C A P . 1

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Jungwon era un ragazzo che in vita sua non aveva mai fatto nulla.

Non aveva mai trasgredito una regola.

Non si era mai lasciato andare a nulla.

Non aveva mai bevuto.

Non aveva mai fatto sesso.

Non aveva mai dato neanche il primo bacio.

E aveva diciassette anni.

Non che ci fosse nulla di male, anzi, era del tutto normale.

Si poteva dire che Jungwon fosse cresciuto ma al contempo fosse rimasto piccolo, puro e innocente. Non diceva parolacce e il suo atteggiamento molto infantile lo rendeva ancora più piccolo di ciò che in realtà non era, agli occhi delle persone, quasi come se fosse un bambino e questo suo stato lo aveva portato ad essere nel mirino di molti, che si approfittavano della sua bontà d'animo ma soprattutto della sua ingenuità.

E Jungwon era davvero molto ingenuo e credulone, per i suoi diciassette anni.

Il suo migliore amico era Sim Jake, di due anni più grande di lui. L'unico che era in grado di capirlo realmente, oltre alla propria famiglia, e assecondare i suoi capricci. Letteralmente, Jake sapeva tutto di Jungwon e riusciva a proteggerlo quanto più riusciva.

Quella mattina, sia Jungwon che Jake erano a scuola. Frequentavano l'accademia ma erano in classi diverse: Jungwon era al secondo anno, Jake al terzo.

Il sistema di quella scuola era molto particolare poiché le classi erano raggruppate di due anni in due, quindi la classe di Jake era solo per i nati nel 2002 e nel 2003. Jungwon, che era nato nel 2004, si trovava in classe con i ragazzi nati nel suo stesso anno e quelli nati nel 2005. I piu piccolini erano quelli nati nel 2007, che erano accoppiati con quelli del 2006. In tutto, gli anni erano cinque e dall'altra parte del campus c'erano le classi del 2000-2001 e del 1998-1999. Insomma, un sistema per non far sentire "troppo soli" né i più grandi, né i piu piccolini.

Secondo Jungwon, era una stronzata. O, come avrebbe detto lui, una cavolata.

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"NO JAKE, NON POSSO FARLO, SCHERZI?"

Solitamente Jungwon aveva una voce abbastanza acuta. E, quella mattina, dato che probabilmente si era alzato dalla parte sclerata del letto, un po' di più. Infatti la sua voce stridula riecheggiò per tutto il corridoio, facendo sì che tutti i presenti si girassero verso loro, che fino a quel momento stavano avendo una normalissima conversazione. A volte Jungwon se ne usciva con queste crisi psicotiche improvvise.

Realmente, sembrava un pazzo.

"Calmati, stupido. Ti ho solo detto cosa dovresti fare. Mica ti ho detto di spogliarti e correre nudo per il campus." rispose tranquillamente Jake, chiudendo l'armadietto e poi prendendo a camminare con le mani nelle tasche per raggiungere il giardino del campus. Quegli sguardi non gli piacevano.

Jungwon sbuffò a quella battutina. Ci mancherebbe pensò mentre lo seguiva a passo veloce, gesticolando ampiamente con le braccia in cerca di parole da dire. Era agitato, come se avesse l'adrenalina a mille e il cuore gli batteva forte, un po' come se avesse bevuto litri e litri di Monster al mango per colazione.

Aveva una sorta di dipendenza per la Monster al mango.

"SCHERZI?" ripeté. "NON CHIEDERÒ MAI A J-" si era resoconto di star urlando forse un po' troppo, quindi si fermò un attimo e prese un profondo respiro per calmarsi. "Non chiederò mai a Jay di uscire. Non sa chi sono e NEANCHE MI NOTA!" riprese, ma non servì a nulla perché aveva ripreso a urlare come una tredicenne alle prese col primo amore.

Mission {Heewon}Where stories live. Discover now