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Il sole aveva un nome ed un cognome per Francesco Oppini: Tommaso Zorzi. Quel ragazzo era luce viva, in grado di migliorarti la giornata solo con uno sguardo e peggiorartela con la sua semplice assenza. Quando gli aveva detto "tu riempi le giornate, la vita." lo aveva inteso veramente: cosa mai potresti dire ad una persona del suo calibro? Averlo conosciuto era stato un vero miracolo. Ogni tanto ancora si chiedeva come avesse vissuto senza di lui per ben trentott'anni. Guardandolo cucinare di fianco ad Andrea Zelletta, con un sorriso contento sulle labbra, le fossette agli angoli della bocca e gli occhi brillanti di allegria, Francesco Oppini non poté fare a meno di ripensare proprio al fatto che quel ragazzo fosse davvero bello e splendente come il sole, dotato di una luce propria che lo rendeva attraente agli occhi di tutti, indipendentemente dall'età, dal genere e dall'orientamento sessuale. Non riusciva a staccare gli occhi da lui, come ipnotizzato, e a dir la verità non ci stava neanche provando: perché privarsi di qualcosa che ti fa sentire bene? Il semplice ammirarlo lo rendeva sereno. Tommaso stava scherzando con Andrea, da dove Francesco era seduto - sui divanetti blu - non riusciva a sentire la loro conversazione, ma pareva essere qualcosa di molto divertente visto che il ragazzo dai capelli ricci continuava a ridere a qualunque cosa Andrea gli stesse dicendo: "È bello vederlo ridere, vero?"
Francesco fu ridestato dai suoi pensieri da Stefania, seduta sulla poltrona di fronte alla sua con un sorriso sapiente in volto. Da quanto era lì? Non si era neanche accorto che la donna fosse arrivata. Il moro ricambiò il sorriso e si girò completamente verso Stefania, oramai diventata una delle persone più importanti per lui là dentro: "Ha un effetto calmante sapere che sta bene."
Concordò Francesco premendosi contro la morbida spalliera blu della poltrona e mettendo le braccia sui braccioli. Stefania annuí: "Sembravi molto concentrato, a cosa stavi pensando?"
"Pensavo proprio a ciò che hai detto Stefy, è bello vederlo così. Ogni volta che è felice, so di aver fatto la scelta migliore nel rimanere qui."
Stefania aveva ancora lo stesso elegante sorriso sapiente stampato sulle labbra, come se fosse consapevole di una verità importantissima che nessun altro conosceva. Francesco aveva quasi voglia di chiederle cosa sapesse di così incredibile, ma Stefania lo batté sul tempo e parlò prima di lui: "Ora ha anche stretto amicizie molto più forti con Andrea e Pierpaolo. Guardalo: fino a poche settimane fa non avrebbe mai scherzato in quel modo con Andrea."
Francesco avrebbe detto una bugia se avesse negato di essersene accorto. Aveva visto Tommaso molto più a suo agio e propenso a scherzare con Pierpaolo ma soprattutto con Andrea e questo lo aveva reso immensamente felice: "Sembri una mamma fiera dei progressi che sta facendo il figlio."
Disse il moro guardando Stefania con un sorriso furbo. La donna ridacchiò con le guance leggermente rosee: "Ho sempre detto che per me Tommaso è come un figlio: vederlo così mi rende davvero fiera come dici."
La dolcezza con cui aveva pronunciato quelle parole aveva fatto sciogliere il cuore di Francesco. Come poteva una donna così dolce e affettuosa dire di non aver istinto materno? Era davvero un peccato che non avesse figli, perché Francesco credeva davvero che, se ne avesse avuti, sarebbero stati i bambini più fortunati del mondo. Chiudendo il discorso con un sorriso pieno di tenerezza, riportò la sua attenzione su Tommaso che, però, non era più in cucina: "È andato verso il salone con Mario e Giulia, forse sono andati a fumare. Vogliamo andare anche noi?"
Disse Stefania come se sapesse già cosa si stava chiedendo Francesco: "Certo, vado a prendere una sigaretta, tu ce l'hai?"
"Sì amore, ti aspetto qui."

Come Il Sole E La Luna - A Zorpini FanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora