Wizard - The W series

36 - Il futuro Egemone

25 Ottobre 2002 (Prima parte)

MI svegliai decisamente confusa, la pioggia cadeva ancora incessante alla finestra, sotto una coltre di nubi. Poteva essere tarda mattinata come primo pomeriggio, non ne ero sicura.

Avevo letto incessantemente per tutta la notte il diario ed ero crollata dopo quell'ultima angosciante pagina. Chi diavolo era Damiano Varani? Era per causa sua che i due amanti non erano fuggiti? E dopo l'inverno del 1977 dov'era finita Sibilla? 

Nonostante la luce uggiosa ripresi in mano l'ultimo foglio del diario e rilessi quelle strane parole "ora so che ci sarà qualcun altro che porterà avanti la nostra storia, che vendicherà il nostro amore rubato". Si riferiva a Stefano? Sapeva di aspettarlo o lo aveva visto nel futuro?

Mi portai una mano alle tempie, devastate dal mal di testa dopo la notte insonne. Mi sentivo ancor più smarrita di prima: Sibilla sembrava parlare di "anni di angoscia e prigionia", ma a cosa si riferiva? Quell'estate li avevano scoperti? Cosa gli era successo? Erano troppe domande senza risposta. Forse Fedora a qualcuna avrebbe saputo rispondere, ma ormai era troppo tardi per chiederglielo e anche per Valerio Botina, che non avevo mai conosciuto, ma che di certo aveva avuto una parte da protagonista in quella faccenda. C'era poi Mathias Neri che di certo aveva scoperto qualcosa, forse solo nel momento in cui aveva deciso di far fuori Fabrizio, ma anche lui non era più interrogabile.

Forse anche Furio Botina avrebbe potuto saper qualcosa di quella fuga, che sicuramente avrà tentato di impedire con ogni mezzo, ma ero certa che dopo la nostra ultima conversazione sarebbe stato praticamente impossibile chiedergli informazioni sulla figlia.

Ed infine questo professore: Damiano Varani, che alla luce dell'ultimo biglietto era ben coinvolto nella faccenda. Di lui però non avevo mai sentito parlare e non avevo idea nè se fosse ancora vivo nè di dove cominciare a cercarlo. Probabilmente Marco avrebbe potuto aiutarmi, per cui mi alzai decisa a mettere il telefono in carica.

Nonostante la curiosità per la sorte di Sibilla, un altro dubbio si era insinuato in me dopo quella notte, possibile che Stefano preferisse tenermi lontana pur di poter controllare meglio le sue visioni? Possibile che una volta venuto a conoscenza di quel suo dono preferisse svilupparlo, piuttosto che restarmi vicino? Davvero non ne avevo idea, il ragazzo sul treno che avevo conosciuto avrebbe dato tutto pur di non sentir più parlare di lupi e leggende, ed ero sicura che nemmeno profezie e polvere magica fossero nella sua indole. Possibile fosse cambiato a tal punto? Possibile che mi fossi innamorata di una persona così diversa da come credevo?

Sospirai esausta e scesi le scale della soffitta pensierosa: in ogni caso non sarei andata a chiedere conferme. 

Era stato molto esplicito l'ultima volta e non avevo certo intenzione di vederlo ancora, preferivo essere utile a Serena, che magari sarebbe riuscita ad aiutarlo, o magari a Marco. Dopo l'ultima litigata e quello che avevo scoperto avevo riflettuto parecchio: forse il mio amico non aveva fatto tutto quello che era in suo potere per aiutare Stefano, ma certamente aveva optato per la via che gli sembrava più sicura. Di certo non avrebbe permesso che le visioni lo tormentassero come avevo visto l'ultima volta e per tale motivo presi a sentirmi un po' in colpa per la nostra litigata. Ero sicura che parlandogli lo avrebbe aiutato, e speravo che lui o Beatrice riuscissero a fargli abbandonare quell'idea di usare il Potere e tornare al sicuro tra le montagne, al suo branco.

Presi fiato sul finire della scala con decisione, una cosa era certa: il mio compagno non c'era più ed io una volta rientrata da quella vacanza avrei provato a farmi una vita lontano da lui e da quel dannato paesino.

-Ciao Alice, ti sei svegliata!- 

La voce di Serena dal salotto della signora Mariuccia mi riscosse dai pensieri e la vidi sorridere e venirmi incontro:- Stavo per venire a controllare...sono quasi le quattro del pomeriggio. Ti senti bene?-