Capitolo 3 - Apologize

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“Sono felice che tu abbia cambiato idea.” Mi disse Harry quando mi vide la sera dopo. Avevo acconsentito a vederlo per un drink e per ascoltare la sua spiegazione e nient’altro.
“Mi sono resa conto di dover crescere.” Risposi, abbozzando un sorriso. Eravamo al pub in cui ci eravamo incontrati la sera prima ed eravamo seduti ad un tavolo, aspettando che la cameriera ci portasse i nostri drink.
“In ogni caso grazie. Lo so che sono passati tanti anni, ma penso ancora spesso a com’è finita tra di noi e mi dispiace tantissimo.” Cominciò a dire, prendendomi una mano tra le sue. La ritrassi immediatamente.
“Anche a me dispiace per com’è finita.” Dissi, evitando di guardarlo negli occhi.
“Dai, abbiamo tutta la sera per parlare di questo. Perché non cominciamo con qualcosa di più… facile?” Propose improvvisamente.
“Veramente sono venuta qui solo per ascoltare cos’hai da dire e tornare a casa.” Puntualizzai.
“Va bene, allora ti farò il mio discorso.” Disse rassegnato. “Mi dispiace per come mi sono comportato con te. Sono stato un idiota e tu non ti meritavi quello che ti ho fatto.”
“Grazie.”
“Lo so che non è una scusa – e non vuole esserlo – ma ero un ragazzino in un ambiente completamente nuovo, fuori di casa per la prima volta. Ero intorno a gente sconosciuta. Anzi, ero intorno ad un gruppo di ragazzi della mia età che mi incitavano a fare cose stupide.”
“Perciò hai pensato bene di scoparti una trentenne.” Dissi, sapendo bene quanto odiasse il termine ‘scopare’. Infatti fece una mezza smorfia quando me lo sentì dire.
“Sono stato un bastardo. E ho odiato che tu l’abbia scoperto dai giornali.” Disse, abbassando lo sguardo.
“Non penso che l’avrei presa tanto meglio se l’avessi sentito direttamente da te, se può consolarti.” Dissi. La cameriera portò i nostri drink e la vidi osservare Harry con attenzione.
“Non avrei mai dovuto farlo.”
“Ma l’hai fatto e non possiamo tornare indietro.”
“E’ stato un periodo assurdo per me. Eravamo tutti in quella casa, c’era la pressione della competizione e comunque ero un teenager idiota. All’epoca pensavo che andare a letto con una con il doppio dei miei anni mi avrebbe reso un figo.” Mi spiegò.
“Immagino che i tuoi amici ti abbiano venerato.”
“Anche Zayn ha avuto una relazione con una donna più grande.” Disse con una scrollata di spalle.
“Sai qual è stata la cosa che mi ha fatta stare peggio?” Chiesi improvvisamente. Harry scosse la testa e mi lasciò andare avanti a spiegare. “Lo so che eravamo giovani ed era impossibile che saremmo stati insieme per sempre come ci eravamo promessi… però ero convinta che ci amassimo davvero.” Aggiunsi lentamente.
“Io ti amavo sul serio.”
“Va beh, non importa più ormai.” Dissi velocemente. “Non è che eravamo fidanzati ufficialmente o niente del genere.” Aggiunsi.
“No, per fortuna. Sarei stato un bastardo doppio se l’avessi fatto.” Commentò. “Va tutto bene?” Mi chiese poi, forse notando la mia espressione.
“Mi è successo anche quello, ma lasciamo stare, sul serio. E’ meglio se non ci penso.” Risposi. “Parliamo di te e della tua carriera. Non riesco ad aprire un giornale senza vedere la tua faccia.” Aggiunsi, cercando di cambiare argomento.
Harry rimase in silenzio per qualche secondo. Sembrava che volesse dirmi qualcosa, invece cambiò idea e trasformò la sua espressione sorpresa in un sorriso.
“Già, la carriera sta andando benissimo. Non pensavamo che avremmo avuto tutto questo successo.” Disse.
“Sono felice per voi. Vedo che siete diventati anche ottimi amici.”
“Sì, non potevo chiedere di meglio, seriamente. Quei quattro ragazzi sono diventati la mia famiglia. E tu, invece? Cosa facevi a Parigi?” Mi chiese.
“Facevo la make-up artist nel mondo della moda. Servizi fotografici, sfilate…” Spiegai.
“Sei sempre stata creativa.” Disse, guardandomi con un sorriso. “Quindi adesso farai la make-up artist qui a Londra?”
“Sì, ho lasciato il curriculum a Cosmopolitan ieri e sto sperando che mi chiamino. Comincerò a inviarlo ad altre aziende.” Risposi.
“Noi in realtà stiamo cercando una truccatrice.” Disse Harry. “Se te la senti potrebbe essere un’idea. Verresti con noi in giro per tutto il mondo.”
“Beh, sulla carta è il lavoro perfetto.” Risposi. “Però, onestamente, non credo faccia per me. Io e te siamo stati insieme e non mi sembra il caso.” Aggiunsi, pensando che avevo già avuto una storia con il mio capo ed era finita male. E Harry era diventato ancora più attraente di quanto lo fosse già quando eravamo adolescenti e non volevo ricascarci.
“Come vuoi. Pensaci, però. Perché secondo me potrebbe essere una grande opportunità per te. Lavorando per noi potresti venire a tutti gli eventi del mondo della musica e conoscere tipo Katy Perry e diventare la sua truccatrice personale.”
“Ci penserò.” Risposi, anche se sapevo che non sarei mai riuscita a dire di sì.
 
“E così sei ancora amica di Kate.” Disse dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato.
“Oh, sì. Viviamo insieme qui vicino, adesso.” Risposi, ritrovando il sorriso.
“Siete sempre state inseparabili.” Commentò. “Mi ricordo quando eravamo a scuola.”
“Già, e ci cacciavamo in ogni tipo di guaio insieme!” Risposi ripensando a quando eravamo tutti nella stessa classe.
“Ti ricordi quando mi sono legato la mano alla gamba del tavolo con lo scotch durante la lezione?” Mi chiese, scoppiando improvvisamente a ridere.
“Come faccio a dimenticarmelo? Siamo dovuti rimanere in quella classe per dieci minuti buoni dopo che è suonata la campanella per aiutarti a slegarti.” Risposi e risi anch’io.
“A proposito, comunque il mio amico Liam mi ha detto che trova Kate molto carina.” Disse Harry, tornando serio.
“Ah sì? Liam è quello con i capelli quasi rasati, vero?”
“Esatto. Mi ha chiesto di chiederti se puoi chiederle se vuole uscire con lui.” Disse il ragazzo.
“Che gioco di parole! Comunque le riferirò il messaggio e ti farò sapere.” Risposi e finii di bere il mio drink.
“Mi ha fatto piacere passare una serata con te. Grazie per avermi ascoltato.”
“E’ stato meno peggio di quanto mi aspettassi.” Risposi con una scrollata di spalle, alzandomi dalla sedia. Harry mi seguì fuori dal locale.
“Vai a casa a piedi?” Mi chiese.
“Sì, abito qui dietro.” Risposi, indicando la strada che portava alla piazzetta. Lo vidi guardarsi intorno e mi ricordai del suo lato protettivo.
“Ti accompagno.” Mi disse. Sorrisi, sapendo che non avrei potuto fargli cambiare idea nemmeno se ci avessi provato in tutti i modi e cominciai a camminare verso casa.
 
“Molto carina.” Commentò Harry quando arrivammo davanti alla mia porta d’ingresso, dopo pochi minuti di camminata.
“Kate ed io ce ne siamo innamorate appena l’abbiamo vista. E’ stata la prima che ci hanno mostrato.” Dissi, ricordando il giorno in cui io e la mia amica avevamo deciso che avremmo vissuto lì. Guardai in su e notai che la luce di camera sua era accesa. Non era tardi e sapevo che mi stava aspettando per farmi il terzo grado.
“Io abito a Primrose Hill adesso, invece.”
“Bel quartiere. Ci avevano mostrato un paio di case anche lì, ma alla fine…” Cominciai a spiegare.
“Il primo amore non si scorda mai.” Terminò la frase, ridendo. Poi, come se si fosse reso conto di quello che aveva appena detto, tornò serio e si schiarì la voce.
“Grazie per avermi accompagnata.” Dissi per rompere il silenzio imbarazzato.
“Figurati. Ricordati di dire a Kate che Liam vorrebbe uscire con lei.” Rispose.
“Certo. Ti manderò un messaggio per farti sapere.” Dissi, salendo un gradino e cercando le chiavi nella borsa.
“Buona notte, Sophie.”
“Buona notte, Harry.”
Chiusi la porta alle mie spalle e mi ci appoggiai contro, ripensando improvvisamente al nostro primo bacio.

***


Abitavamo a Holmes Chapel, un piccolo paesino del Cheshire con al massimo seimila persone e nulla di divertente da fare. Avevo notato Harry sin dal primo giorno di scuola, quando avevamo quattordici anni. Mi aveva chiesto un appuntamento dopo un mese e mi aveva portata a fare una passeggiata al parco. Avevamo bevuto una cioccolata calda e poi mi aveva accompagnata a casa, dopo aver passato ore a parlare e a conoscerci meglio seduti su una panchina del parco. Eravamo arrivati davanti alla porta ed ero un po’ imbarazzata, ma lui mi aveva fatta sentire a mio agio. Mi aveva abbracciata e, dopo avermi guardata negli occhi, aveva avvicinato il suo viso al mio e mi aveva baciata. Un bacio impacciato, un po’ imbarazzato, ma bellissimo.
“Sono stato benissimo con te.” Mi aveva detto, appoggiandomi le mani sulle guance, che erano arrossate per l’imbarazzo.
“Anch’io.” Avevo risposto, abbassando lo sguardo e sentendomi la ragazza più fortunata di tutto il Cheshire.
Ci eravamo salutati con un altro leggero bacio sulle labbra ed ero rientrata in casa, appoggiandomi alla porta esattamente come stavo facendo in quel momento, provando un miscuglio di emozioni. Ero felicissima, perché Harry mi piaceva tantissimo. Era la mia prima cotta, il primo ragazzo che mi piaceva mi aveva chiesto di uscire e mi aveva baciata. Non potevo crederci! Però mi sentivo anche in imbarazzo e in colpa, perché avevo paura che i miei genitori potessero aver visto dalla finestra. Fortunatamente erano entrambi occupati a risolvere il cruciverba del quotidiano seduti al tavolo della cucina.
Con il cuore che batteva ancora fortissimo ero corsa in camera mia e avevo chiamato Kate, raccontandole tutto.
   

Over Again || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora