Amici

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Le lezioni mi avevano sfinita e mi avevano fatto capire quanto facessi schifo a pozioni. In fin dei conti non dovrebbe essere tanto difficile seguire delle istruzioni e creare brodaglie, no? Invece lo era. E pure tanto. Mi era passato anche l'appetito, nonostante la grande tavola fosse stracolma dei cibi più buoni esistenti in tutto il pianeta. Per far spazio agli studenti di Durmstrang era stato creato appositamente un grande tavolo da condividere con le altre Case. Almenk così potevo mangiare accanto Layle e Liam. Solitamente stavo seduta tra Ethan e Beinn con la testa bassa a fissare il piatto, senza parlare con nessuno. Del resto tra i Serpeverde si vociferava parecchio sulla mia famiglia. Lucius, mio nonno, fedele devoto del Signore Oscuro. Draco, mio padre, che aveva seguito a malincuore il destino della sua stirpe, ma che si era poi ribellato, scappando e sposando addirittura una babbana, infangando il nostro sangue puro da millenni, infangando il sangue serpeverde. Ma il cappello aveva deciso. Anche io ero parte di loro. Stava a me dimostrare chi fossi. Oltre che un'imbranata e anche abbastanza sfigata.

"Pianeta Terra a Runa, mi senti?"

"Uhm..cosa?"

"Ma dove hai la testa?" mi disse Beinn ridendo. "Vieni, Ethan ha avuto un imprevisto, niente lezione oggi: sei libera"

"Un impegno?"

"Hey ti ho appena detto che hai un pomeriggio libero e ci rimani anche male? Alzati dai e fammi compagnia in biblioteca".

Ad essere onesta ancora non avevo ben capito come funzionassero quelle scale e non mi dispiaceva lasciarmi guidare da qualcuno. La porta della biblioteca arrivava fino al soffitto. Non ero mai stata in quell'ala, ma era stupenda. Entrammo. Scaffali, enormi scaffali scuri e polverosi pieni zeppi di libri di ogni forma e colore, rilegati nei modi più bizzarri ed eccentrici. Sulle scrivanie stavano accovacciati studenti che leggevano o sfogliavano libri più grandi di loro, servendosi della luce delle lanterne, delle candele o delle bacchette.

"Eccolo qui! Incanto e Incantesimi III , guida musicale"

"Guida musicale? Che sarebbe?"

"Ma come? La musica è la più grande magia! Sbrigati, voglio farti vedere una cosa."

Tornammo nella Sala Comune. Io lo aspettai lì, lui andò nel suo dormitorio. Quando tornò aveva con sé quella che sembrava una chitarra, o meglio questo è quello che si poteva intuire dalla forma della vecchia custodia nera di pelle rilegata in argento. Andammo fuori, sulla riva del lago. Ci sedemmo sul prato. L'erba era bagnata dalla rugiada e le foglie erano mosse appena dal vento. "Sta a vedere". Aprì la custodia ed estrasse la chitarra di legno scuro. Iniziò a suonare con il libriccino aperto davanti. Credevo fosse quasi suggestione ma...delle goccioline di acqua si stavano alzando dai fili d'erba lentamente, quasi come se fossero guidate dalle note della chitarra. Una nebbiolina poco densa stava iniziando ad avvolgerci. Il ritmo aumentò. Le forme d'acqua iniziavano a delinearsi: inizialmente erano chiazze indistinte, ma poi si riuscivano a vedere dei bambini, dei bambini che giocavano, poi un albero...e un bambino da solo, seduto ai piedi dell'albero. Guardai Beinn, una lacrima gli scorreva sul viso. Ma poi si levò in aria e si unì con le altre. Un altro bambino. Stava andando da quello che era rimasto solo. Gli strinse la mano e poi tutto scomparve in una nuvola.

"È bellissimo"

"Già...serve a raccontare storie, le storie di chi suona"

"Eri tu quel bambino?"

"Sì"

"È l'altro?"

"Mio fratello Cam"

"E dov'è adesso?"

"Non ne ho idea"

Dopo la cena mi diressi verso il dormitorio insieme a Beinn. Di Ethan non c'era ancora traccia. Ci salutammo.

"Grazie per esserti sorbita la mia musica alquanto allegra"

"Beinn, era stupenda!"

"Sì certo, come no...e noiosa"

Lo fulminai con lo sguardo e poi ci misimo a ridere.

"Buona notte"

"Buona notte".

Quando entrai le ragazze erano radunate intorno al letto di Cami, una sorta di capo branco perfettina del tipo che a me non andava giù.

"Runa, perché non vieni qui?" mi disse poggiando la mano sulle sue lenzuola di seta verde. Un po' scettica mi decisi a sedermi accanto a loro.

"Non ti annoia stare sempre da sola o con quei due?"

"Uhm no...non direi. Sono miei amici"

"Ma a volte si ha bisogno di cambiare!"

"Ho anche altri amici". Amici.

"Non parlo di quelli delle altre Case" rispose secca e infastidita.

"Beh...non importa molto di che Casa siano, sono delle persone, delle brave persone e degli ottimi maghi." forse anche migliori di voi, pensai.

"Poco importa" disse con aria altezzosa "adesso sei dei nostri, e da tale ti comporterai!"

Stavo iniziando a temere il peggio ad essere sincera.

"Tieni questo è per te!" mi disse svelando un piccolo pacchetto che aveva tenuto nascosto fino ad ora. Era una scatolina quadrata, di soffice velluto nero e stretta da un sottile nastro argenteo. Il tutto estremamente in stile Serpeverde.

"Aprilo dai!" disse qualcuno alle mie spalle. Non riconoscevo la voce, ma ad averla vista in faccia dubito l'avrei riconosciuta. Sciolsi delicatamente il nodo (cercando di essere meno imbranata del solito). Un anello. Era a forma di serpente. Viva la fantasia. All'interno c'era una scritta:

La Magia è Dentro di Te.

"Ne abbiamo tutte uno"

Mi mostrarono fiere gli anelli che portavano.

"Adesso a letto, che si è fatto tardi e il prof Lumacorno se non siamo puntuali ci frigge" disse Cami battendo le mani.

Sangue SerpeverdeWhere stories live. Discover now