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CHRISTIAN'S POV
Sto cercando il viso, o semplicemente la figura, di Bea tra attrezzisti, uomini della regia e ragazzi, quando una spalla mi si conficca nel petto.
Facendo un verso strozzato, mi piego su me stesso, a causa del dolore.
«Oh, scusa» una voce che non conosco...o che forse ho già sentito.
Alzo lo sguardo e la persona che mi ritrovo davanti non fa che scombussolare ancora di più la mia testa già incasinata.
«Tu?» chiedo, mentre tolgo la mano dal petto, lasciandola cadere lungo il fianco.
I suoi capelli bruni riccioluti, il suo fisico asciutto sotto la maglia nera che indossa, gli occhi leggermente più scuri dei capelli...e l'accento. Quell'accento.
«Ehi Christian, come stai?» la sua origine siciliana è racchiusa in quella frase.
«Cosa ci fai qui?» chiedo brusco, senza rispondere alla sua domanda.
«Beh» comincia, mentre un piccolo sorriso gli appare in volto «Visto che Mattia è uscito e, ai casting, Raimondo non era riuscito a decidere tra noi due, la produzione ha decido di richiamarmi»
Sento i rumori dei passi delle persone che si muovono dietro di me, le macchine spostarsi da una parte all'altra.
«Ma...davvero non mi hai visto? Prima...in puntata...» chiede piegando la testa da un lato.
Io la scuoto, rimanendo a distanza.
Alla mia risposta lui ride dal naso.
«Sono entrato. Mi hanno preso dentro»

***

Corro come non ho mai fatto prima.
Mi faccio largo tra la gente, pestando piedi, dando gomitate e chiedendo scusa a chiunque io prenda contro.
Apro la porta che dà sulla strada tra studio e casetta e vedo Bea camminare al fianco di Aisha e Alex.
Mi avvicino, sudato e stressato, afferrandola per un braccio.
Lei si volta con aria spaventa, ma quando mi vede, il suo viso si rilassa.
Appena, però, nota la mia espressione e le piccole goccioline che mi cadono lungo il viso, i suoi occhi si fanno stretti e preoccupati.
Chiede ai due cantanti di lasciarci soli, mentre io continuo a stringerle il braccio, incapace di dosare la forza.
Loro ci guardano cercando di capire cosa possa essere successo, poi Bea gli fa segno con la testa di andare e si dileguano senza aggiungere altro.
Quando sono a una distanza tale da non sentirci più parlare, Beatrice si rigira verso di me, mettendo una mano sulla mia, che tiene il suo braccio.
Quel piccolo gesto fa tornare un po' di lucidità nel mio cervello e mollo la presa.
«Cosa ti è preso?» mi chiede sottovoce, con tono duro.
«Co-cosa ci fa...lui dentro?» ogni parola è come un masso da sputare.
«Lui chi?»
Sento il respiro farsi più pesante, mentre la rabbia continua a crescermi in corpo.
«Nunzio» dico freddamente «Perché è qui?»
A quel nome lei abbassa la testa e sbuffa, creando una nuvola bianca col fiato, visto la temperatura molto bassa.
«Te ne avrei parlato in casetta con calma» sbuffa. Poi rialza lo sguardo. «Mentre tu sei rimasto per praticamente tutta la puntata con la testa bassa sul banco, lo hanno fatto entrare...» spiega «Raimondo ha deciso di prenderlo in squadra e...»
Le impedisco di finire la frase, mettendole un dito sulla bocca.
Non posso crederci. Raimondo ha davvero sostituito Mattia! Aveva detto che non avrebbe preso dentro nessun'altro.
«Ok, basta. Non importa. Andiamo in casetta»

***

Il mio umore continua a peggiorare col passare dei giorni e Beatrice è l'unica a riuscire a starmi vicino.
«Perché non parli?»
«Sfogati!»
«Ti fa male tenere tutto dentro»
Queste le sue frasi più frequenti.
Ma io rimango zitto, imperterrito.
Sono tornato "il muto" che ero ad inizio programma e questa cosa non mi piace affatto.
Neanche a Raimondo. Infatti ha deciso di convocarmi per parlare.
Prendo le mie cose e prima di uscire lascio un bacio sulla fronte a Bea.
Vedo gli altri ragazzi andare verso la camera gialla per ascoltare il passaggio alla radio del pezzo di Alex, 'Accade'. Sono tutti abbracciati l'uno all'altro e cantano la canzone in coro, felici.
Un velo di tristezza passa sul mio viso quando vedo Bea, dopo avermi accarezzato una guancia in segno di coraggio, andare verso di loro.
È una strana sensazione.
Come se anche l'ultima cosa a cui fossi aggrappato mi avesse lasciato andare, facendomi rimanere solo in mezzo ad un mare troppo alto per sentire la sabbia sotti ai piedi, lasciandomi galleggiare alla deriva.
Con questo pensiero apro la porta ed esco dalla casetta dirigendomi verso la sala dove mi aspetta il maestro.

