C'erano due studenti sdraiati sul divano. Alcuni altri erano sparsi nella stanza. Tutti erano troppo occupati con i loro compiti o con le loro conversazioni per notare il nostro passaggio. Dato che avevo abbandonato la mia toga da Corvonero e indossato la maglia oversize da Serpeverde di Draco, era molto più facile per me mimetizzarmi.

Finalmente arrivammo al dormitorio di Draco. Stavo per tirare un sospiro di sollievo, grato che ce l'avessimo fatta senza che nessuno se ne accorgesse, quando sentii qualcuno schiarirsi la gola dietro di me.

Ho chiuso gli occhi, preparandomi per chiunque fosse quello che stavamo per affrontare.

Draco allentò la presa sulla mia mano e si voltò per primo: "Cosa vuoi, Nott?".

Gettai un'occhiata sopra la mia spalla, scorgendo Theodore Nott appoggiato alla porta sul lato opposto del corridoio.

"Scusa, amico", ridacchiò Theodore, passandosi una mano tra i capelli. "Ti ho interrotto? Non pensavo che i Corvonero fossero il tuo tipo, ma credo di essermi sbagliato..."

Sentii Draco stringere i pugni accanto a me, facendo del suo meglio per cercare di mantenere la sua compostezza. "Andiamo, Alora", sputò Draco sottovoce e aprì la porta.

"Ti dispiace se mi unisco?" Theodore sorrise, deviando il suo sguardo verso di me e facendomi un occhiolino.

Draco si allontanò immediatamente dalla porta e cominciò ad andare verso Theodore che indietreggiò e alzò le mani: "Rilassati, va bene? Stavo solo scherzando".

Draco non sembrava trovarlo divertente. I muscoli lungo la mascella si strinsero mentre stava qualche centimetro davanti a Theodore, rifiutandosi di interrompere il contatto visivo con lui.

Theodore sgranò gli occhi prima di sbirciare oltre la spalla di Draco, "O forse no". Si avvicinò, mostrandomi un sorriso affascinante: "È piuttosto bella, vero?" Mi guardò negli occhi, afferrando la mia mano e portandola alle labbra per baciarmi le nocche.

Essere così vicina a lui mi permise di vedere meglio i suoi lineamenti. I suoi capelli castani erano disordinatamente arruffati sulla fronte, e i suoi acuti occhi marroni aggiungevano solo mistero.

Non ho potuto fare a meno di arrossire quando ha staccato le sue labbra dalla mia mano e ha strofinato delicatamente il suo pollice lungo le mie dita.

"Basta così, Nott" disse Draco, afferrando Theodore per la camicia e tirandolo indietro. "Puoi provarci con tutte le altre ragazze che ti porto. Ma non con lei".

Prima che Theodore potesse ribattere, Draco mi tirò nella sua stanza e sbatté la porta dietro di noi, assicurando la serratura al suo posto.

Draco diventava spesso geloso ogni volta che gli altri ragazzi facevano anche solo una parola o mi guardavano, ma non l'avevo mai visto così arrabbiato prima. Mi appollaiai sul bordo del suo letto, guardandolo camminare avanti e indietro.

"Perché hai lasciato che ci provasse con te?" Draco si sedette sul divano, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

"Cosa?" Ho riso, aggrottando le sopracciglia.

"Mi hai sentito", sputò a denti stretti. "Ci stava ovviamente provando con te, e tu glielo hai lasciato fare davanti a me".

"Oh, calmati, Draco" lo rassicurai. "Stava solo scherzando!"

"Non lo era", Draco scosse la testa, facendo rimbalzare un ginocchio. "Tu non conosci Nott come me".

"Senti, mi dispiace di non averlo messo a tacere immediatamente, ma devi ammettere che... E' una specie di bel richiamo di fiducia quando qualcuno ci prova con te", ho titubato, cercando di alleggerire l'atmosfera.

𝗠𝘂𝗳𝗳𝗹𝗶𝗮𝘁𝗼 // 𝗱𝗿𝗮𝗰𝗼𝗺𝗮𝗹𝗳𝗼𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora