1974

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"Pazzo, vattene fuori." Sapevo non mi avrebbe creduto, tuttavia, la posso comprendere.

14 dicembre 1974, era domenica, finalmente. A dirla tutta "finalmente" mica tanto, direi piuttosto "purtroppo" era domenica, sapete, la solita giornata-bivio dove non sai se essere felice che sia il tuo unico giorno libero oppure disperarti perché è il tuo unico giorno libero. Scarcroft Road fa le ore piccole, va a dormire alle due di notte e si risveglia bella pimpante alle sei di mattina. Quanto detesto questa via.
Ma cos'era successo ieri? Ah, vero. Sono stato licenziato; "Dovevi fare una e dico UNA cosa, compilare i moduli per l'azienda per l'accordo, UNA!". È così sgradevole il mio boss, una persona meschina e repressa secondo me, ma forse lo penso solo perché mi ha cacciato dall'unico lavoro che sapevo più o meno fare, meno che più.
Eppure da giovane ero uno studente così in gamba, studioso e diligente, passavo interi pomeriggi a studiare per poi cosa? Per essere licenziato? In effetti in quello sono bravo. Tanto per la cronaca, non è che mi piacesse fare quel lavoro, passavo giornate a firmare fogli e ritornavo a casa stanco senza neanche rendermi conto di quello che ho fatto
Lamentele a parte (in realtà a parte lamentarmi non faccio altro), mi sono alzato finalmente dal letto e non ho sentito manco un applauso per questo martirio?! Mi seccava pure vestirmi, chi ha deciso la moda? Chi ha deciso che il pigiama non può essere un capo di abbigliamento di lusso? Ecco, lamentele a parte, prendo la mia vestaglia e scendo in strada.

"Buongiorno Percy, tutto bene? Al lavoro come procede" disse Sean, il mio irritante vicino, era figlio del mio capo, del mio ex-capo, e sicuramente avrà saputo della notizia.

"Buongiorno Sean, si va avanti dai. Tu e tua moglie?", stava per divorziarsi.

Salutatici con un freddo arrivederci mi incammino verso il mio bar preferito e a prendermi il solito cappuccino, l'unica cosa che mi dava conforto in tempi come questo.

Cosa fare dopo per me è stato un problema, nel senso che, tutti i giorni, tranne la domenica, avevo un programma della settimana. Sapevo cosa fare, dove andare, che mangiare, insomma, mi mantenevo bene in questa sconsolante routine, e se qualcosa non andasse come nei piani impazzivo. Quella domenica ero senza piani, non potevo andare neanche da mia madre, mi avrebbe sicuramente chiesto del lavoro e sicuramente io non potevo contare sulla mia abilità da menzognero, non sapevo dire bugie. Questa mia peculiarità, che ancora oggi non so se definirla un bene o un male, mi ha permesso di essere sempre onesto con qualsiasi persona incontrassi, ecco perché non so se definirla un bene o un male. Per dipiù, mi fido assai facilmente delle persone, questo è assolutamente un male. Ingenuo quale ero avevo paura del mondo, affrontavo con molta difficoltà tute le avversità della vita, sapevo di aver carattere, ma niente e nessuno mi ha dato modo di dimostrarlo.

Di nuovo, lamentele e rimugini a parte, decido di rimanere a casa a pranzo sperando che mia madre, almeno quel giorno, non mi chiamasse. Ero ancora in vestaglia e si erano fatte le 12, preparo qualcosa al volo e accendo la radio.

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⏰ Last updated: Feb 20, 2021 ⏰

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La storia di un pezzo di cartaWhere stories live. Discover now