Persa in partenza

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Anna. Mi chiamo Anna. Credo...
Si si, era proprio Anna.
Nome che non mi ha assegnato nessuno, cioè, nessuno che ricordo.
È tutto così confuso... Mi fa male dappertutto.E non ricordo niente.
Ora, se non vi annoiate, vi racconto la mia storia. Mi sono svegliata in un grazioso letto di ospedale,  con un medico che mi stava puntando negli occhi un oggetto che emetteva luce... si, credo che si chiami torcia. Insomma... un'infermiera si è accorta che mi ero svegliata e ha iniziato a toccarmi il naso. Al solo contatto ho sentito un brivido lungo la schiena e mi sono alzata di scatto.
Il finimondo.
Credo pensassero che fossi una drogata o qualcosa del genere perché hanno chiamato la sicurezza che mi si è catapultata addosso.
Quando mi sono calmata, hanno iniziato a parlarmi.
"Chi sei?" "Come ti chiami?" "Sai parlare?"
Che razza di domande... Certo che sapevo parlare!!!
Ho iniziato a... Mugolare parole incomprensibili sotto lo sguardo preoccupato di tutti.
In fondo alla stanza, mi stava guardando una persona... Come si chiama?
Ah, si, si chiama PERFETTO quel ragazzo con gli occhi tra l'azzurro cielo ed il verde chiaro... Fisico atletico e muscoloso.
E lui era lì. Che mi guardava.
Credo di essere diventata color pomodoro perché tutti si sono girati nella direzione in qui guardavo.
Il medico mi sorrise"Questo è Taylor, il tuo infermiere personale in questi primi giorni".

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