La cattura di Liam

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Dopo aver preso la mappa per osservare meglio i vari luoghi cerchiati in rosso ci accorgemmo di un buco nella scrivania, sporgendo un po' la testa verso esso vedemmo una serratura. Pensammo subito che fosse una cassaforte, ed era proprio così, una cassaforte di cui si vedeva soltanto la serratura dal piccolo buco sul tavolo, allora prendemmo una chiave nel cassetto della scrivania e la aprimmo, scorgemmo subito una pietra simile ad un rubino, dopo averla presa notammo incisa su di essa una scritta, e leggendola vedemmo la scritta "Chan Chan". La prima idea fu quella di tenerla, ma successivamente pensammo di portala al proprietario. Ritornati a Chan Chan vedemmo il custode camminare vicino alle rovine, così andammo a domandargli della pietra. Il custode la riconobbe subito e dopo una lunga discussione gli spiegammo che la pietra l'avevamo trovata in una casa abbandonata, ma non ci volle credere, e così ci consegnò alla polizia con l'accusa di furto. Spiegare alla polizia l'accaduto non fu affatto facile e alla fine decisero di lasciarci andare, ma ci vietarono l'accesso alle rovine. Così l'unico modo per accedervi era quello di entrare dalla parte opposta, ovvero la zona controllata dalla tribù autoctona. Con Jacob decidemmo allora di provare ad andare proprio lì e tentare di entrare senza farci scoprire. Dopo un intero pomeriggio dedicato alla ricerca di una strada che portasse alla parte opposta delle rovine finalmente arrivammo a destinazione, faceva un caldo infernale e quindi decisi di andare a sciacquarmi al ruscello più vicino mentre Jacob faceva un riposino in macchina, non ebbi nemmeno il tempo di bagnarmi i polsi che due manacce enormi mi coprirono gli occhi e in men che non si dica mi ritrovai con mani e gambe legate e con un sacco in testa. Mi risvegliai in quella che sembrava essere una capanna, ero ancora legato ma non avevo più quello sporco sacco in testa, pensai subito a Jacob e mi preoccupai per lui dato che non l'ho più rivisto, ad un certo punto entrò una donna che mi chiese qualcosa ma non riuscì a capire cosa dato che parlava un'altra lingua. Dopo vari tentativi sprecati cercando di dirle che non capivo, si stufò e subito chiamò altri due uomini, forse gli stessi di prima, che però stavolta mi presero con forza e, cercando di fermarli, urlai: "Sto solamente cercando mio fratello Jack!", ma appena pronunciai quel nome la donna fece una faccia stranissima e corse via. I due uomini mi legarono per bene e mi misero di nuovo quell'orrendo sacco nero in testa e mi portarono in un un posto completamente buio, mi lasciarono per terra e mi tolsero il sacco dalla testa. All'improvviso mi ritrovai di fronte quello che sembrava essere il capo della tribù, (lo capii dalla toga bianca che indossava e dalla luminosa corona che aveva in testa). Mi fece tantissime domande, chi ero, cosa ci facevo lì, che cosa stavo cercando nel loro territorio. Ovviamente gli risposi che cercavo mio fratello perchè era da un po di giorni che non lo trovavo più e che stava svolgendo degli studi su Chan Chan. Senza dire una parola mi lasciò andare, mi disse inoltre che se tornavo nel loro territorio un'altra volta non l'avrei passata per niente liscia, a quel punto chiamò altri due uomini che mi legarono le mani per bene con una corda e mi misero per l'ennesima volta quello schifoso sacco nero sul capo, probabilmente per non farmi vedere il posto in cui mi trovavo e subito dopo mi addormentarono con un sonnifero. Dopo non so quante ore mi svegliai in un auto con un rimorchio guidata da Jacob, inizialmente gli chiesi come mi trovò e lui mi rispose che mi ha ritrovato in mezzo al deserto vicino ad una sorgente e proseguì col dirmi che si scusava per non avermi accompagnato durante la ricerca di jack. Mi riportò a casa di mio fratello jack, ma io non feci altro che pensare a quella donna e all'espressione che fece quando pronunciai il nome di mio fratello. Ero disperato non sapevo più che fare oltre a gironzolare per quella casa, quindi decisi di dare un'altra occhiata allo studio di Jack. Passarono ore ed ore ma niente non trovai nient'altro che cartine e descrizioni di antiche rovine, quindi decisi di andare a dormire dato che si era anche fatto tardi. Ma dirigendomi verso l'uscita dello studio vidi una foto appesa al muro con un fermaglio rosso, e quella foto raffigurava mio fratello Jack insieme alla donna che incontrai al villaggio della tribù che mi catturò. 

Le avventure di Jack e LiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora