Capitolo uno

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Il continente di Kallirhoe era detto anche " dalla splendida, chiara corrente" per la grande varietà di fiumi, sorgenti e cascate che possedeva.

Una risorsa inestimabile di acqua pura e dolce che donava vita a ogni cosa.

Dove vi erano sorgenti e fiumi c'era pesce in abbondanza e l'acqua nutriva gli alberi rendendoli alti, forti e ricchi di frutta dolce e profumata.

Kallirhoe non aveva città ma piccoli villaggi e i boschi erano i regni di fate ed elfi.

<<Dryto, l'hai presa?>>

<<Non ci arrivo!>>

Sotto un grande albero di mele rosse e mature una bambina di otto anni teneva sulle spalle il fratellino di cinque.

Avevano entrambi occhi turchesi e capelli dorati come il miele, molto spesso venivano scambiati per gemelli.

La piccola si mise quasi in punta di piedi.

<<E adesso?>>

Dryto allungò la manina e il polpastrello sfiorò il frutto.

<<Ci sono quasi, Viaja>>

Quando afferrò la mela un sorriso nacque sui loro volti.

<<Questa la dividiamo in due>> disse Dryto.

Un piccolo scoiattolo sbucò tra le foglie verde smeraldo e il bambino si spaventò.

Viaja cercò di mantenersi in equilibrio ma caddero tutti e due. Fu la maggiore a rialzarsi di scatto, i fili d'erba tra la gonna color crema e i capelli, e si guardò attorno preoccupata.

<<Dryto!>> chiamò allarmata.

<<Sono quassù>>

Guardò sopra e vide Dryto tenuto per i fianchi da una fata dai capelli rossi e occhi di indaco.

I vestiti erano color topazio e le ali presentavano sfumature dell'arcobaleno.

Viaja sorrise e sollevò le mani.

<<Eulalia, che bello!>> esclamò.

La piccola fata rise, era poco più grande di Viaja e posò Dryto sul prato. Il bambino stringeva la mela.

<<Cosa stavate facendo?>> chiese curiosa.

Dryto le mostrò il frutto e lei si mise a ridere.

<<Davvero? Stavate rischiando per una mela?>>

<<Ma le mele che crescono qui sono le più buone di tutta Kallirhoe>> protestò Viaja.

Eulalia ridacchiò.

<<Perché non me lo avete detto? Vi aiutavo>>

La fata volò verso l'albero e posò la mano sul grande tronco.

<<Cosa fai?!>> chiese Dryto, curioso.

<<Chiedo all'albero il permesso di cogliere le mele>>

<<Ma gli alberi non parlano>> disse Viaja.

<<Ti sbagli, ogni cosa vivente può comunicare. Noi fate lo sentiamo, anche i fiumi ci parlano>> rispose Eulalia.

<<Anche io voglio farlo!>> esclamò Dryto.

<<Ed io vorrei tanto avere delle ali bellissime come le tue>> disse Viaja con aria sognante.

La fata sorrise, poi toccò il ramo scuotendolo appena. Tre mele caddero e Viaja le raccolse avvolgendole nel grembiule della sua gonna.

Lei e Dryto si fissarono, dopo il loro sguardo si posò sull'albero e sorrisero.

La Spada dei DannatiWhere stories live. Discover now