Capitolo 17

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Da quello che avevo letto su parecchi libri, credevo che il marchio rimanesse come un disegno suo collo, proprio dove c'è stato il morso. Non mi aspettavo che comparisse questo tatuaggio, bellissimo tra l'altro, mentre lui ha il mio nome alla stessa posizione, proprio vicino al cuore.

«È bellissimo, anche perché non lo possono vedere tutti» sorrido, ripassando il suo.

Mi bacia il dito, sdraiandosi accanto a me.

«Adoro i tuoi tatuaggi» mormoro, fissando il disegno che ricopre tutto il suo braccio. Rappresenta due lupi che ululano alla luna, ed è disegnato così nitidamente che sembra quasi stampato.

«Sono i miei genitori, avrò sempre il loro ricordo....mentre questo è dedicato a mi sorella» e mi mostra una rosa dietro l'orecchio.

«È carino, molto femminile» commento e lui ride.

«I tuoi e tua sorella non li ho mai visti o non ci hai presentati?» rifletto poi.

«Mia sorella si deve sposare e ha voluto i miei genitori per organizzare tutto. Il suo compagno è un'Alpha australiano e quindi sono tutti lì, anche se dovrebbero tornare a breve, o almeno lo spero» spiega e annuisco.

Non so proprio come si organizzano i matrimoni tra lupi, non sono credenti in qualche religione ma immagino che sia giusto che anche loro provino quest'emozione.

«Che dolce!» ribatto, battendo le mani come una bambina.

«Uh bellissimo proprio, odio quell'idiota che ha come compagno. È un vero e proprio maschilista pervertito» borbotta, posando una mia mano sul suo petto.

Ridacchio per la sua espressione schifata. «E quindi cosa fanno? Almeno in tua presenza», mi accoccolo verso il suo braccio.

«Innanzitutto sta sempre seduta su di lui, in particolare sul suo arnese, sembra che non esistano le sedie!» esclama arrabbiato e scoppio a ridere.

«Le tocca sempre le cosce, il culo, le tette....un minimo di pudore, diamine! Ah si, non si fanno semplici baci a stampo, no, si succhiano la faccia a vicenda» racconta rabbrividendo.

Ok, questo tizio già non mi piace e non l'ho ancora conosciuto.

«Quando c'è un momento libero se la svignano nelle camere da letto o nel bagno ed escono dopo un bel po' cercando di sistemarsi. Come se noi non sapessimo che scopano» sbuffa.

«Lo stai dipingendo come un maniaco, Ares. Tua sorella?».

«Lo è infatti, mia sorella è innamorata, è il suo compagno dopotutto, quindi per lei è normale. Ma non lo è! Perché anche io mi eccito quando sto con te, per qualsiasi cosa, ma non sto sempre tra le tue gambe» ringhia frustato.

Avvampo quando parla di noi, e gli sono grata che non sia come quello è non mi metta alcuna fretta.

Non so dove trovo il coraggio di farlo, forse perché me la sentivo da quando l'ho incontrato, ma decido di dirglielo.

«Ti amo» sussurro, appoggiando il mento sulla sua spalla.

Si volta subito verso di me e i suoi occhi luccicano come se avesse i glitter. «Anche io ti amo» ricambia, sigillando queste parole con un bacio.

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«Hai una piscina e non mi hai detto nulla?!» strillo, saltando dal letto con un balzo.

Sghignazza alzando le spalle. «Credevo che lo sapessi» si giustifica.

La gamba è completamente guarita e ne sono felicissima perché sono passati solo tre giorni, e non ho bisogno di fare nessuna riabilitazione.

«Voglio subito fare un bagno, allora» esclamo ma vengo interrotta dalla porta che si apre.

«Alpha, ci sono l'Alpha Blue e il re dei vampiri che la attendono nel suo ufficio» dice Dylan, facendomi un occhiolino.

Lo saluto con la mano ed esco, lasciandolo ai suoi doveri. Mi piacerebbe partecipare a questa discussione ma la presenza di quegli individui mi infastidisce e non ho proprio voglia di vederlo.

Salgo sul terrazzo, sedendomi sulla panchina che abbiamo deciso di prendere io e Ares. Per il sole, c'è persino un grande ombrellone ed è comodissimo.

«Così sei tu la fortunata compagna di uno degli Alpha più potenti» esordisce una voce accanto a me, e sussulto quando vedo Alexander.

Mi guarda con un ghigno prima di portare lo sguardo sui lupi che passeggiano.

«Sento il tuo cuore che pompa sangue più velocemente, non hai motivo di essere agitata perché non ti farò proprio nulla. Sono intollerante al sangue umano» mi tranquillizza e lo guardo un po' basita.

«Lo so, non ti aspettavi che i vampiri potessero avere delle intolleranze proprio sul sangue» sghignazza.

Sospiro. «Scusa se sono stata scontrosa con te ma è che-» mi interrompe.

«Sono un nemico naturale del tuo compagno, con cui non sono propriamente amico ma alleato e poi sono un vampiro insomma, dovremmo essere spietati e succhiarti il sangue», ridacchia, «Ad ogni modo non sono così altezzoso come ti avranno sicuramente detto, non mi fido di chiunque e uso questa tecnica per non essere preso di soppiatto. Amici?», e mi porge la mano.

Invece che stringergli la mano lo tiro in un abbraccio e, anche se all'inizio non si muove, mi batte delicatamente le mani sulla schiena con imbarazzo.

Scoppio a ridere staccandomi, capendo che non è abituato al contato fisico. «Hai un buon profumo, ma si sente anche fortissimo quello del tuo compagno. Ti ha marchiato giusto?» domanda, sapendo già la risposta.

Annuisco e non passa nemmeno un secondo perché qualcosa di nero ci ossa davanti.

Il vampiro si mette in posizione d'attacco comprendono e mostrando i canini affilati e gli occhi di un rosso vivo.

Provo a chiamare Ares con la mente, sperando che funzioni questa cosa, e mi guardo intorno spaventata che ci sia di nuovo quel mostro.

Compare all'improvviso davanti, volando verso di noi con la bocca spalancata, piena di tantissimi denti mostruosi.

Un ringhio fortissimo ci fa gelare ma il mostro non so ferma e Alex riesce a staccargli la testa di netto, facendolo diventare cenere che vola via.

Un avvolgente profumo di muschio mi avvolge e il maestoso lupo bianco è accanto a me, mentre si inchina leggermente in segno di ringraziamento al re dei vampiri.

Dietro di noi c'è anche Blue e capisco perché l'hanno chiamato così per il manto blu notte.

Abbraccio Alexander e stavolta mi stringe, sospirando e facendo si che ritorni normale.

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Dannata isola delle nuvole (#wattys2020)Where stories live. Discover now