Veronica Spell - Alexis and Seth.

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Tutti prima o poi hanno bisogno di conferme, di conferme che anche quello in cui credono è vero. Magari inventano pretesti, magari Seth ha inventato un pretesto così assurdo amandomi.

"Alexis, quando imparerai mai a lasciarti andare?" dice quella voce orripilante della mia matrigna, quella voce che qualche volta sento ancora nella mia mente. Ora mi sono lasciata andare, ma che ho concluso? Ho solamente il sentimento sfregato e scheggiato più del solito. 

A me non mi va mai bene niente, sono sempre così alla ricerca di quello che non potrà mai esistere. Neanche la perfezione mi dondolerebbe, la perfezione che tutti chiamano tale ma non è. Le perfezione è la cosa più vicina all'imperfezione cronica che io conosca... O forse no... Vedi, Alexis? Sei troppo confusa. Ecco il tuo dilemma.

Una mano, sento la gola in fiamme. Anche questa mano fredda in piena estate mi congela. Questa volta in un altro modo, forse quello più vicino all'amore che io conosca. Mi accarezza la spalla, mentre sento la pressione su di essa per sedersi. Ti amo, voglio sentirgli dire. Non mi basterebbe, ma voglio un suo modo gentile di approcciarsi con me. Una dimostrazione, soltanto qualcosa del genere. Voglio che lui mi dica che qualcuno, che non sia mia madre o mio padre o io, tiene a me, che voglia disperatamente chiedermi di sposarlo, anche se non accetterei. Voglio provare la strana ebrezza di un amore che se ne va così, di fretta ma con passione, perché non potrò mai dire mi abbandonerà mai. Sto salpando verso pensieri sconosciuti, lo ammetto, ma lui continua così follemente a grattarsi le scarpe.

Forse il mio problema è che esistono troppo poche emozioni, troppo poco per dirsi viva. Ogni volta che provo un'emozione, questa se ne va, e mi lascia così amareggiata e confusa e, in una parte che svanirà presto, felice. In alcuni la felicità viene per prima, è la più potente, ma per me è solamente l'ultimo gradino della scala, quello più insignificante. Quello sul quale però cado.

"Alexis" dice duro, nessuna voce sembra essere incrinata. "Io non mi sono ancora evoluto."

Queste frasi... Queste sono le frasi che mi fanno infuriare. Continuano fin da bambina a farmi infuriare. Come se non bastasse fa una pausa abbastanza lunga.

"Sto decidendo" fa ad alta voce. Mi guarda. "Se posso perdonarti."

Io faccio uno sbuffo ridente, senza però dire una parola. 

Lui si avvicina. "Voglio solo trovare un pretesto per dirmi vittima. Ne ho bisogno." Si volta subito di nuovo verso le scarpe, se le gratta. Ride, ed io sento che questa risata mi piace ancora. Sarà dura abbandonarla. "Non serve a niente, lo so."

"Non sai badare a te stesso se ti serve questo... " Non concludo la frase perché si alza di fretta e mi prende la mano e me la bacia, e mi lascia lì. Se ne va così di fretta, con questa scena che trovo difficile da capire. Il suo non è un gesto pazzo, è un gesto quasi romantico. Sto pensando troppo all'amore per capire cosa sia il romanticismo. "Per sopravvivere" concludo.


Spazio Me.

Se vi chiedete dove avete sentito questi nomi e questo titolo, è perché questa è una parte, un proseguo, di un'altra mia 'citazione' lasciata qui sulla raccolta. Non pretendo sia un capolavoro, ma questi due personaggio oggi mi ispiravano più del solito. Che ve ne sembra? Una cagata pazzesca? A voi la scelta! Già, oggi sono anche un po' più pessimista del solito :D. In fin dei conti a me fa simpatia, quindi è okay. YEEEE! Darsi giudizio da soli è il top.

- Vs.

Nella foto: Am I in love with you or I in love with the feeling? Io sono innamorata di te o sono innamorata del sentimento?


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