“Sì… Hai ragione… In effetti hai centrato proprio il fatidico punto della questione, perché diciamo che nell’ultimo periodo, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, mi sono reso conto di molti… Errori che ho commesso in passato. Molte mancanze. Ti è mai capitato di svegliarti, un giorno, di fare il bilancio della tua vita e di renderti improvvisamente conto di avere sbagliato tutto quanto?”

“Ohh, sì… Sì, conosco benissimo questa sensazione” sulle labbra della donna bionda apparve un altro sorriso “e mi è capitato proprio quando è finito il nostro matrimonio. No… Non prenderla come una ripicca personale o come una frecciatina, perché non è nulla di simile, e lasciami spiegare: quando ci siamo lasciati, senza neppure lasciarmi la possibilità di avere un incontro più tranquillo e disteso, ero distrutta, Roger. Desideravo tornare con te, pensavo che non sarei riuscita ad andare avanti ed a ricostruirmi una nuova vita, e poi un giorno è successo proprio quello che tu mi hai chiesto. Mi sono resa conto che stavo sbagliando tutto quanto e che non sarei riuscita in nessun modo a riavere indietro la mia vecchia vita, perché non esisteva più e perché nel frattempo tu avevi fatto lo stesso. Ho capito che dovevo fare lo stesso, mi sono concentrata sul lavoro e proprio grazie ad esso, durante un’esposizione artistica delle mie opere, ho conosciuto quello che è il mio attuale marito… Ed un paio di anni fa, finalmente, è arrivato Theo. Ormai non ci speravo più, visto che non sono una ragazzina, e quando è arrivato quasi non ci potevo credere. È stato un miracolo”.

Judy tornò a fissare il bambino che si stava ancora divertendo a salire e scendere sugli scivoli e Roger la imitò; osservò in silenzio il piccolo Theo e, anche se era completamente diverso da lui, pensò subito ad Harry, agli anni interi che si era perso per proseguire con il gioco al massacro contro Jennifer ed al rapporto che non riusciva a recuperare in alcun modo: non aveva ancora né visto né sentito il suo primogenito perché continuava a rifiutare ogni contatto, e ciononostante ogni mese sperava di vederlo arrivare insieme ad India ed alla sua assistente personale.

Puntualmente, ogni mese restava deluso.

Ma era la giusta punizione che meritava, di ciò ne era perfettamente conscio.

“Sì, anche io sono andato avanti con la mia vita. Un paio d’anni dopo la fine del nostro matrimonio ho sposato un’altra ragazza”

“Sì, lo so, Jennifer. L’ho conosciuta un paio d’anni fa in Grecia. Come sta?” non ricevendo alcuna risposta, Judith spostò gli occhi azzurri da Theo e Roger, e dalla sua espressione capì immediatamente il perché di quel prolungato silenzio “ohh, tu e lei non…”

“No, ed anche nel nostro caso è stato un divorzio tutt’altro che pacifico. Sono andato di nuovo avanti con la mia vita, mi sono trasferito in America, mi sono sposato per la terza volta e pochi mesi fa ho divorziato per la terza volta. E adesso… Adesso vorrei fare un passo indietro nei confronti di Jennifer, ma non so proprio come fare. Temo che sotto molti punti di vista possa essere molto tardi. Io… Ho commesso diversi errori negli ultimi anni”

“Ohh, Roger, anche se il tempo passa vedo che tu non sei affatto cambiato! Continui a complicarti la vita in qualunque modo possibile!” esclamò Judith, non riuscendo a trattenere una risata.

Il bassista non disse nulla; probabilmente se una situazione simile si fosse verificata un paio d’anni prima non avrebbe esitato a rispondere in modo piccato, assestando alla prima ex moglie una stoccata da lasciarla senza parole, ma adesso era tutto diverso: sapeva di non poterlo fare, perché Judith non aveva detto altro che la verità.

Continuava, continuava e continuava a complicarsi la vita in qualunque modo possibile, esattamente come faceva quando era solo un ragazzo e quando poi era diventato un giovane uomo.

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