Capitolo Nove

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La villa di Verenge era stata ridotta piuttosto male.

Cercando il Sith, i suoi Commando avevano fatto a pezzi muri, porte e oggetti di ogni genere. Sorvolandola, sembrava il teatro di una dura battaglia, e la schiera di cadaveri gli ricordò la potenza dei suoi uomini.

Atterrò con lo speeder vicino al palazzo principale, e espanse subito i sensi, sapendo fin da subito che non avrebbe percepito nessuno. E infatti, così fu.

I suoi sarebbero arrivati di lì a poco, e li avrebbe allora mandati a perlustrare la giungla. Ma sarà tutto inutile. Avremmo bisogno di più speeder, e soprattutto di caccia e navette. E se creassimo un traffico aereo così grande nei pressi di Kaas City, la gente percepirebbe il pericolo. Sono già avvenuti troppo disordini negli ultimi anni su questo pianeta: altro caos non farà che seminare insicurezza e paura!

Tirò un calcio a un pezzo di permacemento, e maledisse Verenge. Crisi dopo crisi, l’Impero si sgretolava dall’interno. Non era il primo a sostenerlo, ma più il tempo passava, e più si rendeva conto che andavano abbassate le armi contro la Repubblica in favore di un consolidamento di ciò che l’Impero già possedeva.

Mentre pensava a come poter migliorare l’Impero era arrivato a un edificio minore. Una caserma, dedusse dalle brande che pendevano dai muri.

E al centro, c’era un’apertura. Incuriosito, smise di rimuginare e osservò la cripta scavata nel pavimento. Era abbastanza profonda ed ampia; poteva contenere anche una decina di uomini. Forse Verenge si era nascosto lì?

Il suo comlink trillò. Lo afferrò con nervosismo. “Chi è?”

“Signore, sono il Capitano Afford”.

“Parla”.

“La squadra del Sergente Tlantive aveva montato un punto d’osservazione nei pressi della villa, e le registrazioni hanno mostrato uno speeder che si è allontanato verso est tredici minuti fa”.

Come sospettavo: è fuggito nella giungla. “Potete scoprire dove si trova adesso?”

“Avremmo bisogno di uno speeder da ricognizione, signore, se non un caccia”.

Non avevano a disposizione nessuno dei due. I landspeeder erano economici, e Primnam si era potuto permettere di comprarne in numero, ma quelli da ricognizione erano già più costosi. Ne aveva comprato uno, pochi mesi prima, ma era andato distrutto durante una missione per cercare dei dispersi in un insulso, eppur fatale, incidente.

Ne chiederò uno al Consiglio: non potranno dirmi di no, dato che hanno affidato a me le ricerche. “Ve ne procurerò uno al più presto. Per ora, cercate di fare il possibile con gli speeder e con gli scanner portatili”.

“D’accordo, signore”.

Il Capitano chiuse la comunicazione, e Primnam si trovò nuovamente ad indagare sulla cripta. Avrebbe dovuto prima chiamare il Consiglio, ma per il momento voleva scoprire qualcosa di più sul nascondiglio.

Non gli sembrava che vi si fosse rifugiato qualcuno; quantomeno, la Forza gli suggeriva di no. Poi osservò meglio le pareti, e notò degli apparecchi inconfondibili. Blocchi per speeder. Lo nascondeva qui!

E così, Verenge si era nascosto da qualche parte, e una volta che i suoi uomini se n’erano andati aveva preso lo speeder ed era fuggito.

A questo punto, scoperto come ci ha tranquillamente ingannati, direi che posso chiamare Darth Marr. Estrasse il comlink, e chiamò il Sith.

Doveva essere addormentato, perché impiegò molti secondi a rispondere. La sua voce infastidita e sonnolenta confermò la sua ipotesi. “Perdonatemi, Marr, ma…”

STAR WARS: LotOR: Proposta di paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora