Parte II

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-Sei sempre qui in giro, frocetto?-

Louis alzò lo sguardo, annoiato, e si limitò semplicemente ad annuire.

Oramai era diventata una noiosa abitudine, quella di sorbirsi i continui insulti dispregiativi da parte di Harry Styles, il ragazzo più bello che avesse mai incontrato.

-Che hai? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-

-Lascialo in pace, coglione! Non vedi che stiamo studiando?- si intromise a quel punto Gemma, guardandolo male.

-Perché, questo qui, oltre ad essere sfigato, è anche un secchione?-

-Sì. Hai problemi?- rispose, ormai al limite della sopportazione.

-Sì, ho molti problemi. Perché devi stare qui, in casa mia?-

-Perché è un mio amico, Harry. E io scelgo chi portare a casa!- intervenne nuovamente Gemma.

-Sì, ma non un frocio!- affermò con aria di sufficienza.

-HARRY!- urlò arrabbiata. -Esci dalla mia stanza o questa volta non la passerai liscia!- aggiunse, con lo sguardo torvo e le guance rosse.

-Gem...-

-ESCI FUORI! ORA!- ripeté, furente.

Louis non aveva mai visto Gemma in quelle condizioni. Di solito era abituato a vederla in una versione più docile e tranquilla.

Quella ragazza lo stupiva ogni giorno più.

-Gemma, ascol...-

-Harry, non fammelo ripetere di nuovo. Vai via di qui!- tuonò.

Il quarterback lanciò uno sguardo carico di odio a Louis e poi se ne andò sbattendo la porta e procurando un secco e forte rumore nella stanza.

Che aveva fatto di male per ricevere tanto odio?

Tirò un sospiro affranto e appoggiò una guancia sul palmo aperto della mano in direzione della sua amica.

Non capiva davvero perché si interessasse così tanto a lui.

Eppure, non era nessuno.

Era un ragazzo sfigato... e per giunta gay.

Non si faceva una colpa per il suo modo di essere, semplicemente era solo triste per come il suo futuro in quel momento sembrasse essere buio e desolato.

-A cosa stai pensando?- la voce di Gemma lo distrasse dai suoi pensieri.

Alzò lo sguardo e le regalò un piccolo sorriso, per ringraziarla di averlo difeso, anche se non era necessario.

-Niente, stavo solo pensando a quanto tu sia fantastica!-

-Oh, grazie- sorrise maliziosa la rossa. -Anche tu lo sei!-

-Cosa?- domandò aggrottando le sopracciglia.

-Sei speciale- rispose con dolcezza. -Sei fantastico, Lou!- aggiunse poi, scompigliandogli i capelli.

Arrossì di botto e, imbarazzato, distolse lo sguardo.

Quella ragazza era un uragano!


-Quindi, hai capito?-

-Più o meno- rispose Gemma, grattandosi la nuca.

Louis sorrise divertito dalla sincerità dell'amica e, per la centesima volta, le ripeté l'ultima lezione di psicologia.

-Mi piace quando parli, Lou- confessò, nel bel mezzo della spiegazione. -Hai una bella voce- continuò con un sorriso. -E i tuoi occhi sono così luminosi!-

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