gli occhi e il mio marrone si incontra con il suo verde quindi questo significa che ha notato che lo guardassi. Il nostro scambio di sguardi viene interrotto dalla cameriera che era venuta a prendere le ordinazioni, ma invece di farlo si è soffermata troppo con lo sguardo su Deddy cercando di farsi notare in tutti i modi
R: tu ci lavori qui giusto?
Cameriera: si...
R: ecco quindi invece di soffermarti sul guardare i ragazzi del tavolo perché non ci chiedi cosa vogliamo ordinare
Tutti rimangono in silenzio mentre lei mi stava fulminando con lo sguardo e Deddy alza gli angoli della bocca con un sorriso compiaciuto
Cameriera: bhe allora dimmi cosa vuoi *dice irritata*
R: allora intanto stai lavorando quindi non penso che rivolgerti così ai clienti porti qualcosa di buono, non credi?
T: va bene allora ordino io per primo *dice per smorzare la tensione*
Dopo questa accesa discussione con la cameriera ordiniamo e poi lei se ne va
G: io ti giuro che ti amo
L: ti prego io mi stavo trattenendo le risate
Raff: un po' mi è dispiaciuto
M: ma tu hai visto come ci guardava?
L: o come guardava Deddy? Lo mangiava con gli occhi
D: era pure carina
A quell'affermazione mi prende una morsa allo stomaco che in 30 secondi si trasforma in fastidio e frustrazione. Inizio a guardare il cellulare per cercare di calmarmi ma non ci riesco quindi decido di mettermi il cappotto, alzarmi e andare fuori
S: dove vai?
R: fuori a fumare
M: vuoi che vengo con te? *mi mima con le labbra*
Io scuoto la testa, prendo l'iqos ed esco. Fuori c'è un odore di aria pulita e fresca, si sente che siamo in un luogo di montagna dall'aria che si respira e anche dalla temperatura visto che ci saranno massimo 4 gradi, mentre aspiravo il fumo non riuscivo a capire se la nuvoletta che si creava era per il freddo o il fumo e mi ci sono soffermata un po'. Mi appoggio alla ringhiera dove si vede tutto il paesaggio montuoso e inizio a perdermi nei miei pensieri, siamo qui da meno di un giorno e già mi sono ritrovata non in una, non in due, non in tre ma in già in quattro situazioni in cui avrei voluto solo sapere se ascoltare la mia testa o il mio cuore. La mia testa mi urla che devo lasciare perdere, che non posso permettermi di soffrire ancora e di evitarlo. Poi c'è il mio cuore. È sempre colpa sua. Il cuore ti spinge ad essere irrazionale, a fare quello che ti senti e a fregatene delle conseguenze perché a lui piace soffrire, perché infondo crede che ne valga la pena, sempre. Non importa se poi così non è, lui ci prova, si butta a capofitto, cade e si rialza e lo fa ogni volta. Anche se la volta prima è andata male, lui ritenta, ancora e ancora. Al cuore sta bene anche soffrire, purché provi qualsiasi emozione. Ripeto, e ne sono convinta, che la colpa è sempre la sua. Perché il cuore è questo, è passionale, irragionevole e impulsivo. Il mio cuore quando sono accanto a lui vorrebbe solo uscirmi fuori dal petto perché quello che provo è talmente forte che non riesco più a gestirlo come è successo prima a tavola, sono stata presa dall'impulso, dalla gelosia e dal fastidio che provavo nel vedere la cameriera fargli gli occhi dolci. I miei pensieri vengono interrotti da una voce, una semplice affermazione anzi da una domanda
D: li hai mai visti due cretini come noi che si respingono e attraggono così tanto allo stesso tempo?
Mi giro verso di lui e vedo che si è appoggiato accanto a me nella ringhiera
R: in che senso?
D: lo conosci il mito dell'anima gemella di Aristofane?
R: no...
D: lui sosteneva che prima gli uomini e le donne fossero un corpo androgeno ovvero un unico copro. Un giorno sfidarono Zeus che li divise e da lì nasce la necessità, sentendo appunto la mancanza, di cercare la propria metà. Platone condivide quest'idea dicendo che l'amore fa male, crea mancanze ma all'essere umano non interessa perché il desiderio innato di colmare quel vuoto è più forte *dice ancora guardando il paesaggio*
Rimango per un attimo senza parole perché non mi sarei mai immaginata che lui si alzasse dal tavolo per venire da me e dirmi certe cose
R: ...De' cosa vorresti dirmi con questo *dico con voce quasi inesistente*
D: che per quanto faccia male e quanto noi pensiamo che tutto questo sia sbagliato, il desiderio che noi abbiamo l'uno dell'altra è più forte.
Finalmente sposta lo sguardo dal paesaggio su di me, si avvicina e per quanto la mia testa mi stia dicendo di allontanarmi non ci riesco...rimango immobile senza proferire parola. Il suo sguardo dai miei occhi passa alle mie labbra e nonostante abbia i tacchi lui è comunque più alto di me, mette una mano sul mio viso
D: ho una fottuta voglia di sentire dopo tanto tempo le tue labbra sulle mie. C'è l'ho sempre quella voglia di baciarti in qualsiasi situazione, in qualsiasi posto, a metà di qualsiasi discorso, di fronte a qualsiasi persona. Questa voglia mi sta divorando *dice sussurrando tra i respiri profondi*
R: Fallo. Fallo perché è la stessa cosa che voglio io *dico quasi supplicandolo*
Le sue labbra dopo non so quanto si poggiano sulle mie, prima dolcemente e poi con irruenza, passione e bisogno di sentire di nuovo l'uno il sapore dell'altro. Era un bacio che non potevo e non sapevo descrivere, era un bacio che mi faceva capire che per quanto lontani noi potremmo mai stare lui sarà sempre la persona di cui sono follemente e perdutamente innamorata. Quella che mi fa ha fatto sentire una bambina ma allo stesso tempo mi ha fatto sentire donna, quella che mi ha dato forza quando non ne avevo, quella che mi ha fatto piangere così tanto da non avere più lacrime, quella che mi fa capire che nessuno mi farà mai lo stesso effetto anche quando non saremo più nulla. Lui sarà sempre l'unico significato che io so della parola "amore" perché se non è amore questo allora non so cosa lo possa essere

Angolo autrice✍️
Allora intanto vi dico che questo capitolo mentre lo scrivevo, in particolare l'ultima parte ho pianto tantissimo. Spero che riesca a fare lo stesso effetto che ha fatto a me scriverlo e che vi arrivino tutte le emozioni che io sto provando a trasmetterci attraverso le parole. Al prossimo capitolo❤️‍🔥

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