Il quarto anno - privatista per la prima volta

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Studiare da privatista può significare diverse situazioni: può voler dire fare homeschooling, può significare frequentare un centro scolastico che ti prepara ad affrontare degli esami nelle scuole pubbliche oppure, come nel mio caso, può voler dire studiare totalmente da soli senza guide né aiuti, per poi conseguire degli esami in una scuola pubblica. 
Qui mi si potrebbe riprendere e dirmi: ma non avevi il terrore delle interrogazioni? 
Sì, ma questo metodo mi consentiva di poterci pensare dopo. Gli esami erano alla fine, durante tutto l'anno io potevo stare tranquilla. 
Mi venne detto (erroneamente, scoprirò più avanti) che più di due anni in uno non potevo conseguire, così decisi di farne, appunto, due in uno. E così, a settembre tutti rientravano a scuola e io no, io rimanevo a casa. Rimasi a casa molto, rimasi a casa settimane intere. Ero triste perché comunque mi sentivo sola, anche se non rimuginavo sulla mia scelta. Ero triste e spesso in casa, e tra le altre cose ingrassai molto. Non fu per nulla un bel periodo, e perciò mi sento di dire che studiare da privatista deve essere al limite l'ultima scelta. Non è una passeggiata e priva dell'ambiente scolastico che, per quanto possa essere assurdo, non torna più, non verrà mai riproposto nell'arco della vita. 

I mesi scorrevano uno dopo l'altro, studiavo materie mai incontrate prima e, perciò, di alcune avevo da imparare i programmi di tutto il triennio. Di alcune, invece, dovevo imparare proprio le basi, come di progettazione multimediale, in cui dovevo conoscere programmi come Photoshop o Autocad, saperli utilizzare come una persona che ha frequentato tre anni di istituto di grafica.
Studiare per me non era un problema, anzi, mi piaceva proprio. Studiavo tantissimo, imparavo velocemente e volentieri.
Ero convinta di dover conseguire un grande esame comprensivo di tutte le materie, ma poi uscirono le date e scoprii che erano quindici esami distribuiti in poco più di una settimana.
Naturalmente l'ansia bussò forte dopo questa notizia, e, tanto per non farci mancare mai niente, stavo affrontando per altre motivazioni uno dei peggiori periodi della mia vita.

Ciononostante, mi rimisi in piedi (perdendo anche i venti chili acquisiti in quei mesi) e a settembre entrai per la prima volta nella "mia" scuola e feci il primo esame, poi tornai a casa, poi ritornai a scuola e feci il secondo. Il giorno dopo stessa storia e così via per tutta la settimana. 
Gli scritti non furono un problema, anche se tornare sui banchi fu una sensazione davvero strana. 
Gli orali furono un'ondata di panico e terrore; la maggior parte andarono bene, e scoprii che una volta seduta ero molto più tranquilla. L'esame di scienze è quello che ricordo meglio, perché era complessivo di due anni di fisica, due anni di chimica e due anni di scienze della terra... e furono, praticamente, sei interrogazioni diverse. Durò circa due ore, ma fu l'ultimo.

Qualche giorno dopo, i risultati mi videro promossa a pieni voti per il quarto anno. 
Felicissima e soddisfatta di aver recuperato un anno, la mia prospettiva era quella di continuare in questo modo e fare altri due anni in uno al grafico, rimettendomi totalmente in pari con la mia annata. 

Ma stava andando tutto troppo bene, no?

SCUOLA SUPERIOREWhere stories live. Discover now