26. Rientro all'inferno

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"L'amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s'è ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti. Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana"

Romeo e Giulitta by Shakespeare

                  Pov Susan

Non ho più i gravi problemi con il cibo.

Certo, qualche insicurezza c'è ma dopo il discorso di Joker qualcosa dentro di me ha bloccato tutte quelle voci che mi facevano star male.

Oggi è l'8 gennaio, il rientro a scuola.

Attraverso il corridoio sorridente perchè la scuola qui nel mondo umano non è affatto come nel Regno Innay, è sono molto più serena visto che ho una mente matematica.

Tutti i studenti mi guardano. Ricordano ancora la notte di capodanno anche se erano ubriachi marci?

Quando mi ritrovo Chris davanti cambio direzione subito.

Lo odio con tutta me stessa ed è la prima volta che voglio picchiare qualcuno.

Dafne e ancora a casa ed entrerà a scuola 1 minuto prima che suoni la campanella.

Guardo l'orologio che ho al polso. Sono le 7:30. Starà ancora dormendo in sogni profondi.

Gli ho lasciato i Pancake sul davanzale in caso avesse fame.

Guardo Clara mentre sistema dei libri nel suo armadietto.

Quella sera e successo qualcosa. Stava per dirmelo poi il video è tutto il resto...

<<Hey Clara>>. Gli rivolgo un sorriso .

<<Hai studiato Fisica?>>. Mi chiede.

Lo stomaco si contorce dall'ansia.

Ho pur sempre il mio potere e posso stare tranquilla ma la scuola qui mi mette anche una grande ansia. però non posso paragonarla alle urla del mio insegnante di super potere quando sbagliavo qualcosa.

<<Si.. ho solo un po' d'ansia per il test>>. Dico sistemando la spalliera dello zaino.

<<Io non ricordo un cazzo>>. Dice con sincerità.

Ridacchio e l'ansia mi scompare.

<<Tranquilla, ti faccio copiare>>. Clara mi sorride fissandomi le labbra.

Prendo a camminare con disagio.

Mi rendo conto di aver un libro fra le mani che non ho posato.

<<Inizia ad andare in aula io posso questo>>. Le indico il libro e lei annuisce.

Cammino serena per i corridoi vuoti e silenziosi visto che tutti sono in aula.

Ho un senso di inquietudine....

Mi sento fissata e vorrei correre come una bambina spaventata.

Un brivido mi percorre la schiena è decido di accelerare il passo.

Perchè hanno messo il mio armadietto 10 metri lontano?

Quando passo davanti ai bagni femminili i piedi non toccano più terra e il respiro mi si mozza.

Provo ad urlare e a divincolarmi da quella presa forte che mi stringe il corpo è mi copre con una mano la bocca.

D'istinto chiudo gli occhi e do un forte morso al palmo della sua mano.

Kill meWhere stories live. Discover now