Le ore di spiegazione passarono lente, come a rallentatore; la materia non era male, ma gli articoli erano molti e letti uno di seguito all'altro risultavano pesanti.

Fantasticai di vedere Mirko che apriva la porta e si dirigeva verso la parte in fondo dell'aula, ma non successe. La lezione terminò senza di lui. Era la prima volta che saltava diritto pubblico, sperai si trattasse di un caso isolato, perché era il ragazzo più interessante del corso e mi piaceva averlo in aula, anche solo per rivolgergli un saluto o ammirarlo da lontano.

«Abbiamo un'ora buca prima di economia aziendale», ricordò Nadia. «Che cosa facciamo?»

«Direi di sistemarci già nell'altra aula, se vi va. Ci portiamo dietro un caffè caldo dalle macchinette e intanto parliamo.»

«Andata.»

Ci sedemmo in quarta fila, appoggiando le nostre cose sui banchi. Io mi ero presa un cappuccino, Nadia un caffè e Fabiana una cioccolata calda. Avevamo un po' di tranquillità, perciò decisi di accennare all'argomento viaggi astrali, sperando che non lo ritenessero subito strampalato.

«Ragazze», iniziai, guardinga. «Avete mai letto qualcosa sui viaggi al di fuori del corpo?»

«Direi di no.»

«Nemmeno io. Di cosa si tratta?»

«Da alcuni libri, sembra sia possibile uscire fuori dal corpo e spostarsi senza di esso.» spiegai, restando sul vago.

«Fantasia», giudicò subito Nadia.

«Ci sono prove?» s'interessò Fabiana.

«No, solo testimonianze, ma nel caso fosse davvero possibile, non vi piacerebbe provare?»

«Se non fosse pericoloso, forse.»

«Io no. Gli unici viaggi che vorrei fare sono quelli in aereo verso una meta turistica al mare, tipo Spagna o Egitto», scherzò Nadia.

«Ami troppo il tuo corpo per abbandonarlo», la pizzicò Fabiana, con un sorrisetto.

«Perché, voi no?»

«Comunque, potresti organizzare con noi uno di quei viaggi di cui parlavi. Credo che Sofia non si tirerebbe indietro.»

Parlammo di argomenti correlati, fino a quando arrivò l'insegnante e fece distribuire un plico di fogli a tutta l'aula, che nel frattempo si era riempita per la lezione. Erano alcuni esempi di conti economici e stati patrimoniali, con parti di calcolo da completare.

Trascorse le due ore di apprendimento, salutai Fabiana e Nadia, che avevano ancora i rispettivi corsi opzionali da seguire nel pomeriggio e mi diressi verso l'uscita della facoltà. Me la presi con comodo e scelsi di percorrere le scale che portavano a uno dei cortili esterni.

Mi fermai quando, per caso, vidi Mirko da solo, girato di spalle, che parlava in tono concitato al cellulare.

«Ti ho già detto che ho tutto sotto controllo, Renard», sentii dire: «Puoi smettere di chiamare ogni settimana per sapere come sto.»

Un momento di silenzio e riprese a parlare.

«Lo sai perché sono tornato a Milano, voglio cominciare da capo e vivere, finalmente.»

Un altro momento di silenzio, più lungo del precedente.

«Mi diverto come mi pare e piace qui, so che sei preoccupato, ma non ho più bisogno che tu mi faccia da maestro o da genitore. Mi hai lasciato partire, sai che sono pronto.»

Chiuse la conversazione e rimase qualche istante col telefono in mano. Si girò di profilo e mi fu chiaro quanto quella chiamata dovesse averlo scosso. Aveva gli occhi persi nel vuoto, come intrappolati in fili di pensieri e un'aria triste. Si strinse in se stesso e mise il cellulare nella tasca del giubbotto.

Astral - Il nostro pianoWhere stories live. Discover now