🇮🇹 Italia - 2021

115 7 4
                                    

C'è buio, è troppo buio per essere già mattina. E perché sono già sveglia ancora prima che sia mattina?

Porto entrambe le mani agli occhi che mi bruciano e li strofino assiduamente nel tentativo di riprendere il senno più in fretta possibile.
Così mi porto a sedere sul letto mentre nella flebile penombra scorgo le sagome dei mobili incastrati con il buio.
Allungo pigramente il braccio alla mia sinistra in cerca del telefonino tastando più volte la superficie del comodino accanto al letto, senza trovare niente ai primi tre tentativi.
Al quarto però, il cellulare è di nuovo in mio possesso. A questo punto, lo sblocco permettendogli di trafiggere il buio con il suo violento abbaglio che mi costringe ad assottigliare gli occhi.
Immediatamente cerco l'orario:

5:20 A.M.

Esattamente tre secondi prima di acquisire questa informazione, ho avuto l'intenzione di controllare come prima cosa la data. Ma me ne dimentico un istante dopo, perché la mia attenzione viene catturata da alcuni messaggi non ancora stranamente letti.
Il primo è di Isa, in cui dice che non ce la fa ad aspettare per stasera e che devo vestirmi bene.
Il secondo è di un numero non registrato, scritto in inglese, riporta il seguente testo:

𝙷𝚎𝚕𝚘! 𝙸'𝚖 𝙿𝚒𝚎𝚛𝚛𝚎, 𝚝𝚑𝚎 𝚋𝚘𝚢 𝚢𝚘𝚞 𝚖𝚎𝚎𝚝 𝚕𝚊𝚜𝚝 𝚠𝚎𝚎𝚔𝚎𝚗𝚍. 𝚂𝚘𝚛𝚛𝚢 𝚒𝚏 𝚒 𝚋𝚘𝚝𝚑𝚎𝚛 𝚢𝚘𝚞. :)

Stranamente, nonostante sia assopita, lo riconosco subito. Questo ragazzo mi è stato presentato da Carlos proprio a Zandvoort, proprio quando c'è stato il freddo declino dei rapporti con Charles, ma una volta che mi ha scritto di volermi parlare ho completamente rimosso il resto del mondo dalla mia testa .
Decido di rispondere a questi messaggi più tardi, ora sarebbe troppo presto.
Poso il telefono sulla scrivania e mi sdraio di nuovo chiudendo gli occhi, immersa in una strana sensazione di felicità che mi spinge ad addormentarmi con uno strano sorriso in volto ed una lontana eco di quell'inno che da lì a poche ore avrebbe riempito le mie orecchie ed il mio cuore.

Fratelli, d'Italia

Già pregusto quel brivido patriottico che ci abbraccia ogni volta, che ci costringe a stare uniti più di quanto già non lo siamo.
Ad essere più squadra e meno parole. Fratelli, dice Mameli. Fratelli che fanno parte di una famiglia. E io? Io sono parte di questa famiglia? A giudicare dalla mia tuta rossa concessami come eccezione "perché ci teniamo a fare bella figura in casa", oggi come non mai faccio parte di questa famiglia.
Guardo con la coda dell'occhio Andrea con la mano al petto, fiera di essergli accanto, alle spalle della schiera di piloti e soprattutto dalla parte di Leclerc.
Dall'altra, dove c'è Carlos, si trova Silvia con il tizio basso e baffuto dei weekend precedenti accanto che la guarda e sorride.

Italia s'è desta.

E come l'Italia, anche noi siamo svegli. Come l'Italia siamo pronti a combattere, a duellare. Ci siamo svegliati con la fame di gloria noi, stiamo indossando il vessillo della vittoria noi.
Volti provati, guance rosse, occhi profondi.
Siamo noi, rossi come il fuoco della passione, qui e adesso.

Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa.

Così anche i nostri cavalieri indossano i loro caschi, i loro elmi. Imbracciano le loro armi.
Le spalle di Carlos sono molto rigide, il capo di Charles è chino in segno di riverenza. L'inno italiano è forse il momento più profondo che un pilota di Maranello possa vivere nella sua carriera. Leclerc già sa a cosa va incontro, sa già che peso grava sulle spalle, per Carlos è la prima volta.

Dov'è la vittoria?

Già, dov'è la vittoria? Dove sono i trofei scintillanti che riempiono le vetrinette e i fiumi di Champagne che cadono dal podio? Sono un ricordo lontano di una vecchia gloria messa a tacere da troppo tempo.
Ma, sono il ricordo che tiene viva quella voglia di lottare, quella voglia di correre al vento e vincere ancora e ancora.
Come le bestie affamate, assetate di potere, o meglio ancora, come un cavallo scalpitante che in cuor suo vuole solo correre.

The Prince / Il Predestinato Место, где живут истории. Откройте их для себя