Quando abbasso la maniglia della porta nera e mi infilo dentro, la sala è vuota, a parte per due sedie: su una è seduto Raimondo, l'altra sarà per me.
Mi sfilo la mascherina e sforzandomi in un sorriso mi avvicino, posizionandomi davanti al maestro.
Rimaniamo a guardarci per un pò, poi lui apre bocca.
«Ormai credo di conoscerti...c'è qualcosa che non va. Dimmi tutto quello che ti senti dentro»
Ho un momento di panico nel quale non so se dire davvero cosa sento o tenere ancora qualcosa solo per me. Ma poi la mia bocca, che necessitava di parlare, si apre prima che glielo comandi.
«Il fatto di Nunzio mi da un pò fastidio, perché manca di rispetto a Matti in primis...a te, alla produzione. Non so con che coraggio si ripresenti qui, ma prima di entrare in casetta gli parlerò perché non riesco a stare zitto» incomincio cercando di restare il più calmo possibile «E poi sul fatto delle gare...» sbuffo, ripensandoci «So' stanco»
Vedo Raimondo annuire, spronandomi a continuare.
«Il fatto dell'equità del livello...il classico era superiore alla tecnica dei passi di modern o del flamenco dell'altra volta...così sembra che tutto è facile tranne il classico e invece non è cosi! E mi dà fastidio anche quello. Vabbè il fatto che non c'è Matti è un pò strano...ceh è difficile»
Mi gratto il naso, forse per mantenere la calma, forse per non far scendere le lacrime.
«Ok» riprende Raimondo, fermandomi «Cominciamo da Mattia che forse è la cosa che ti ha buttato più giù»
Annuisco, mordendomi le labbra.
«Da un certo punto di vista è la cosa più bella del mondo l'amicizia che avete, però proprio perché gli vogliamo bene non dobbiamo essere "egoisiti". Secondo te lui vorrebbe vederti depresso?»
«No...no» sospiro, scuotendo la testa.
«O vorrebbe che combattessi per te e per lui?»
«Quello» rispondo, sicuro ma un po' malinconico.
«Bisogna andare avanti Chri»
«Eh, lo so. Alla fine sono qua per me stesso però...» dico, buttando fuori le parole che sentivo davvero in corpo, forse per la prima volta «Non so...hai presente quando non hai la famiglia lì e ti appoggi su qualcuno? Eh...io mi sono appoggiato tanto su di lui, quindi è come se...ceh fossi da solo. Per questo sto un pò giù»
Il maestro mi guarda, i suoi occhi fissi sui miei.
«

Io non voglio che ti riduci così perché non sei tu. So che tieni sempre tutto dentro ed è per quello che ti sto dicendo "sfogati!"»

Due secondi di silenzio, in cui riprende solo fiato. Poi ricomincia.
«

Sulla questione di Nunzio...credo che abbia talento, ma è tutto da vedere. Ha detto delle cose fuori posto ma io non sono uno che si attacca a queste cose e tu lo sai» annuisco, anche se non completamente d'accordo.
«Per la questione delle gare sono d'accordo con te non hanno senso.

Nelle prove, non so per quale motivo, la danza classica è stata fatta 3 volte, compreso il pomeridiano. O fai due, tre gare per ogni stile...o non è giusto, perché non si ha equità tra i ragazzi»
Forse, finalmente, qualcuno riesce a capirmi.
Rimaniamo per un po' in silenzio, come a contemplarci, poi arriva la fatidica domanda.
«

Hai paura di uscire?» la sua voce è calda, come se mi invitasse a rispondere, senza timore.

«Un pò» ammetto, mogio.
«Di non arrivare al serale?»
«Um-umh» annuisco soltanto.
«Io voglio dare tanto» dico, sapendo che lui mi starà ad ascoltare «Voglio...voglio ballare. Tanto. Ceh io so che posso fare di più. Gli altri sono molto bravi, ma lì io non merito di stare»
Il viso di Raimondo si fa più raggiante e mi sorride, tirandosi su dalla sedia.
Io lo imito, avvicinandomi al plexiglass che ci divide.
«So che sei forte» dice, poggiando la mano sulla plastica trasparente «Combatti» io sorrido.
«Grazie maestro. Per tutto quello che fai» unisco la mia mano alla sua e ci diamo un pugnetto.
«Ciao Chri»
«A presto maestro»
La figura di Raimondo esce dalla porta bianca al fondo della sala.
Ora non sono più solo.
Devo vincere!
Per me.
Per lui.
Per Bea.
Per Matti.

Spazio autrice
Zauuu personcine <3333
Che ne pensate di questa conversazione tra Christian e Raimondo?
E dell'entrata di Nunzio?
Oggi vi ho regalato un capitolo lungo (amatemi), sperando che non vi sia risultato noioso e monotono.
Vi mando un bacione <33 Muah

TᴜʀʙᴏJR /𝐶ℎ𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛 𝑆𝑡𝑒𝑓𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖/ ᵃᵐⁱᶜⁱ21/22Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang