1) l'uragano

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             3 mesi prima...

'' Buongiorno! '' L'amaca su cui stavo riposando si mosse  " Buongiorno '' risposi con voce assonata " Oggi abbiamo l'incontro con l'assistente sociale." Mi ricordò il ragazzo che precedentemente si era sdraiato accanto a me, interrompendo il mio sonno
'' Lo so. " dissi sbuffando " Ho paura che questa volta non crederanno più alle nostre cazzate."  Ammisi stropicciandomi  gli occhi " Tu lasciami parlare e andrà tutto bene, non ci separeranno te lo prometto." Il ragazzo mi sorrise cercando di scacciare le mie paure "Cosa farei senza di te
Jhon B?" Chiesi ricambiando il sorriso " Saresti spacciata sorellina. " Rise di gusto, immaginandosi la scena: Dakota senza il pilastro fondamentale della sua vita.
Probabilmente sarei veramente spacciata. Pensai senza però dire una parola, infondo avevo un orgoglio da mantenere così diedi un leggero colpetto sul braccio di Jhon B, mio fratello,  cercando di interrompere la sua risata e, qualche instante dopo, mi alzai delicatamente dall'amaca, montata all'esterno della nostra umile dimora : un vecchio capanno da pesca nella palude, per dirigermi all'interno del capanno.

" Buongiorno Kiara. Buongiorno Pope. " Dissi entrando nella mia abitazione, Kiara e Pope facevano parte del gruppo di amici di mio fratello, Non erano un gruppo qualsiasi, loro erano i Pouge ignorati ed esclusi dal resto della società, liberi di fare quello che volevano quando volevano.
I Pouges Facevano parte del lato sud del Outer Banks, un'isola divisa  in due tribù, in due società.
Il lato sud o il cut era popolato dai lavoratori, quelli  che si guadagnavano da vivere servendo ai tavoli, lavando gli yacht  o guidando barche.
Dall'altro lato vi era Figure Eight o il lato ricco dell'isola, abitata dai Kook.
Oltrepassai Kiara e Pope che la sera precedente si erano addormentati sui divani del capanno, come quasi ogni sera d'estate, e mi diressi  verso la porta della mia stanza.
Pope era  il cervellone del gruppo, la persona più intelligente che conoscevamo era un tipo un po' strano, suo padre Heyward era una leggenda, qualsiasi cosa tu volessi lui te la riusciva a procurare.
Kiara invece era  ricca ma aveva i  piedi in entrambi i lati, i suoi genitori possedevano una catena di ristoranti, nel suo tempo libero,  Quando non salvava tartarughe o si tatuava delfini, stava con i Pouges.
Spalancai la porta della mia stanza '' Cazzo! " esclamò una voce al suo interno " Tra te e tuo fratello non so chi è peggio!'' Continuò ad inveirmi contro, misi a fuco l'immagine che mi ritrovavo davanti: JJ,  il ragazzo biondo che completava il gruppo dei Pouges, nonché miglior amico di John B, era avvinghiato ad una ragazza comodamente sdraiata sul mio letto.
Cercai di mantenere la calma mentre potei percepire le mie guance tingersi di rosso " Uscite subito dalla mia stanza!."  Urlai con voce tremante.
Se c'era una cosa che odiavo di più al mondo era quel ragazzo. Odiavo tutto di lui, ogni cosa mi faceva innervosire da quell'espressione furba che aveva sempre in viso ai suoi modi di porsi quando mi vedeva.
Lui è John B erano amici da sempre, JJ era l'ultimo di una stirpe di pescatori, alcolisti, contrabbandieri, surfisti vendicativi che si guadagnavano da vivere grazie al mare.
Aspettai  qualche secondo prima che il ragazzo abbandonò furioso la mia stanza seguito velocemente dalla ragazza.

" Allora John... abbiamo saputo che siete due minori non emancipati che vivono da soli. '' l'assistente sociale, una giovane donna sulla trentina, prese posto davanti a noi appoggiando i documenti sul tavolo che ci divideva ''No... no '' disse john b con fare disinvolto sotto gli occhi confusi della donna
'' Ho bisogno che tu sia sincero per aiutarvi, lo vogliamo tutti vero ? '' ci chiese subito dopo
" Io sono sincero." Rispose il ragazzo  " Okay.. Quando è stata l'ultima volta che avete parlato con vostro zio?'' La donna incominciò ad porre le domande da annotare sui suoi fogli " 34 minuti fa." Disse mio fratello fingendo di guardare l'orario sul orologio che portava al polso " l'ultima volta che lo avete visto ?'' L'assistente sociale inarcò un sopracciglio '' Due ore e 43 minuti fa. '' inventò john. Nostro zio era il nostro tutore legale, ci avevano affidato a lui dopo la scomparsa di nostro padre,
Da allora erano passati nove mesi e di lui non era rimasta più alcuna traccia.
Nostro padre era scomparso in mare mentre si trovava alla ricerca di un relitto. Dopo tre mesi dalla sua scomparsa venne dato per morto ma John si rifiutò di firmare le carte che attestavano la sua morte. Mio fratello sperava che nostro padre sarebbe ritornato o sarebbe stato ritrovato vivo, Io invece non credevo più a nulla.
Nostra madre invece si era separata da nostro padre quando John aveva tre anni ed io un anno e mezzo, da allora  c'erano state poche occasioni di sentirla, infondo non gli importava veramente di noi.
" John. Dakota. Torneremo domani per parlare con vostro zio e se non lo troveremo dovremmo procedere con l'affidamento.
Voglio che voi viviate in una casa sicura, circondata da affetto. Soprattutto tu Dakota, sappiamo che non vuoi più alle sedute con lo psicologo."
la donna concluse il su discorso lasciandoci uscire dalla stanza.
'' È  adesso che facciamo ?'' chiesi preoccupata
a John B '' Non lo so " il suo braccio mi avvolse la vita in tenero abbraccio, inspirai un po' del suo profumo che sapeva di casa. Lui era l'unica persona che mi era rimasta al mio fianco, lui era l'unico che si prendeva cura di me. Non avrei resistito senza di lui, non sarei riuscita ad andare avanti se ci avessero diviso.

'' L'uragano Agatha continua la sua marcia inarrestabile verso l'isola di kildare nelle Outer Banks. '' la voce della conduttrice televisiva fuoriusciva dallo schermo montato sulla parete del piccolo bar, Incrociai lo sguardo di mio fratello. L'uragano sarebbe arrivato lo stesso giorno in cui i servizi sociali avrebbero dovuto valutare il nostro caso.
John B non prese tempo ed qualche secondo dopo estrasse il telefono dalla tasca dei suoi pantaloncini, chiamò il dipartimento dei servizi sociali chiedendo e ottenendo lo spostamento dell'incontro.

" Saranno alte almeno quattro metri." Disse John B correndo verso la spiaggia " Non faccio surf su onde di quattro metri. " rispose Pope preoccupato mentre la mia attenzione fu attirata dal cartello posto sulla spiaggia " Il cartello dice che la spiaggia è chiusa ma niente può fermarmi dal cavalcare quelle onde ! " esclamai euforica mentre il temporale incominciava a farsi sentire " Quelle non sono onde cavalcabili." Disse Pope in preda al panico, Poteva essere un'esperienza unica oppure un suicidio, in entrambi casi l'adrenalina mi avrebbe tenuto  compagnia.
" È chi la detto ?." Rispose mio fratello correndo sulla spiaggia verso la riva del mare.
" Ti sfido piccola Booker." Disse una voce calda alle mie spalle citando parte del mio cognome " Se riesci a prendere un onda non ti darò fastidio per una giornata intera ! " propose il ragazzo spinto Dall'euforia del momento  " JJ dovresti saperlo che la migliore sulla tavola sono io !." Esclamai, non gli diedi il tempo di rispondere e corsi verso il mare stringendo la mia vecchia tavola da surf tra le mie braccia.
Appena la mia pelle entra in contatto con l'acqua gelida una sensazione di benessere sì irradio all'interno del mio corpo : il mare era il habitat naturale, le onde mi sfidavano, cercavano di tirarmi giù, cercavano di non farmi emergere e tutto ciò mi faceva sentire più viva che mai. Vidi arrivare un'onda all'incirca più altra delle precedenti, spinta dalla forte corrente portata dalla tempesta " È mia! " esclamai con l'intenzione di domarla " Dakota stai attenta." Urlò mio fratello a qualche metro di distanza, seduto sulla sua tavola, ignorai la sua voce e mi appiattì sul legno della tavola ed a grandi spinte mi avvicinai all'onda.
Ora!. Pensai prima di alzarmi in piedi sulla tavola e cercando di mantenere l'equilibrio affrontai l'onda.

" Te l'avevo detto che ero la migliore." Provocai il ragazzo dai capelli biondi che stava aspettando il nostro ritorno sulla spiaggia " Se avessi avuto la mia tavola ci sarei riuscito anch'io. Sicuramente avrei fatto di meglio." Sbuffò cercando di non ammettere l'evidenza. " Si... Certo." Dissi alzando gli occhi al cielo non cambierà mai. Pensai.
"Ragazzi è meglio che torniamo a casa prima che l'uragano ci spazzi via." Mio fratello seguito da Pope ci raggiunse uscendo dall'acqua e velocemente abbandonammo la spiaggia.




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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 17, 2021 ⏰

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