Capitolo 2

87 8 7
                                    

Prendo il mio skateboard da sotto il letto.

Mi metto le scarpe, ed esco.

"Reki! Aspetta, dove vai?" mi urla mia madre.

"Da Miya"

"Ancora? Quante volte devi uscire con lui? Non hai altri amici con cui passare il tempo?"

"Non rompere mamma, madonna"

"E poi sempre sullo skateboard state, perché non provate a fare un giro in centro?"

La guardo male ed esco di casa.

È passato un anno da quando ho conosciuto Langa.

L'ultima volta ci siamo visti il giorno dopo e mi ha continuato a insegnare come andare sullo snowboard, poi non l'ho più beccato.

Non mi ha scritto niente per molto tempo.

Ho provato a contattarlo dopo un po' e finalmente mi ha risposto dicendo che è stato impegnato.

Da lì ci scriviamo sì e no una volta al mese, non abbiamo mai nulla da dirci.

Però tra pochi giorni iniziano le vacanze invernali quindi andrò a trovarlo di nuovo.

Raggiungo Miya allo skatepark.

Lo vedo seduto sulla panchina a guardare il cellulare.

Miya lo conosco da quando ha iniziato le superiori: ha due anni meno di me.

È molto diretto e scontroso, tante volte anche viziato, ma gli voglio molto bene: è lui che mi ha passato la voglia di andare sullo skate.

Lo vedo e lo saluto.

"Ciao" sorrido.

Lui mi guarda e mi fa un sorriso forzato.

Facciamo il nostro saluto come ad ogni nostro incontro.

"Ieri sera ho visto dei video su questo trick" mi fa vedere il suo cellulare.

Guardo il video e ne parliamo.

"Sì, poi mi spacco" dico roteando gli occhi.

"Non hai le ginocchiere?" mi chiede confuso.

"Sono scomodissime" mi giro a guardare gli skater fare dei trick.

Più in là, riesco a vedere una persona dietro l'angolo.

Sta guardando verso la nostra direzione.

"Vabbè, se vuoi provo prima io" dice Miya alzandosi.

"Aspetta! E se cadi?" mi giro verso di lui.

"Non cado"

"Ti tengo le mani"

"No, grazie"

"Miya, se dopo ti fai male, è mia responsabilità portarti fino all'ospedale"

"Madonna, non sono stupido"

"Non c'entra la stupidità"

Ci mettiamo a litigare.

Con Miya è sempre così.

"Scusatemi.." sentiamo una voce interromperci.

Ci giriamo con la faccia arrabbiata.

Vedo la figura che c'era prima dietro l'albero.

È un ragazzo alto, con i muscoli, carnagione un po' scura e capelli verdi.

Non è la prima volta che lo vedo: è da un po' che ci spia.

"Non volevo interrompere la vostra conversazione, ma ho visto che volevate allenarvi con lo skateboard e mi stavo chiedendo.." si interrompe.

Noto che ha in mano un cruiser.

eight thousand miles awayUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum