Capitolo 1: piacere, Jeffry

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Come stavo dicendo, vivo dai miei nonni, su una collinetta nella periferia di Philadelphia. Era un giorno qualunque, era ottobre,  stavo andando a scuola, avevo come al solito le cuffiette.. Mentre ascoltavo spensierata la mia canzone preferita, salì sul pulman un nuovo ragazzo, era alto, aveva una felpa bianca, pantaloni neri e Converse nere. Aveva i capelli lunghi e neri, che gli coprivano la faccia. Si mise accanto a me, sensa dire una parola. Mi tolsi una cuffietta, nel caso mi chiedesse qualcosa.. Ma fece scena muta. Si mise anche lui le cuffiette, accese la musica. Mi rimisi la cuffietta e riaccesi la musica. Tutto il viaggio fino a scuola fu pacifico, tranne quando non entrarono le tre smorfiosette: Elizabeth, Carmen e Lucy. Appena mi videro iniziarono a ridere, ma io ero immersa nel mio mondo e non le sentii neanche. Elizabeth urlava così tanto che la sentivo anche attraverso la musica al massimo. Mi tolsi una cuffietta e capii perchè ridevano così tanto. Credevano che il nuovo ragazzo fosse il mio fidanzato... Io protestai: " non è il mio ragazzo ". Elizabeth ridacchiò " se non fosse il tuo ragazzo non si sarebbe messo lì " io mi rimisi la cuffietta, non le volevo ascoltare. " Perchè, che male c'è se mi sono messo qua?" chiese il ragazzo.. " Questa qui è conosciuta anche come - Ice - , vuoi sapere perchè. È una strega!" quelle parole mi fecero molto male. " sa congelare qualsiasi cosa quando voglia, nessuno si è più messo lì per paura di essere congelato.." " come fate a saperlo?" chiese il ragazzo incuriosito alzandosi in piedi " Una volta, alle medie, una ragazzo cercò, per scherso, di metterla al muro, ma lei lo guardò dritto negli occhi, lui restò immobile e poi gli sussurrò - i'm sorry- in un orecchio, poi se ne andò e questo ragazzo, dopo pochi giorni è morto di ipotermia " il ragazzo ringraziò, le tre galline lo guardavano teneramente, come per chiedergli di sedersi accanto a loro, ma lui si rimise nello stessi posto. Le ragazze se ne andarono. Io ridacchiai. Poi mi tappai la bocca con la mano. " è vera questa storia?" chiese lui guardando nel vuoto "si" risposi io, sempre guardando fuori.. " Lui mi porse la sua mano " piacere, Jeffry, Jeffry Dreahmer" io mi tolsi il guanto e gli strinsi la mano " piacere Jade, Jade Lester". Le sue mani erano freddissime, sembravano di ghiaccio. Poi vidi la sua faccia... Sussultai per un attimo, aveva gli ochi aperti, contornati di nero, non sbatteva mai le palpebre, aveva una bocca più larga del normale, rossa, con labbra quasi trasparenti... Lo avevo giá visto, solo che non mi ricordavo dove....

#spazuoautrice

Raga, grazie mille per le visualizzazioni ❤ che ne dite di questo capitolo? Se vi è piaciuto lasciate una stellina o un commento ;)

Laughing JackWhere stories live. Discover now