Capitolo 2

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"Bene Edward.. disse con aria provocante
"Sono Harry, Edward é il mio secondo nome"
Quella donna mi stava antipatica, mi sembrava troppo racchia e con la puzza sotto il naso. Mi porse sul bancone le chiavi tra cui quella dell'armadietto personale e della mia nuova futura stanza.
"Bene sig. Styles, dovrai condividere la stanza con un certo Niall James Horan"
Cavolo, odio condividere le cose, soprattutto una stanza con uno sconosciuto, l'idea di condividere lo stesso spazio mi spaventa un botto. Già odiavo questo college, c'erano persone troppe convinte e presuntuose, ma scialla. Presi le chiavi e mi recai nel corridoio. Un incisione trattava sulle chiavi, era il numero della mia nuova stanza, ovvero la numero 120. Prima di entrare volevo visitare il college, era gigantesco, aveva un campo di basket, uno da tennis l'area di servizio per le cheerleder. Entrai dentro e vidi un altro corridoio, c'erano gli armadietti, sul lato dell'armadietto c'era il numero della propria camera. È un college davvero organizzato non c'era niente da dire, ma chissà come sono le persone. In fondo al corridoio vidi la mensa, era ampia e spaziosa, con tanti tavoli sia lunghi, sia singoli e sia piccoli. Mi girai e intravidi una ragazza, era da sola, fissava il nulla, il vuoto. Era una ragazza particolare, vestiti tenebrosi, cupi e scuri. Capelli rossi con tanto di lentiggini e degli occhioni azzurri. La mia curiosità di conoscerla era troppo forte, così mi avvicinai e le chiesi il nome.
"Hey, c-ciao, piacere io sono Harry Styles" Arrossì tutto d'un tratto.
"Ciao, io sono Moira" Rispose con freddezza.
Fredda come il ghiaccio, i suoi occhi si fecerò ancora più azzurri, Dio come amo l'azzurro.
"B-beh, t-t'ho vista tutta sola e, la mia curiosità ha superato il limite e mi sono avvicinato a te" Arrossí come un pomodoro.
Lei invece normalissima, bianca come il latte, rossa come il sangue.
"Ah bene, senti io devo andare, ciao." Disse la ragazza.
Nel suo volto notai molta insicurezza e paura, lo notavo anche dal suo passo svelto. Era ora di andare a vedere la mia camera, ero in sovrappensiero, non riuscivo a smettere di pensare a quella ragazza, com'é che ha detto che si chiama? Mora? che scemo, si chiama Moira, sto completamente impazzendo. Mentre camminavo per dirigermi nella mia camera andai a sbattere contro una persona, era a terra e quando alzó lo sguardo i nostri occhi si incrociarono, i miei verdi e i suoi azzurri. Un paio di occhioni azzurri, ci potevi vederci il mare dell'oceano, c'erano tante isolette dentro i suoi occhi, poca barbetta, ovvero della peluria sotto il mento. Harry cosa fai! aiutalo a rialzarlo.
"Hey amico, ma ieri notte hai dormito? a me non sembra, sta piú attento" urló.
Mi svegliai dal trance e arrossí, lo aiutai ad alzarlo e gli posi la mia mano.
"Hey, scusami tanto ma oggi è il mio primo giorno ed ero in sovrappensiero" risposi imbarazzato.
"Tranquillo, comunque piacere io sono Louis Tomlinson, tu saresti del primo anno?" mi chiese.
Cavolo, era cosí bello, mi batteva forte il cuore, cosa mi sta succedendo? mi imbambolai ed entrai nei suoi occhi.
"Hey riccio, ti ho fatto una domanda, ci sei?" chiese.
Continuavo a non rispondere, mi ero perso nei suoi occhi, il respiro era affaticato e il cuore non batteva regolarmemte, mi stava per uscire dal petto.
"E-t chiama Terra, c'é il signore qui presente?!" e si mise a ridere.
Cazzo, anche il suo sorriso era perfetto, una dentatura bianca splendente, labbra sottili e rosee.
"Scusa, non ho capito, puoi ripetermi la domanda?" gli chiesi imbarazzato.
"Ho detto tu sei del primo anno? non hai una faccia conosciuta, é la prima volta che ti vedo" rispose col sorriso.
"Si, mi sono iscritto oggi, piacere io sono Harry Styles" risposi.
"Hey, ma sul tuo cartellino noto che ti chiami anche Edward, figo." disse.
"No, ti prego non chiamarmi Edward, è il mio secondo nome e lo odio, comunque io vado a visitare la mia stanza, ci becchiamo" gli dissi.
voltai le spalle e andai nell'altro corridoio, ovvero dove c'era la mia stanza. Arrivato vedo le stanze, e cosí vidi anche la mia, la numero 120. Infilai la chiave, si aprí la porta ed entrai. Camera normale, due letti, un frigo piccolo, un armadio e una piccola televisione appoggiata al muro. Notai che sul letto c'era un ragazzo, biondino con gli occhi azzurri. Cavolo ma in questo college hanno tutti gli occhi azzurri?!. Aveva delle cuffiette, non se ne accorse della mia entrata in stanza, aveva un'aria piuttosto amichevole, è ora di conoscerlo.
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RAGAZZEEE ANCHE IL SECONDO CAPITOLO É TERMINATO, COMUNQUE MI CHIAMO UMBERTO SCUSATE SE NON MI SONO PRESENTATO NEL CAPITOLO PRECEDENTE, IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO SARÀ DOMANI O DOPODOMANI, MI RACCOMANDO NON SMETTETE DI LEGGERE LA FF CHE IO VVB :') SE VOLETE POTETE ANCHE LASCIARE UN COMMENTO O UN VOTO. Ringrazio sempre Una_Direzione che mi aiuta a scrivere questa ff ❤️

The heart can not control [Larry Stylinson]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora