Ubriaco di spirito natalizio

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allontanò di qualche passo dalla poltrona e nascose la mano all'interno del cappotto.
«Mi scusi.» disse, preoccupato «Non era mia intenzione creare problemi.»

Il vigilante si fermò davanti a lui, incrociando le braccia al petto. «Davvero?» gli chiese, alzando un sopracciglio «E cosa ci fai in un negozio ancora chiuso al pubblico?»
L'attore rimase spiazzato, guardando il suo orologio. Sapeva di essere arrivato in anticipo, ma si trattava solo di qualche minuto. Rispose: «Ma è stato il padrone a dirmi di venire a quest'ora.»

L'altro lo guardò sorpreso e tirò fuori un piccolo taccuino da una tasca dei pantaloni. Lesse in velocità un appunto e poi esclamò:
«Mi scusi. Lei deve essere il nuovo Babbo Natale. Io sono John.»
Il vigilante gli diede una pacca sulla spalla divertito e lo invitò a seguirlo. «Venga con me, le mostro dove può cambiarsi.»

Lo accompagnò fino all'entrata dei bagni e gli disse che poteva lasciare tutte le sue cose in uno degli armadietti. Nicholas lo ringraziò con un cenno del capo e andò ad indossare la sua nuova uniforme.
Una volta pronto, cominciò a prepararsi psicologicamente per il suo primo turno di lavoro. Tutto quello che doveva fare era lasciar sedere i bambini sulle sue gambe e ascoltare cosa volevano per Natale. Sembrava una cosa facile ma purtroppo non aveva considerato quanto potessero essere maleducati i genitori. La maggior parte di loro lo guardavano come se fosse un comodino e gli ordinavano di sorridere a comando. Nemmeno i loro figli lo trattavano gentilmente: alcuni di loro gli tiravano la barba o gli pestavano i piedi e lui non poteva dire nulla. Per fortuna, John comprese il suo stato d'animo e durante la pausa pranzo provò a tirargli su il morale.

«Non è poi così male.» gli disse «Ti pagano per stare seduto tutto il tempo.»
Nicholas scosse il capo e gli rispose:
«Sarei disposto anche a fare le capriole. Basterebbe solo che il pubblico apprezzasse i miei sforzi.»

Passarono due giorni e la situazione sembrava diventare sempre più pesante. Il compenso non era alto a sufficienza per ripagarlo di tutta la sua frustrazione e Nicholas si chiese se valesse la pena di sforzarsi.

Tutte le mattine si recava al negozio sempre più stanco e disilluso. Gli mancavano le luci del palcoscenico e gli applausi del pubblico.
Un sera, però, mentre tornava a casa si imbatté in un negozio di liquori. Si mise a guardare le bottiglie esposte in vetrina, leccandosi le labbra. «Non sarebbe male farsi un goccetto ogni tanto.» pensò, massaggiandosi il mento «Mi aiuterebbe a gestire la tensione.»

Senza pensarci ulteriormente, entrò nel negozio e comprò un paio di bottiglie di grappa. Non sarebbe stato difficile portarle a lavoro. Le avrebbe nascoste nella sua borsa e le avrebbe tirate fuori durante le pause.

La mattina dopo mise subito in azione il suo piano. Con sua grande felicità, notò che l'alcol riusciva a distendere i suoi nervi e nemmeno le lamentele dei genitori lo facevano più innervosire. Decise allora di continuare ad utilizzare tale stratagemma per evitare di impazzire. Tuttavia pensò fosse il caso di imporsi delle regole: avrebbe bevuto un sorso ogni tre ore, approfittando della pausa bagno, e se lo avesse ritenuto necessario ne avrebbe bevuto un altro durante il pranzo.

Il resto della settimana passò molto più velocemente, senza troppi intoppi. Era riuscito a rispettare i limiti che si era imposto e non poteva che esserne contento.
Con sua grande sorpresa, poi, aveva stretto amicizia con John. Il vigilante era una persona molto colta e proprio come Nicholas aveva la passione per il teatro. Per l'attore fu un sollievo trovare un'anima affine. John gli chiese più volte come facesse a gestire lo stress e lui si mise a ridere.
«Nulla.» rispose «Mi lascio inebriare dallo spirito natalizio.»
Con l'avvicinarsi della vigilia però la situazione tornò ad essere instabile. Le persone che visitavano il negozio erano sempre più numerose e con loro anche i bambini che volevano incontrarlo. I loro genitori diventavano sempre più esigenti e si lamentavano per qualunque stupidaggine. Nicholas non sopportava bene tutta quella tensione e iniziò ad affidarsi sempre di più alla grappa. La grappa lo aiutava a calmarsi ma, allo stesso tempo, gli procurava non pochi problemi.
Il suo alito emanava un forte odore di alcol e uno dei suoi aiutanti elfi lo notò. L'elfo provò a chiedergli quale fosse il motivo e lui gli disse che durante la pausa pranzo aveva bevuto del vin brûlé.

Dodici giorni di NataleWhere stories live. Discover now