𝘉𝘭𝘢𝘤𝘬 𝘔𝘪𝘳𝘳𝘰𝘳 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨

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<Quindi questo weekend ci vedremo sul serio?> chiese per l'ennesima volta Keonhee, saltellando entusiasta sulla sedia mentre il suo fidanzato lo guardava dall'altra parte dello schermo con uno sguardo che trasudava di amore e affetto.

Con un risolino divertito e intenerito il maggiore annuì felice, non potendo far altro se non accarezzare con un dito sottile la guancia formata da pixel del ragazzo di cui era profondamente innamorato.
<Ma certo che ci vedremo! Abbiamo calcolato tutto nei minimi particolari!> esclamò alzando gli occhi al cielo e sbuffando scherzosamente, facendo gonfiare le guance al grigio, che incrociò le braccia fintamente offeso.

<Sei proprio uno scorbutico.>

<Eppure mi ami comunque.> replicò Seoho con un occhiolino sfacciato che mandò a fuoco le guance del minore.

La loro era una storia come un'altra, amici di amici che si erano incontrati per sbaglio alla festa di una conoscenza in comune nonostante abitassero in due paesi piuttosto distanti.
Il più alto era rimasto subito colpito dall'aura misteriosa eppure così dolce dell'altro, afferrando al volo l'occasione di presentarsi non appena quest'ultimo aveva avuto bisogno di una compagnia per uscire all'aperto a fumare.

Neanche cinque minuti più tardi che già parlavano come se si conoscessero da una vita intera.
Quella stessa sera si scambiarono il numero di telefono, ripromettendosi di scriversi non appena fossero ritornati ai propri appartamenti.

E così fecero.

Iniziò un'amicizia magnifica, basata su continui stickers imbarazzanti, scherzi ignoranti e battutine sarcastiche che non avevano altra intenzione se non quella di stuzzicare l'altro fino allo sfinimento, cosa in cui Seoho era un maestro.
Mesi dopo finalmente si diedero nuovamente appuntamento al loro (ormai così denominato) posto felice: un piccolo laghetto nella città dove si erano incontrati, custode di così tanti ricordi della magica sera che li aveva fatti conoscere che sarebbe stato impossibile scegliere luogo più adatto.

Quello fu anche il giorno del loro primo bacio, scambiato all'ombra di un salice mentre tutto intorno a loro c'erano primule e altri fiori colorati che rendevano l'atmosfera simile a quella di una favola.

Ormai però, a causa di una dannatissima pandemia globale (Seoho ci scherzava spesso sull'assurdità della questione) non erano riusciti a trovarsi neanche una volta durante gli ultimi quattro mesi.
Certo, si scrivevano giornalmente e facevano delle videochiamate in solitaria o assieme ai loro amici ma ciò non era minimamente paragonabile allo stringere l'altro così forte da far battere i loro due cuori all'unisono.

Ma finalmente tutta quell'agonizzante attesa era giunta al termine, avendo entrambi comprato due biglietti per poter giungere al loro posto felice e passare una indimenticabile giornata assieme.

<Seoho perché mi fissi?> chiese il grigio sentendosi quasi a disagio sotto lo sguardo indagatore e imperturbabile del compagno che non l'aveva lasciato per gli ultimi cinque minuti.

Il nominato si scosse impercettibilmente, umettandosi le labbra rimaste troppo a lungo ferme nella stessa posizione.
<Mi ero incantato Hee~ non preoccuparti.> rispose con un sorriso smagliante che gli illuminò il viso. <È che non vedo l'ora di domani.> rivelò addolcendo lo sguardo naturalmente affilato che gli confidava un'aria felina che faceva impazzire tutti.

<Aww il principe dei ghiacci si sta sciogliendo completamente? Dov'è finita la corazza di pietra che ti ostini a portare?> chiese Keonhee usando la stessa vocina irritante che usava con Sunny, il cane del suo coinquilino Youngjo; quest'ultimo non faceva altro che ripeterli quando idiota fosse il fatto di cambiare in modo così drastico la voce mentre parlava con un animale, eppure il minore non aveva mai voluto ascoltarlo, continuando a ripetere che "stai zitto Youngjo, Sunny mi adora così come sono non è vero piccola palla di pelo? Eh sì che è vero!" e cose simili.