Erano tanti gli scherzi, molte volte anche crudeli, che gli aveva fatto fin da quando erano bambini... E quello aveva tutti i presupposti per essere l'ennesimo.

"In che senso, scusa?"

"Nel senso che abbiamo bisogno di un nuovo chitarrista, bravo e soprattutto affidabile, e tu sei stato il primo che mi è venuto in mente... Suoni ancora la chitarra, giusto?"

"Beh... Sì, anche se il gruppo in cui suonavo si è arenato da tempo"

"Quindi stai dicendo che la mia proposta t'interessa?".

David rimase di nuovo in silenzio, a rimuginare sull'incredibile ed inaspettata proposta che il bassista gli aveva rivolto.

Certo che era interessato alla sua proposta, sempre se non si trattava di uno scherzo. Anche se il gruppo di cui faceva parte ormai non esisteva più, non aveva di certo appeso la chitarra al chiodo, e difatti, insieme all'amplificatore, era stato il primo oggetto personale che aveva imballato con cura e sistemato dentro uno scatolone dalla forma rettangolare.

Non gli sarebbe affatto dispiaciuto accettare la proposta di Roger perché i Pink Floyd erano riusciti laddove i Jokers Wild avevano fallito miseramente: avevano sfondato, si erano distinti dalla massa, avevano firmato un contratto con la EMI ed un paio di mesi prima avevano pubblicato il loro primo album, che aveva avuto un notevole successo... Non poteva sprecare un'occasione così, più unica che rara.

Tuttavia...

Tuttavia, c'era un 'però', un qualcosa che non tornava.

Se i Pink Floyd avevano già Syd Barrett come chitarrista e cantante, perché a lui era stato appena offerto il suo stesso ruolo?

"David? David, ci sei ancora?" la voce spazientita di Roger riportò il ragazzo alla realtà "senti, ho pochissimo tempo a mia disposizione e sta per scadere! Allora, che vuoi fare? Accetti o rifiuti?".

David si guardò attorno: con il lavoretto saltuario come modello e quello altrettanto sporadico di autista di pulmini, quanto tempo sarebbe resistito prima di non essere più in grado di pagare l'affitto mensile del suo nuovo appartamento?

"Sì... Sì, credo di essere interessato"

"Perfetto. Allora ti richiamo domani per dirti tutto quello che devi sapere" Roger riagganciò prima che l'amico d'infanzia avesse il tempo di ringraziarlo per l'opportunità che gli stava dando e di salutarlo, e si ritrovò a fissare una cornetta muta.

Scosse la testa, appoggiò la cornetta al supporto di plastica e, dopo aver scrollato le spalle, tornò ad occuparsi dei numerosi scatoloni e del loro contenuto che doveva assolutamente essere tirato fuori e sistemato nel posto opportuno.



"Dobbiamo parlare. E questa volta dobbiamo farlo seriamente, Syd" Roger aspettò che il suo amico dicesse qualcosa, ma rimase muto: si limitò a fissarlo ancora in silenzio, con un'espressione vacua negli occhi appannati; capì che non avrebbe aperto bocca e quindi proseguì "si tratta della band... E di te. Oggi, io ed i ragazzi ci siamo ritrovati a bere qualcosa in un pub ed abbiamo parlando a lungo riguardo a tutto quello che è successo nell'ultimo periodo e... Beh, abbiamo pensato ad una possibile soluzione al nostro problema. Se esibirsi dal vivo costituisce una pressione troppo grande per te, sappi che non sei più costretto a farlo: puoi continuare ad occuparti dei testi, ma ci penserà qualcun altro a suonare e cantare le tue parti, così potrai essere più libero... Allora? Che cosa ne pensi? Ti sembra una buona soluzione?".

Roger rimase in trepida attesa di una risposta, di una qualunque risposta, da parte di Syd e non si perse nessun movimento, neppure il più piccolo: lo vide portarsi alle labbra una sigaretta accesa, aspirare una profonda boccata e buttare fuori il fumo dalle labbra, il tutto con lo sguardo sempre rivolto verso un punto indefinito della stanza.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Onde histórias criam vida. Descubra agora