Lo stesso Dio

37 10 0
                                    

Svegliandoti,
vestendo il tuo corpo esile e ossuto,
ogni mattina sull'uscio di casa
il fumo della tua sigaretta
non sale fin su
dove cantano gli uccelli,
dove mi trovo io.

Poi rientri,
ami le persone che hai dentro le tue mura,
dentro i messaggi e i visi con cui parli.
E ci sogni mille vite
come io sogno che le mie parole
siano miracoli del cuore.

Quei tipi di miracoli in grado di
far cadere lacrime recondite
dal tempo e dall'inconscio,
che mi riportano alla tua anima...
solo per due minuti...
E tu sai che spesso il pensiero ti rivolgo,
ne sei pieno e contento.

In questo modo continui il dì,
in modo che mai
tu possa sentire
la mia inutile presenza.

Quindi continuo a scrivere
poiché mi ha concesso questa grazia
lo stesso Dio che ha concesso a Dante
di amare Beatrice.

La grotta del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora